Foschi: “Ho parlato alla squadra, siamo carichi, qui non molla nessuno”
È stanco delle battaglie giudiziarie. Rino Foschi è uomo di campo e al campo vuole rispondere. Ecco perchè oggi Rino Foschi, contrariamente al vertice della società, era al campo, a Palermo. Lui sta con la squadra, ha saputo in tempo reale della decisione di rinviare l’udienza di un’altra settimana e il suo commento più eloquente è stata una risata. Facile capire che era un sorriso amaro, ride per non piangere, non è ancora il momento di esternare tutti i pensieri.
Ha radunato la squadra e ha parlato chiaro. “Tutti vigili, qui non si molla”, ha detto con la foga di chi ancora ci crede. Domani allenamento, poi due giorni di riposo, poi di nuovo in campo. “Pronti a fare la guerra”, ha caricato i giocatori che hanno in Foschi il loro punto di riferimento.
Dichiarazioni ufficiali Foschi non vuole farne. Il comunicato ufficiale della società viene in suo aiuto. “Ha parlato la società – dice -, non ho niente da aggiungere”. Ci vuole poco a capire che Foschi è come una pentola in ebollizione, un vulcano pronto ad esplodere. Ma preferisce tenere tutto dentro. A fatica, gli strappiamo un altro mozzicone di frase. “Contento? Non lo so, oggi non ho vinto e non ho perso, io aspetto il campo”.
Foschi non dice altro, perché quello che vorrebbe dire è molto di più. Da sei mesi dorme due ore a notte, dalla cessione del Palermo agli inglesi, alla serie A che è sfumata domenica dopo domenica in una corsa a ostacoli tra problemi societari e sussurri giudiziari sfociati in un processo sportivo che non si comprende perchè viene celebrato in fretta e furia a ridosso della fine del campionato. Un campionato che, in campo o nelle aule giudiziarie, durerà ancora a lungo.
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Foschi, Foschi, sapevi tutto da un casino di tempo. Perchè non hai fatto nulla prima. Se le cose si prendevano in tempo si sarebbero potuti programmare delle azioni che avrebbero o evitato o ammorbidito tutto. Tu invece hai seguito il grande bluff del friuliano che ha rilanciato sino alla fine avendo in mano delle carte di merda. Fino alla fine il vecchio (ammesso che lo sia), voleva inventarsi i draghi pur di rimanere in sella. Se non era per la giustizia ordinaria che lo ha messo al gabbio in casa, limitandone azione, sarebbe ancora lui in società a gridare contro Lea, Federazione, Procura, Tribunali ed il mondo intero. Lui uomo onesto ed integgerimo….calunniato. IN GALERA DOVREBBERO MANDARLO INSIEME ALLA FEDELE DE ANGELI ALIA DE DIAVOLIS
qui per non fare la fine dei fessi bisogna denunciare a gran voce la FIGC ed i colleggi giudicanti istruiti ad arte in chiaro conflitto di interesse – ma il GDS e altra carta stampata avranno le palle per fare tutto cio’
Speriamo le abbiano! Hai letto la composizione del collegio giudicante in secondo grado? Presidente ed uno dei giudici sono di Salerno. Ma stiamo scherzando?