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Funerali Maradona: scontri e disordini. Si indaga sulla morte

Erano in migliaia per dare l’ultimo saluto a Diego Armando Maradona. Un momento di felicità che però si è trasformato in caos all’interno della camera ardente. I primi ad entrare sono stati ovviamente i familiari: la ex moglie Claudia Villafañe e le figlie Dalma e Giannina. In sala anche Verónica Ojeda, con il figlio Dieguito Fernando e l’altra figlia Jana. Diego Junior è stato costretto a rimanere in Italia a causa delCovid. Inoltre, tantissimi calciatori ed amici del ‘pibe de oro’.

Poi è toccato all’orda di fan che non hanno esitato a scavalcare la fila per essere i primi a dare l’addio al campione. Ne è scaturito uno scontro con le forze dell’ordine che hanno dovuto utilizzare i lacrimogeni e sparare addirittura con proiettili di gomma. Numerose, infatti, le persone riversate nella piazza o che hanno violato le transenne per cercare di entrare nell’edificio.

Alcuni tifosi sono rimasti feriti, altri arrestati. I disordini si sono placati durante il trasporto della bara al cimitero privato ‘Jardin de Bella Vista’, a 35 chilometri da Buenos Aires. Il fiume di persone è stato contenuto dalle motociclette della polizia che accompagnavano Maradona. Allora i sostenitori hanno continuato a cantare e sventolare bandiere gridando il suo nome con inni e canti da tutte le posizioni possibili senza penetrare nel perimetro. Infine, la sepoltura in forma privata.


Nelle ultime ore sono nate anche alcune incongruenze riguardo gli ultimi istanti di vita dell’argentino. Un primo dubbio riguarderebbe, infatti, l’orario del decesso del campione. Inizialmente si era parlato delle 12. Lo psicologo e lo psichiatra lo avrebbero trovato morto alle 11.30. L’infermiere, invece, sostiene di averlo lasciato in condizioni regolari fino al cambio di turno delle 6.30.

Secondo l’avvocato di Diego, inoltre, i tempi di intervento sarebbero stati prolungati (30 minuti), ma le ricostruzioni dal centralino provano come per siano passati 12 minuti dalla chiamata all’arrivo sul posto. Inoltre, il medico ha definito “inadeguate” le modalità con cui Maradona è stato assistito: perché l’argentino è stato lasciato solo tutta la notte? Perché non c’erano un defibrillatore o uno specialista in caso di emergenza? Domande che nelle prossime ore potrebbero trovare risposta.

 

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