Fallimento Palermo, fiduciosa attesa | Guzzetta: “Ecco cosa succederà domani”
Domani in tribunale ci sarà l’udienza decisiva. Il collegio dei giudici è chiamato a decidere sull’istanza di fallimento presentata dalla Procura di Palermo dopo una lunga “battaglia” con il Palermo e dopo che i periti nominati dal Tribunale hanno depositato la relazione definitiva che tiene conto anche delle ultime controdeduzioni delle parti. Si chiude una partita durata diversi mesi ma non è detto che sia l’ultimo capitolo: perché a seconda della decisione ci sarà spazio per un ricorso delle parti entro 30 giorni.
ZAMPARINI: “QUESTO NESTOROVSKI NON CI MANCHERA'”
Nel corso di “Petali di Rosa”, la trasmissione Tv di Teleone (ch 19 dt) il commercialista Castrenze Guzzetta, che ha raccontato la vicenda fin dall’inizio, analizza la situazione. “Il nodo fondamentale era il quesito posto ai periti, cioè di evidenziare ed attualizzare la sussistenza o meno di uno stato di insolvenza del Palermo dovuto all’impossibilità di adempiere ai propri debiti con mezzi ordinari propri (derivanti da normale reddito d’impresa). I periti hanno attualizzato la situazione alla fine di gennaio 2018, analizzando anche i documenti presentati nel corso dell’iter (non tenendo conto di tutto ciò che invece non atteneva al quesito)”.
LA RELAZIONE FINALE: “IL PALERMO NON RISCHIA IL FALLIMENTO”
Le posizioni del Palermo e della Procura sono ovviamente lontane: “Il club rosanero sostiene che il credito vantato nei confronti di Alyssa non è a rischio finché essa non verrà dichiarata insolvente, la garanzia di Gasda (società controllata da Zamparini ndr) non verrà escussa inutilmente e se successivamente il Palermo non sarà in grado di adempiere alla proprie obbligazioni. Presso la Centrale Rischi di Banca d’Italia non risultano sofferenze bancarie o anomalie e il club ha sempre superato il vaglio della Covisoc. Per la Procura, invece, vi sarebbero numerose criticità tra cui debiti per 62 milioni, bilanci falsi, patrimonio netto negativo per 18 milioni, la rateizzazione del debito erariale, richieste di fallimento da parte di una società e il pignoramento operato da Riscossione Sicilia, mancato versamento IVA e la revoca del fido bancario di Unicredit (già cancellata però nel gennaio 2017)”.
Secondo la relazione dei periti molte criticità sono state superate, come ad esempio quelle relative al versamento Iva, al debito erariale e al debito con l’Agenzia delle Entrate. Poi c’è la questione Mepal – Alyssa: “La relazione finale – sostiene Guzzetta – non è difforme da quella provvisoria: i fondi con cui Alyssa ha pagato la prima tranche arriverebbero da un finanziamento di una società estera appartenente alla galassia Zamparini, ma l’acquisizione delle prove di ciò è ormai fuori tempo massimo. Non ci si può dunque sbilanciare sull’insolvenza di Alyssa: la società ha pagato la prima tranche del debito e non si può al momento dubitare che possa pagare quelle successive”.
BEPPE ACCARDI: “LA GUMINA E FIORDILINO PATRIMONIO DEL PALERMO”
Guzzetta non si sbilancia sull’esito dell’udienza ma ritiene fondato l’ottimismo che si percepisce in casa Palermo: “I periti hanno evidenziato, e sono d’accordissimo con loro, che non basta trovarsi in uno stato di crisi; chi ha presentato l’istanza doveva dimostrare senza alcun dubbio che il Palermo si trovava in uno stato di insolvenza irreversibile e conclamata; credo anche che il presidente Giammarva in pochissimo tempo abbia messo a punto una strategia perfetta, dimostrando enorme competenza sulla materia. Da tifosi speriamo che il Palermo non fallisca, ma non bisogna dare niente per scontato. A decidere saranno signori giudici che costituiscono il fior fiore di quello che il Tribunale poteva rappresentare e sono sicuro che decideranno con la massima correttezza, imparzialità e professionalità. In un caso o nell’altro entrambe le parti avranno 30 giorni di tempo per presentare ricorso”.
LEGGI ANCHE:
E che dio ce la mandi buona