Eccellenza, lancio di palloni anche a Canicattì: poi succede di tutto e fioccano le sanzioni
Ancora lanci di palloni e stavolta succede il finimondo. Dopo il caso Frosinone, il “virus” del lancio di palloni, arriva anche nella cittadina agrigentina, nel corso della 4° giornata del campionato di Eccellenza Sicilia girone A. Ma lascia interdetti soprattutto il clima di tensione creatosi, sfociato anche in vera e propria violenza, durante e dopo la gara.
I RISULTATI DEL CAMPIONATO DI ECCELLENZA
Il giudice sportivo ha punito con un’ammenda di 400 euro il Canicattì (che ha vinto per 2-0), il “reiterato lancio di palloni, da parte di propri sostenitori, all’interno del terreno di gioco con la manifesta intenzione di interferire con lo svolgimento del gara; nonchè per avere, persona non identificata indebitamente introdottasi sul terreno di gioco, spintonato e colpito con manate alcuni calciatori avversari”.
Una situazione carica di tensione, che ha poi scatenato il putiferio: sanzioni durissime sul piano disciplinare per Marco Civilleri del Licata, squalificato e daspato con provvedimento del questore per un anno per aver prima commesso fallo e poi colpito volontariamente l’avversario a terra con un pugno al volto e poi un calcio (sempre al volto), provocandogli un’ampia lacerazione ed una vistosa tumefazione, con una notevole fuoriuscita di sangue, lasciando il campo provocando anche il pubblico di casa.
Squalificati dal giudice sportivo anche i giocatori del Canicattì Agostino De Luca (4 giornate per gravi e ripetuti atti di violenza) e Riccardo Cassaro del Licata (1 giornata), mentre lo stesso Licata e la terna arbitrale hanno dovuto lasciare la città scortati dalla polizia. Una giornata che sa di sconfitta per il calcio.
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