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È morto Gianluca Vialli: aveva 58 anni

Addio a Gianluca Vialli. L’ex attaccante poi diventato dirigente è morto oggi, dopo una dura battaglia contro la sua malattia: un tremendo tumore al pancreas che lo perseguitava dal 2017, poi rivelatosi fatale.

Piange il mondo dello sport, per una personalità calcistica da sempre nel mondo del pallone e che ci ha lasciato troppo presto. Aveva 58 anni. Anche l’amico di sempre e compagno in campo di mille battaglie (le ultime proprio per arrivare ai Mondiali di Qatar) Roberto Mancini lo era andato a trovare a Londra, così come la sua famiglia, consapevoli che le ore a disposizione fossero poche.

L’ex Juventus aveva annunciato il momentaneo addio alla Nazionale italiana, di cui era diventato capo delegazione nel novembre del 2019 dopo aver fermato la malattia. E Vialli proprio con gli azzurri è stato uno dei grandi protagonisti della vittoria dell’Europeo nel 2021: è stato decisivo, fianco a fianco con l’amico e Ct Roberto Mancini per portare l’Italia verso la prestigiosa coppa.


Più volte candidato al pallone d’oro, Vialli era inserito nella lista dei migliori centravanti degli anni 80 e 90 del XX secolo ed era tra i pochissimi ad aver vinto tutte e tre le principali competizioni UEFA per club, unico fra gli attaccanti. Famosi anche i suoi record da capocannoniere: ha ottenuto il premio nell’Europeo Under-21 1986, nella Coppa Italia 1988-1989 — in cui ha stabilito, con 13 reti, il record assoluto di realizzazioni in una singola edizione del torneo —, nella Coppa delle Coppe 1989-1990 e nella Serie A 1990-1991 quando era alla Sampdoria.

Dopo quella della Cremonese, città in cui è nato, ha vestito le maglie della già pronunciata Sampdoria, della Juventus e del Chelsea. Un pilastro anche in Nazionale. Con l’Italia tra il 1985 e il 1992 ha totalizzato 59 presenze e 16 reti, prendendo parte anche ai Mondiali di Messico 1986 e Italia 1990, oltre a un Europeo (Germania Ovest 1988).

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8 thoughts on “È morto Gianluca Vialli: aveva 58 anni

  1. Persona per bene, ragazzo molto intelligente, giocatore di calcio sopraffino. Dispiace tanto, così giovane. Proprio tanto tanto…

  2. Purtroppo il cancro al Pancreas non perdona. Ricordo la polemica con ZEMAN che era perplesso sull’ abnorme sviluppo della sua massa muscolare rispetto ai tempi della Cremonese quando era gracilino. R.I.P

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