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GdS – “Palermo in stato di insolvenza”, l’accusa dei pm. Le cessioni non basteranno…

“Così Zamparini va verso il crac”. É un report di grande impatto quello del Giornale di Sicilia, che nella mattinata del 1 dicembre dedica ampio spazio ad un articolo a firma Riccardo Arena sulla situazione patrimoniale del Palermo, in vista dell’istanza di fallimento. La situazione sarebbe gravissima. Il Palermo non sarebbe in grado di onorare regolarmente i propri debiti e sul club aleggerebbe lo spettro della bancarotta fraudolenta, con i giudici che dovrebbero decidere entro natale o il mese di gennaio.

Secondo quanto emerso tramite i pubblici ministeri dopo l’analisi dei bilanci e le consulenze dell’esperto Alessandro Colaci, il club sarebbe in stato di insolvenza, “oltre a versare in un grave stato di deficit patrimoniale”. Anche vedendo il parco giocatori attuale, la valutazione che il Palermo potrebbe ricavare dalla vendita sarebbe di circa 20 milioni. Visti i numeri, una goccia nel mare.

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A generare grande preoccupazione è però soprattutto l’entità dell’esposizione debitoria (in totale 70 milioni circa): come riportato in una nota del Nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza, l’istanza di fallimento sarebbe motivata da debiti per 62.962.523 euro al 30 giugno, un patrimonio netto negativo di 18.341.918 euro, una previsione negativa per quasi 28 milioni al 30 giugno 2018, un omesso versamento dell’Iva per quasi 2 milioni e un piano di ammortanmento del debito erariale di 8 milioni.

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Una situazione che se confermata in sede di istanza fallimentare il prossimo 7 dicembre di fronte al giudice delegato Giuseppe Sidoti, porterebbe il Palermo (oggetto anche di alcuni pignoramenti in passato) nuovamente sull’orlo del crac (il secondo dopo quello che portò alla bancarotta e alla radiazione del 1986).

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La vendita del marchio e delle aziende collegate sarebbero stati oggetto di varie simulazioni (testimoniate da alcune mail con vari suggerimenti a vari accusati nell’inchiesta sul come procedere) nonché la chiave di una situazione di falso in bilanco per ben 3 bilanci consecutivi, con il capitale sociale azzerato e già compromesso nel biennio 2015-2016 e diverse mail che proverebbero quanto.

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