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Diritti tv Serie B, Sky non pare fuori dai giochi. Parte il progetto Amazon

La questione dei diritti televisivi della Serie B rimane aperta. Nonostante la mancata partecipazione di Sky all’ultimo bando, la situazione potrebbe non essere definitiva. Sembra infatti che Sky abbia presentato un’offerta significativamente inferiore rispetto ai 13 milioni di euro annui previsti dal bando triennale. Tuttavia, questa proposta sarebbe stata rifiutata dalla Lega B.

Non è escluso, però, un nuovo tentativo da parte di Sky per assicurarsi la trasmissione delle partite sia sulla piattaforma satellitare che su quella streaming di Now TV. Nel frattempo, la Serie B è già iniziata e al momento è Dazn l’unica emittente che trasmette le partite. Questo potrebbe rimanere lo scenario per un periodo prolungato, qualora non si raggiungesse un accordo con altri operatori. La situazione crea incertezza per i tifosi che seguono il campionato e per i club, che si trovano a fare i conti con introiti inferiori rispetto a quanto inizialmente previsto.

La Lega B sta portando avanti un altro progetto importante. Recentemente è stato raggiunto un accordo con Amazon Prime, come annunciato dal presidente Balata dopo Brescia – Palermo, gara inaugurale del campionato. Questo accordo prevede la creazione di un canale dedicato alla Serie B su Amazon Prime, una novità assoluta nel panorama calcistico italiano.

I club della Serie B stanno quindi investendo direttamente nel loro campionato, cercando di compensare le perdite economiche che derivano dalla situazione attuale dei diritti televisivi. Questa strategia mira a ridurre l’impatto dei mancati introiti, stimati in circa 2 milioni di euro in meno per ciascuna società in questa stagione. La creazione del canale su Amazon Prime rappresenta un tentativo innovativo di valorizzare il campionato e offrire un’esperienza alternativa ai tifosi.

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1 thought on “Diritti tv Serie B, Sky non pare fuori dai giochi. Parte il progetto Amazon

  1. Invece di pensare ai mancati proventi per la squadre di serie B, perché non si spende una parola anche ai destinatari finali del servizio, ovvero gli utenti che si devono caricare degli aumenti spropositati degli abbonamenti.
    Si parla tanto di lotta all pirateria. Se i prezzi per gli utenti fossero più equi, probabilmente non si ricorrerebbe a cercare soluzioni “più economiche”!

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