Foschi: “Zamparini ascolta troppe campane. Lupo? Esonerato come me… “
Dal 2002 al 2008 in rosanero, poi due anni fa, un ritorno amaro. Rino Foschi ha vissuto con il Palermo una grande storia calcistica e ne racconta alcuni retroscena durante il convegno organizzato da ‘Conference403’ presso il circolo del tennis di Palermo: “Sono orgoglioso di questa piazza e mi sento dentro palermitano. É sempre una grande emozione ssere qui: tornerei anche domani mattina. Ho fatto una lunga carriera, ma quello che mi ha dato la tifoseria rosanero non l’ho ricevuta in nessun’altra piazza”
PALERMO, IL COMUNICATO DI GIAMMARVA
Tanti i temi trattati, a partire dalla “toccata e fuga” del 2016: “Sono contento di essere arrivato a Palermo dove ho vissuto sei anni bellissimi, poi sono stato allontanato in modo particolare e in quella situazione ho sofferto molto. Sono tornato due anni fa e poi sono andato via ammalato, ma in realtà, come sapete, era tutta una favola… perché stavo benissimo. I motivi delle dimissioni erano altri”.
IL RACCONTO DELLA GIORNATA IN TRIBUNALE
E sul reale perchè di quell’addio aggiunge: “Zamparini ascolta troppe campane, spesso stonate: alle volte è bravo ad ascoltare e a ragionare, alle volte no. Mi dispiace per l’esonero di Lupo: stava facendo bene e capisco la sua amarezza perché a me è accaduta la stessa cosa. Il patron è in confusione, mi ha dato quello che non mi ha dato nessun presidente ma sappiamo che la confusione dipende dall’ascoltare troppe voci. Ho pagato io un anno fa, ha pagato Fabio recentemente e un domani pagherà Valoti”.
PALERMO, IL REPORT DELL’ALLENAMENTO
Infine, l’attuale direttore sportivo del Cesena, commenta il campionato altalenante dei rosanero, ora terzi in classifica, mostrandosi fiducioso sul proseguimento della stagione: “Il Palermo è attrezzato per andare in serie A e deve andare in A. Se ciò accadrà Zamparini non venderà, ma riconquisterà tutti”. E sul patron ribadisce: “Rimane uno dei più grandi presidenti che ho avuto, lo odio e allo stesso tempo lo amo”.
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