Fontana: “La mia esclusione? Vi spiego tutto. Con me Sabatini fu un signore”
Intervistato dal Corriere dello Sport, l’ex portiere del Palermo Alberto Fontana ha parlato della situazione che visse nella stagione 2008-2009 quando fu messo “da parte” dalla società: “La mia esclusione? Sabatini fu un signore. Mi spiegò che avevano speso sette milioni per Amelia e che il sottoscritto in panchina avrebbe creato problemi perché al primo errore la gente mi avrebbe chiamato. Questo fa parte del calcio. Fu un errore non mandarmi via. Avevo richieste, adoravo Sirigu, era un bambino, il fratello più piccolo. Se mi avessero detto di fare il secondo a Sirigu avrei risposto di no, sarei diventato un’ombra scomoda per lui. Un giovane si lancia e basta; un anziano si cede. Io mi rivolsi agli avvocati? Chiariamo. Nei miei confronti furono dette molte falsità. Che andavano contro cose del genere. Mettevano in dubbio la mia professionalità e non era giusto. Non bruciavo ventiquattro anni di carriera per certe menzogne. Ecco perché mi rivolsi agli avvocati. Toccato sul vivo e da tante invenzioni, minacciai di andare fino in fondo per tutelare la mia dignità. Con Sabatini, ripeto, ho avuto un rapporto bellissimo, mi ha parlato a quattr’occhi, un signore con la s maiuscola”.