​​

Embalo: “Mia madre mi guida in campo dall’alto”

Carlos Embalo, esterno offensivo del Palermo, intervistato dal Giornale di Sicilia ha parlato della sua infanzia in Guinea, tra guerre civili e povertà: “Nella zona dove abito io c’erano molti serpenti, anche a sonagli. Spesso trovavamo queste sorprese quando la palla finiva nella sterpaglia o nelle paludi. Una volta un pitone mi si attorcigliò al corpo, rimasi paralizzato. Per fortuna i miei amici lo spaventarono con le loro urla e mi lasciò andare. Guerra civile? Avevo quattro anni, capivo poco ma non dimentico quello che è successo: durante quel periodo per quattro mesi rimasi separato dai miei genitori. Poi per fortuna riuscimmo a ricongiungerci. Nel 2012 ho perso mio padre, l’anno scorso prima di Natale è morta anche mia madre. Era un venerdì, la telefonata mi arrivò nel cuore della notte, sarei voluto tornare subito in Guinea, ma era impossibile. Non c’era modo per farlo. Decisi di giocare contro il Bari, lo feci per mia madre. Quel giorno giocai la partita più bella della mia carriera, fu lei a guidarmi in campo”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *