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GdS – “Azionariato, altro che milione e mezzo”: confronto impari con il Parma

“Altro che milione e mezzo…”. Questo il commento del Giornale di Sicilia che affronta la questione azionariato del Palermo dopo la scadenza dei termini per la presentazione delle offerte. E il poco ottimismo di Mirri e della società ha trovato conferma.

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Come sottolineato da Benedetto Giardina, sono due le offerte presentate per partecipare con il 10% al capitale sociale della società rosanero: il limite massimo era di 1,5 milioni, ma a quanto pare arriverà solo qualche migliaio di euro. Il gruppo “Amici Rosanero” ha annunciato di aver raccolto 68.350 euro con 452 soci; FBC Supporters Trust invece ha al suo attivo 180 iscritti e dalle stime sembra abbia raccolto ancora meno.


Il confronto con altre realtà è impari, a cominciare dal Parma: il 10% è destinato a Parma Partecipazioni Calcistiche, che è passata da 436 soci iniziali agli attuali 815, ma che già al primo anno di vita aveva immesso circa 200 mila euro, partecipando anche all’aumento di capitale nel maggio 2017 e alla raccolta fondi per il museo.

Il quotidiano affronta però anche i temi di campo: i rosanero vanno a caccia della decima vittoria in dieci giornate, che significherebbe affiancare la striscia del Pordenone e avvicinarsi al record i Thiene Valdagno e Lecco. Sul fronte formazione invece, modulo 4-3-3 e rientro certo  di Martinelli; Lancini ancora da valutare.

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12 thoughts on “GdS – “Azionariato, altro che milione e mezzo”: confronto impari con il Parma

  1. Dispiace non avere raggiunto la meta , ma la condizione socio-economica di Parma non è quella di Palermo- C’è da rammaricarsi però che nonostante il bacino di tifosi è molto più grande rispetto a Parma non si è raggiunto il tanto sperato traguardo-

  2. 200.000 euro il Parma 100.000 euro alla fine circa il Palermo. Parliamo di cifre irrisorie ma utili. Lo schema è sbagliato., perché si basa su intermediari. Dovrebbero cominciare i grossi commercianti e gli imprenditori di peso, tipo alessi dragotto ecc., poi si accoderebbero anche le persone comuni…. Operazione che va rivista e poi riproposta

  3. Ma ti pare che la gente comune ha soldi da buttare? Mirri deve coinvolgere gli imprenditori locali, ce ne sono, loro si che insieme possono raccogliere tanti soldi.

  4. Ripeto è lo ripeterò vita natural durandi, Palermo e la miglior piazza d’Italia, 45000 a Roma, 20 mila a partita in d, i tifosi stanno facendo cose straordinarie, e mirri che deve ancora dimostrare e tanto, se vuole partecipazione di massa faccia come il Barcellona o venda quote direttamente..

  5. Nel sistema calcio business parlare di azionariato popolare e’ un’utopia. Diverso sarebbe in un calcio radicalmente diverso con la trasformazione da societa’ per azioni in associazioni sportive popolari e non a scopo di lucro e ovviamente con costi fortemente ridimensionati in modo da lasciare spazio alla competizione sportiva e non a quella finanziaria o tra capitalisti. A quel punto il popolo dei tifosi potrebbe sentirsi veramente protagonista e partecipare in maniera attiva. Ma non sarebbe azionariato popolare. Senza quelle condizioni, ed in una realta’ come la Sicilia, parlare di azionariato popolare e’ illusorio. Meglio sarebbe allora far partecipare la tifoseria alla gestione del museo o del futuro centro sportivo. 

    1. I flop seri saranno quando mancheranno i risultati positivi in campo, in quanto senza capitali non si puo’ fare calcio.

      1. Siccome si fa un gran parlare di record ridicoli che con il campo non hanno nulla a che fare è giusto sottolineare anche i flop. Poi sono d’accordo: i flop veri saranno altri e vedremo allora se il processo di beatificazione si interromperà.

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