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GdS – Centro sportivo nell’ex campo rom: si va verso un “no”. Nel mirino altri terreni

“Centro sportivo nell’ex campo rom: si va verso un no”. Questo il titolo dedicato dal Giornale di Sicilia, che oltre alle notizie di campo e le ultime sulla possibile formazione rosanero, fa il punto della situazione sul futuro del progetto centro sportivo e sull’esito dell’incontro avvenuto ieri tra il club, Comune e Regione.

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Benedetto Giardina la definisce “una partita rinviata, ma che per il Palermo non sarà facile sbloccare”: i colloqui proseguiranno il 30 gennaio e la volontà delle parti è quello di trovare una soluzione, ma bisognerà valutare delle alternative e probabilmente individuare altri terreni dove far partire il progetto, visto che l’area individuata dal Palermo (l’ex campo rom) è all’interno della riserva della Favorita e lì non si può costruire, come anche sottolineato in un comunicato da Legambiente Sicilia.


Nelle prossime due settimane sono in programma invece dei sopralluoghi in due aree distinte nei pressi dell’Ippodromo, alle spalle del “Barbera”: i terreni sono separati, ma coprirebbero anche un’area maggiore rispetto a quella dell’ex campo rom. Qualora anche questa ipotesi non dovesse concretizzarsi con un accordo, il Palermo potrebbe dover cercare fuori città l’area su cui costruire. Il tutto mentre il Palermo continua ad allenarsi al Tenente Onorato sulla base di un accordo informale: la società rosanero attende dall’Esercito la bozza di contratto da firmare per rendere ufficiale la concessione.

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4 thoughts on “GdS – Centro sportivo nell’ex campo rom: si va verso un “no”. Nel mirino altri terreni

  1. Premesso che non sono d’accordo a fare lì il centro sportivo, ma il fatto che gli ambientalisti non vogliono è paradossale… qualsiasi soluzione per quel posto è meglio delle condizioni in cui si trova ora, ovvero una discarica dentro la città…

  2. ma perchè “cercare terreni”? a Palermo ed in provincia ci sono tante aree che andrebbero demolite, si prenderebbero due piccioni con una fava, migliorare certe zone e realizzare gli impianti senza violentare altro suolo.

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