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Ghirelli: “Palermo in C? Lo aspettiamo”

Il futuro della Serie C e del calcio italiano secondo Francesco Ghirelli. Intervistato da Stadionews, il presidente della Lega Pro fa il punto della situazione sui protocolli e sulle possibilità di ripresa, ma guarda soprattutto al futuro, alla riforma dei campionati, ad un modello sostenibile per i club e alle proposte sull’eventuale blocco di retrocessioni e ripescaggi tra C e D. Ma nessun problema per le promozioni o per il Palermo. Anzi: “Lo aspettiamo”, sottolinea Ghirelli.

Ghirelli dice: “Abbiamo l’assemblea di lega il 7 maggio, ma il passaggio importante sarà il Consiglio Federale dell’8 maggio: sarà lì che si cercherà di capire e definire cosa fare. Certamente c’è l’esigenza di dare delle risposte, ma c’è anche grande incertezza e ciò è determinato (secondo me) non tanto da chi ci governa ma da questo maledetto virus. Come Lega Pro, la nostra situazione è abbastanza delineata: ho avuto l’incontro con tutti i medici sociali della C e mi hanno confermato che si sono difficoltà enormi. Se mi chiedessero quando vorrei ripartire, rispondo ‘ieri’, neanche domani, anche perché tornare in campo significherebbe che il Paese non soffre più. Ma la salute è al primo posto: se torneremo in campo lo faremo quando ci saranno le condizioni e il Paese avrà ripreso la sua vita, nel massimo rispetto delle regole. Il no agli allenamenti individuali? In tempi di guerra c’è una catena di comando e (che ci piaccia o no) ad essa bisogna rispondere: evidentemente si è ritenuto che si dovesse andare in quella direzione”.

Ma sul futuro del calcio e in particolare della Lega Pro ammette: “In questa fase, rispettare il protocollo ci creerebbe dei problemi quasi insormontabili. Ma certamente, quando usciremo da questa drammatica vicenda, non saremo gli stessi di quando ci siamo entrati. Il virus è subdolo, silente e aggressivo. Lo scenario cambierà: ad esempio siamo preoccupati per la continuità aziendale dei nostri club, visto che i proprietari delle squadre sono anche e soprattuto proprietari di aziende scosse dalla crisi. E se in questo momento dovessero scegliere dove investire, la priorità sarebbe giustamente quella di garantire un futuro alla propria azienda, alla propria famiglia e ai propri dipendenti. Il calcio si presenta fragilissimo in questa fase ed è per questo che abbiamo bisogno di alcuni ammortizzatori sociali come la cassa integrazione in deroga ma anche di liquidità per ripartire. Dipende però anche da noi e dalla capacità di riformarci”.


Un progetto di “auto-riforma” che potrebbe anche riguardare l’eventuale introduzione del semi-professionismo, ma Ghirelli resta ancorato alla situazione attuale: “Noi siamo concentrati sul vedere come risolvere i campionati e sul come rimettere le nostre 60 barche in linea di galleggiamento, anche perché altrimenti la nostra auto-riforma avverrebbe per estinzione e non sarebbe il massimo, per nulla… Ora dobbiamo pensare alla sostenibilità economica della Serie C, mettendo al centro due parole chiave: discontinuità e coraggio. Bisogna tagliare i costi e spostare gli investimenti in settori strategici; dobbiamo fare la nostra parte. Una volta definiti questi aspetti, potremo anche affrontare anche la questione delle riforme del campionato”.

Un campionato di Serie C in cui l’anno prossimo potrebbe essere promosso anche il Palermo. E Ghirelli garantisce: “Nessun pericolo che il Palermo e le squadre che verranno promosse non giochino la Serie C. Assolutamente no. E la garanzia non sta nelle parole di Francesco Ghirelli, sta nelle norme federali, che prevedono una osmosi fra i campionati; nessuno pensa che queste regole possano essere cambiate. É stata una tempesta in un bicchier d’acqua fatta senza l’acqua, senza il bicchiere e senza la tempesta. Anzi: dico che aspetto il Palermo a braccia aperte; il Palermo è la storia del calcio italiano; solo un pazzo penserebbe al contrario”.

Sul blocco di retrocessioni e ripescaggi invece dice: “Mentre nelle promozioni dalla C alla B la classifica è delineata, in zona retrocessione ancora le situazioni non sono ben delineate. E poiché abbiamo una difficoltà reale a determinare chi deve eventualmente retrocedere, ci siamo fatti carico della situazione, facendo una proposta che però solo il Consiglio Federale può valutare ed eventualmente accogliere. Di conseguenza però rischiamo di andare oltre il numero di squadre previsto dal format (fino anche a 69 squadre). E in questo senso, se le promozioni sono obbligatorie, i ripescaggi invece sono un’opzione. Voglio sottolineare però che al momento il blocco dei ripescaggi è una proposta, che sarà fatta dal Direttivo all’Assemblea. Ed è una proposta che in quanto tale può essere accolta, modificata o anche respinta. E poi comunque sarà il Consiglio Federale a decidere. Da parte mia nulla contro i club: magari altre squadre di lignaggio potessero arrivare in Serie C. Vedremo”.

E conclude con una riflessione sul futuro del calcio italiano: “Come dicevo la mia speranza è giocare ieri, ma non vorrei che la mia speranza rimanesse tale. In questo momento per noi il protocollo è impraticabile per tanti motivi. Bisogna sperare che il virus perda virulenza e spero che la scienza trovi presto i farmaci adatti per rispondere. Questi elementi potrebbero permetterci di assumere in futuro un protocollo meno oneroso, perché vorrebbe dire che a livello generale sono cambiate le condizioni. Mi auguro che ciò accada il più presto possibile e si possa riprendere a giocare, almeno per il prossimo campionato”.

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2 thoughts on “Ghirelli: “Palermo in C? Lo aspettiamo”

  1. Speriamo che qualcuno dall’alto non cambia idea, se non si ritorna a giocare il Palermo deve essere promosso in serie C.

  2. Vediamo, quando si tornerà a giocare, quanti club ci saranno ancora e saranno in grado di partecipare ai campionati, penso ad esempio al catania… i conti si faranno a settembre….

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