Eriksen, Kjaer il suo “angelo custode”: il cuore dell’ex rosa
Simon Kjaer angelo custode di Eriksen. Immagini che colpiscono e che danno il senso dell’attaccamento di una squadra (fatta prima da uomini che da giocatori) al proprio compagno; foto che raffigurano un capitano che diventa improvvisamente l’angelo custode del proprio amico e compagno, restandogli vicino nel momento più drammatico, nonostante la paura.
L’immagine è emblematica: i giocatori della Danimarca sono in lacrime, radunati a cerchio attorno ad Eriksen per tutelare il lavoro dei medici e “proteggere” il proprio compagno, ma quasi tutti sono voltati da un’altra parte presi dalla enorme (e comprensibile) angoscia del momento. Tutti tranne Kjaer.
L’ex rosanero e capitano danese è tra i primi a intervenire, ad aiutare i medici. Poi sorveglia le operazioni di soccorso: attende, aspetta un segnale dai medici e dal proprio compagno. Un segnale per sapere che il peggio è passato e che può andare a confortare la moglie a bordocampo. Oltre ad essere un leader, un vero e proprio angelo custode.
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L’ha girato nella giusta posizione, gli ha tirato fuori la lingua dalla gola per evitare che soffocasse. Kjaer gli ha salvato la vita.
Kjaer, Palermo, sul giornale. Poi le altre squadre, ma la prima indicata è Palermo, giustamente, era un ‘picciriddu’, u Picciriddu. E fermava tutti, proprio tutti, persino Ibraimovich. ‘Decisivo l’intervento di Kjaer, il capitano’. Poi ha schierato la difesa, a scudo del compagno inerme. La più bella barriera di sempre. Kjaer (ciao, biondo!) ha fermato anche la Carogna, la Vigliacca, mentre nella mente un tifoso rosanero le dedicava un audio immaginario, però ‘ncaircato’: Passa iddà! Va scassaci a minkia! E poi, liberatorio, ‘Suca!!!’ Ps Al cinema la partita sarebbe finita in parità, come il 4 a 4 di ‘Fuga per vittoria’, ma il cinema è un trucco, la vita è la realtà, è quello che ci tocca. Provocazioni a volte così meravigliose da sembrare un trucco.
Un grande uomo, tutto qui