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Il “capitano” Di Carlo non ha dubbi: “Il Palermo? Lotterà per la A. Nestorovski leader”

“La gara contro l’Atletico Mineiro? E chi se la dimentica!”, Domenico Di Carlo ricorda ancora – facendo trasparire anche una certa emozione –  quell’amichevole giocata nel 1987. “La Favorita” era una bolgia, 40 mila tifosi (ben oltre la capienza “ufficiale” dell’impianto) per vedere il ritorno del Palermo, a un anno dalla radiazione, in amichevole contro la squadra brasiliana. “Quella partita l’ho ancora in mente. Ho capito subito quanto mancava il calcio al popolo palermitano. Anzi, c’era vera e propria fame di calcio, c’era un progetto nuovo che i tifosi hanno sostenuto. Mi ricordo che io e Manicone eravamo a centrocampo, ci siamo guardati estasiati e ci siamo detti: ‘Ma dove siamo?’ Questo fa capire che piazza sia Palermo”.

Un tuffo nel passato, quello che fa Mimmo Di Carlo a Stadionews24: “Il campionato di C2 con Caramanno lo vincemmo virtualmente già a gennaio”, racconta. Tanti momenti belli, da incorniciare: “La vittoria del campionato rientra sicuramente tra questi. Peccato che poi, l’anno successivo, abbiamo fallito la seconda promozione consecutiva nell’ultima gara contro il Foggia, allenato proprio da Caramanno. A Palermo poi è nata mia figlia, ne vado orgoglioso. Sono stato benissimo, ho dato tanto ma ho ricevuto tanto da questa città. Mi ha fatto diventare un uomo. Ritornare? Magari un giorno, perché no, ma non dipende da me”.

SZYMINSKI: “TIFOSI, SOSTENETECI


Un rammarico però non può mancare: “Io a Palermo ci sarei rimasto volentieri per tutta la vita – prosegue Di Carlo – ma quando ti ritrovi con una proprietà o un allenatore che in quel momento non hanno fiducia in te è meglio cambiare strada”. Essere capitano e leader non è bastato: “Liguori (l’allenatore dei rosanero, ndr) non mi “vedeva”. Ho parlato con la società che, giustamente, ha dato ragione all’allenatore e quindi era meglio non essere più d’intralcio”, rivela Di Carlo. Nel 1990 il passaggio al Vicenza ma con il Palermo sempre nel cuore.

La fascia di capitano del Palermo moderno è invece sul braccio di Nestorovski: “È un giocatore fuori categoria per la B, è giusto che faccia il capitano, ha la personalità adatta per indossare quella fascia. Gli serve però l’aiuto della squadra, da solo non può fare nulla. Ha tutte le qualità per portare il Palermo in A”. L’aiuto per il macedone può arrivare direttamente da Coronado: “È al centro del gioco ed è normale che sia così anche a prescindere dal modulo. È tecnico, rapido, crea superiorità numerica. Esalta i tifosi con i dribbling e la sua fantasia. Da Trapani a Palermo cambia molto anche per lui. Se qualche volta dovesse mancare, Tedino, che è bravo, farà in modo che la squadra giochi in maniera diversa ma con la stessa efficacia”, spiega Di Carlo.

POSAVEC, FISCHIARLO O SOSTENERLO?

Coronado e Nestorovski leader. Non se la passa bene invece Josip Posavec: “Si fanno delle scelte e se la società ha puntato su Posavec è giusto proseguire con questa scelta – analizza Di Carlo -. Deve essere bravo anche il croato a migliorare le sue performance. Sono strategie che si fanno ad inizio stagione, ci sarà sicuramente fiducia in lui”. Palermo candidato alla promozione? Di Carlo non ha dubbi: “Ci vogliono almeno dieci partite per capire quali siano le squadre candidate alla promozione, ma il Palermo deve lottare per la Serie A, non c’è da nascondersi. Non è prima ma non è un problema, quando i valori verranno fuori il Palermo si farà strada”.

1 thought on “Il “capitano” Di Carlo non ha dubbi: “Il Palermo? Lotterà per la A. Nestorovski leader”

  1. Neanche io ho dubbi: con questa squadra e questo portiere sogneremo la promozione!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
    Come lo scorso anno abbiamo agognato la salvezza..

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