​​

Palermo, Rossito vice di Bortoluzzi: la sua storia

Dal campo alla panchina, una spostamento già visto. Un calciatore che diventa allenatore, niente di nuovo nel panorama calcistico moderno. Ma non sempre la pregressa esperienza sul campo porta i frutti sperati. A volte invece, aver calcato i campi è la spinta in più per la guida di una squadra. Ne sa qualcosa Fabio Rossitto, da ieri al Palermo come vice di Diego Bortoluzzi e oggi sbarcato anche lui in città. Campo e panchina. anche Rossitto non ha resistito al richiamo del pallone nonostante gli scarpini appesi al chiodo.

Rossitto è un ex centrocampista nato ad Aviano, in provincia di Pordenone, nel 1971. Un mediano di destra crescituo nelle giovanili dell’Udinese, maglia con la quale ha esordito in Serie A. Club bianconero che è stato il suo trampolino di lancio prima verso il Napoli, con il quale ha giocato due anni, verso la Nazionale maggiore (una presenza) e poi verso quella Fiorentina che gli ha fatto calcare il palcoscenico della Champions League. Gli ultimi anni della sua carriera sono stati trascorsi tra il Germinal Breesch (squadra del campionato belga, ndr), Venezia e Sacilese. Nel 2007 il ritiro dal calcio giocato, una carriera da 366 partite giocate (di cui 224 in Serie A e 7 in Champions, ndr) e 8 reti, realizzate solamente in campo nazionale.

Tolte le scarpe, ecco la tuta da allenatore. L’inizio è lo stesso: Udinese. Rossitto guida l’Under 19 bianconera per due anni. La sue esperienze più significative corrispondono con le sue due ultime avventure: Pordenone e Cremonese. Con la squadra di “casa” sua, Rossitto sfiora una clamorosa salvezza in Lega Pro. Infatti, prese la squadra alla fine del girone di andata con soli 5 punti e portandola fino ai play-out, persi poi contro il Monza. 29 punti conquistati nel ritorno, con 8 vittorie e 5 pareggi che hanno alimentato il miracolo svanito all’ultimo. Con la Cremonese non è da meno: squadra presa a gennaio, 28 punti in 15 gare (9 vittorie, 5 sconfitte e un pareggio) e tre punti a fine campionato che impedirono alla squadra di giocarsi i play-off. Il contratto non gli fu rinnovato.


Adesso il Palermo, insieme a Bortoluzzi, alla ricerca di una salvezza che ha un po’ il sapore del miracolo. Però, per Rossitto, non è una novità. Palermo non è Pordenone e nemmeno Cremonese, la Serie A non è la Lega Pro. Ma occhio che Rossito è abituato ai miracoli.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *