Fabio Caserta: “A Catania mi diedero del traditore. Ma a Palermo… “
Fabio Caserta si racconta. L’ex centrocampista, ora allenatore della Juve Stabia (sua ultima squadra prima del ritiro), parla in vista della sfida contro il Catania tra sentimenti contrastanti: l’addio al club etneo per andare al Palermo venne visto come un tradimento e la cosa viene ricordata da Caserta con grande amarezza.
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Intervistato da Matteo Pierelli per la Gazzetta dello Sport, Caserta afferma: “A Catania sono stato benissimo, tre stagioni stupende che mi hanno lanciato nel grande calcio. Purtroppo c’è stato chi all’interno della società, mi ha fatto passare per un traditore, ma io non ho tradito nessuno: semplicemente mi hanno voluto vendere. E il fatto che io sia andato al Palermo non mi è stato perdonato dai tifosi”.
Ma Palermo si rivelò per lui una parentesi sfortunata: “Sono stato bene anche li, ho esordito in Coppa Uefa ma il rendimento non fu quello di Catania, a cui comunque segnai in un derby poi perso. La morte di mio papà, avvenuta appena passato in rosanero, mi segnò profondamente
Caserta ricorda anche il tragico derby del 2007: “Segnai, ma perdemmo 2-1. Niente in confronto a quello che successe fuori dallo stadio. Sembrava che ci fosse stata una guerra. Noi eravamo barricati dentro lo stadio, abbiamo saputo della tragedia quando eravamo ancora negli spogliatoi. Dovevo essere convocato in Nazionale, invece il calcio giustamente venne fermato e quel treno per me non passò più”.
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