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Gazzetta – “Libri in tribunale”, perché nessuno ascoltò il consiglio?

Perché il Palermo non ascoltò il “consiglio” del Collegio dei Revisori dei Conti che, lo scorso 14 febbraio, indicò di valutare la via della presentazione di una istanza di fallimento in proprio?

È questa la domanda che si pone Andrea Fanì e sulle pagine della Gazzetta dello Sport prova ad approfondire la questione. Il Collegio dei Revisori dei Conti del Palermo scriveva: “in considerazione dell’attuale situazione finanziaria della So­cietà, rispetto alla situazione debitoria e il saldo di cassa at­tuale, raccomandiamo di valu­tare i presupposti per la presen­tazione di una eventuale istan­za di fallimento in proprio“.

“È il giorno dell’uscita degli inglesi, il giorno in cui Rino Foschi di­venta presidente. Quel giorno i revisori contabili dicono al Palermo: non ci sono più i soldi per andare avanti. Per il club po­trebbe essere meglio dichiarare fallimento e ottenere un eserci­zio provvisorio che consenta di arrivare alla fine della stagione”, si legge sulle pagine della rosea. Ma nessuna di queste cose è successa.


Nonostante i controlli della Lega B e della Figc, allo stato dei fatti, i conti del Palermo sono in regola. Mirri interviene e il Palermo riesce a onorare la scadenza degli stipendi. Ora si sta cercando di cedere la società. “Ma chi com­prerebbe una società con 50 milioni di debiti? Non sarebbe meglio aprire un’asta fallimentare? Così al nuovo acquirente — che salverebbe il titolo sportivo, per esempio la A… — spetterebbero solo stipendi e affini”. I libri in tribunale non ci andranno anche se la Procura di Palermo indaga da tempo.

Sulla Gazzetta, poi, si legge l’intervista a Ivaylo Chochev, che si candida a una maglia da titolare anche contro il Venezia dopo la prestazione incoraggiante contro gli uomini di Liverani.

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4 thoughts on “Gazzetta – “Libri in tribunale”, perché nessuno ascoltò il consiglio?

  1. Secondo me perché se fallisce il vero responsabile perderebbe il giocattolo gratis mentre così spera di riuscire a cavare qualche interesse da un’eventuale vendita.

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