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Dybala: “Mia madre mi tratta ancora da bambino…”

Diventare adulti quando ancora si è solo dei ragazzini, un destino che è toccato a Paulo Dybala e che adesso, da calciatore professionista e affermato, forse pesa di meno. L’attaccante argentino, intervistato da Sportweek, ha raccontato della sua vita in famiglia: “Quando mi sento ancora piccolo? Quando sono con mia madre. Sono il più piccolo di tre fratelli e lei mi coccola come se avessi ancora dieci anni. Mi accompagna all’allenamento, mi prepara i piatti che mi piacciono“. In campo, invece, l’ultima volta in cui si è sentito trattato da bambino è stato in Argentina: “È successo ancora ai tempi dell’Instituto. Nella serie B argentina il calcio è un mestiere come un altro, un mestiere che ti permette di mantenere la famiglia.Non c’è ricchezza, solo sudore e sacrificio. Io ero arrivato in prima squadra e tutti si aspettavano che mi comportassi come gli altri:da uomo e da professionista. Una sera invece uscii a mangiare con la mia famiglia e tornai nella pensione del club, dove vivevo, non alle dieci e mezza, limite massimo per la ritirata, ma passata la mezzanotte. Il giorno dopo, prima dell’allenamento, il direttore sportivo mi parlò con un’asprezza che mai più nessuno si è permesso.Ma quel giorno ho capito come si fa questo lavoro“.

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