GdS – Palermo: sveglia o niente A. “Zamparini ha screditato il lavoro di Tedino”
“Sveglia o niente Serie A”. Questo il titolo scelto dal Giornale di Sicilia per introdurre i temi di Palermo – Cremonese: ampio lo spazio dedicato alle dichiarazioni della vigilia di Tedino e di Zamparini, giunto in città per caricare la squadra e per una “tirata d’orecchie”, ma anche alla presentazione di un match che come contro il Pescara nasconde un enorme trappola. E sulle pagine del quotidiano la riflessione è amara: “Rinunciamo a capire le motivazioni di queste intromissioni; Zamparini ha screditato il lavoro di Tedino e mortificato quello di La Gumina”.
ARCOLEO: “RETTILINEO FINALE. ORA CONTA SOLO IL GRUPPO”
Come scrive Brandaleone, anche stavolta il Palermo arriva con i favori del pronostico: “Una vittoria certa, certissima, anzi probabile. Sulla carta non dovrebbe esserci storia. Il valore e le motivazioni del Palermo sovrastano quelle della Cremonese. Ma anche contro un Pescara alla deriva doveva essere un gioco da ragazzi. Mai dire gatto se non ce l’hai nel sacco”.
La Cremonese è reduce da tre sconfitte di fila (umiliante lo 0-4 contro il Foggia), non vince dal 20 gennaio, ma Tesser è ancora in panchina. Il Palermo ha di nuovo di fronte una squadra in piena crisi e non c’è da stare tranquilli. I rosa hanno mostrato chiari segnali di stanchezza e i lombardi hanno sempre fatto bene con le grandi. Servirà un Palermo diverso capace di trovare contromisure, forte nella testa e nelle gambe.
ZAMPARINI: “CREDO NELLA SERIE A”
Poi c’è la questione allenatore, che ha dovuto gestire le pressioni del patron: “E come era prevedibile sembra che Tedino si sia piegato alla volontà di Zamparini”: questa la chiave di lettura per la scelta di mettere in panchina La Gumina (l’attaccante più prolifico nell’ultimo mese). “Il Palermo può battere la Cremonese qualsiasi sia il modulo. Il problema è la titolarità delle scelte. Che in genere nel calcio spettano all’allenatore. Non è questo il modo di andare in A”.
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La nostra societa’ non è seria, forse non meritiamo la A.