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“Eravamo quattro amici al Bar…bera”. Le pagelle ironiche di Amenta&Ferrara

palermo spexia 2-0 le pagelle di amenta e ferrara

Ci eravamo ormai abituati all’idea di un Palermo a stelle e strisce. Alla fine le uniche strisce che ci sono rimaste sono quelle dell’abbronzatura sulla panza e di stelle non abbiamo potuto vedere manco quelle cadenti, a causa di una miopia ormai galoppante. Ma alla fine, finché c’è stagione c’è speranza e quindi eccoci qui, ad affrontare un nuovo campionato con la fretta di lasciare subito la serie cadetta (e vai con il primo luogo comune della stagione) che per noi è davvero l’inferno. Il Palermo affronta lo Spezia in una cornice di pubblico praticamente desolante: si contano i classici parenti della zita e oltretutto in versione balneare con tappine, pantaloncini e canottiera.

Il Palermo è padrone del campo praticamente per tutta la partita. I giocatori sanno cosa fare con il pallone, c’è gente che si muove senza palla, pressing e pure un po’ di cattiveria. Magari i soliti gufi, attassini e chianciananna diranno che lo Spezia è scarso, ma alla fine la serie B, più o meno, questa è quindi meglio per noi. Vantaggio meritato su accelerazione di Trajkovski che supera l’avversario in chiaro debito d’ossigeno e anche di gambe e finale di primo tempo al piccolo trotto (quest’anno abbiamo tantissimi luoghi comuni, preparatevi).

Nel secondo tempo stessa musica. A un certo punto però Coronado decide di fare vedere che al Barbera ancora ci si può commuovere per il bel calcio. Marca almeno tre avversari in slalom e mette Nestorosvki davanti al portiere. Due a zero e buonanotte ai suonatori. C’è ancora tempo per la standing ovation al brasiliano, per vedere da vicino il taglio di capelli di La Gumina e per osservare Chochev con la maglia tutta sudata. Vincere è bellissimo e noi cominciamo a sognare. La strada è lunghissima ma, come direbbe il sommo Catalano, meglio cominciare con una vittoria che con una sconfitta. Forza Palermo!


LE PAGELLE

Posavec – 6,5: E’ vestito da evidenziatore per la festa di Carnevale. È meno impegnato di un dipendente di banca nel mese di agosto. Però almeno non fa cappellate. Canarino.

Cionek – 7: Sembra (quasi) fuori categoria. Difende, corre e pressa. Pimpante.

Struna – 7: A vederlo da centrale, ad inizio partita, più di un tifoso ha avuto una lieve aritmia. Ma ci siamo dovuti ricredere. Autorevole come una maestra d’altri tempi, non concede nulla agli avversari. Dimostra comunque il suo acume beccandosi un cartellino inutile. Beckenbauer della via d’Ossuna.

Szyminsky – 6,5: Ha il nome di un farmaco per le emorroidi ma gioca con l’attenzione e l’applicazione degna di un Andelkovic qualunque. Generico.

Morganella – 6: Ci mette corsa e grinta. E basta. Azzecca un cross ogni sei. Da tarare.

Jajalo – 6,5: Per giocare in serie B gli basta il fisico anche perché i piedi li usa sempre poco e solo per camminare. Recupera palloni su palloni e non sbaglia neanche uno dei suoi famosi passaggi di piatto da dieci centimetri. Onesto.

Chochev – 6: Cambia la categoria ma lui no. Arranca con poco entusiasmo. Sbaglia passaggi e tiri e a volte pare pure confuso. Si riprende un po’ alla fine e almeno esce con la maglia sudata. Umido.

Alesaami – 6,5: Si propone sempre nelle azioni offensive e rincorre l’avversario quando serve. Applicato.

Coronado – 8: Chiede sempre palla e non sbaglia quasi nulla. Salta gli avversari come birilli e ci regala una azione commovente. Finalmente un brasiliano vero. Aristoteles.

Trajkovski – 7: Sul gol brucia l’avversario nello scatto anche se sembra in corsa contro un pensionato con la gotta. Per il resto gioca il pallone sempre in maniera intelligente e aiuta Nestorosvki in attacco con continuità. Mezzo bomber.

Nestorosvki – 7: Segna all’esordio e ci rende felici. Va sempre vicino al gol e uno glielo annullano pure. Per noi può farne veramente tanti. Bomber intero.

Tedino – 8: La squadra gioca al calcio e i giocatori sanno sempre cosa fare con il pallone. C’è pressing intelligente e il giusto carattere. Non ci pare poco visto quello che abbiamo dovuto sopportare l’anno scorso. Resisti!

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