Fiorentina – Atalanta 1-2, LE PAGELLE: Chiesa non basta, Ilicic padrone
L’Atalanta la ribalta nella ripresa. La formazione di Gasperini fa la partita nel primo tempo, domina per possesso palla ed occasioni create, ma alla fine è la Fiorentina a passare in vantaggio e chiudere avanti la prima frazione grazie un lampo da fuori area di Federico Chiesa. I bergamaschi nella ripresa rientrano in campo trasformati: trovano subito il pari ad inizio ripresa e alla fine la ribaltano con la rete dalla distanza di Malinovskyi. La Viola nel finale quasi si arrende; ci prova solo con Chiesa. La Dea gestisce con disinvoltura e continua a volare.
Marcatori: 32′ p.t. Chiesa (F), 5′ s.t. Zapata (A), 27′ s.t. Malinovskyi (A)
FIORENTINA: Dragowski 5,5; Milenkovic 6, Pezzella 6,5, Igor 5,5; Lirola 5,5, Benassi 6 (dal 40′ s.t. Badelj s.v.), Pulgar 6, Castrovilli 6, Dalbert 5,5; Chiesa 7, Cutrone 5 (dal 1′ s.t. Vlahovic 5,5).
ATALANTA: Gollini 5,5; Toloi 6, Palomino 6, Djimsiti 5,5; Castagne 5,5, Freuler 6, Pasalic 6 (dal 19′ s.t. Malinovskyi 7), Gosens 6; Gomez 6,5 (dal 45′ s.t. Tameze s.v.); Ilicic 6,5, Zapata 6.
I MIGLIORI
Chiesa: Un “lampo” all’improvviso. Gollini è tutt’altro che perfetto, ma la sua giocata risveglia la Fiorentina dal torpore e da quel momento la sua partita è in crescendo. Straripante in campo aperto.
Malinovskyi: Come Chiesa: un gol improvviso con indecisione del portiere avversario. Ma nel suo caso l’ingresso in campo e la sua rete si rivelano decisive.
Ilicic: Il piano di Iachini (andare a prendere altissimi i fantasisti) funziona soprattutto nel primo tempo. Nella ripresa invece lo sloveno esce dalla gabbia e semina il panico nella difesa viola. Sua la giocata che innesca il gol del momentaneo 1-1. E nel finale con il mancino fa quello che vuole.
I PEGGIORI
Cutrone: Bocciato dopo appena 45 minuti. Per lui solo un’occasione mancata a tu per tu con Gollini, ma per il resto il suo apporto è sostanzialmente nullo.
Dragowski: Fa a gara con Gollini per l’errore più grave (e sanguinoso) della partita sui tiri dalla distanza. Alla fine “vince” lui.
Zapata: Ritrova il gol (che ne alza il voto in pagella), ma resta la brutta copia del giocatore visto a inizio stagione, in netto ritardo sul piano fisico. Quasi mai incisivo in attacco, a dir poco goffo il tentativo di conquistare un rigore con un plateale tuffo in area rischiando il secondo giallo.