Giovinco: “Voglio la Nazionale, ma Ventura non mi chiama”
“Scappato” negli Stati Uniti ad appena 28 anni, Sebastian Giovinco sta vivendo una seconda giovinezza nella Major League Soccer. Dopo la prima annata dove è stato eletto Mvp del campionato, la formica atomica si sta riconfermando anche quest’anno col Toronto FC, oggi in campo nei play off del campionato contro i New York City di Andrea Pirlo.
“Non è un match inedito, però è la prima volta in una partita a eliminazione – racconta Giovinco alla Gazzetta dello Sport – con posta in palio così alta. Uno di noi due va a casa e spero di non essere io. Diciamo che avrei preferito giocarci assieme con Andrea e non contro».
Giovinco racconta la Mls, un campionato dove sta riuscendo ad affermarsi di fronte ad altre stelle dal passato glorioso: “Nella Mls niente è scontato, è un campionato pazzo dove succede di tutto e nulla è mai sicuro. Qui si fanno due gol e poi finisci per prenderne tre. Ero venuto per fare del mio meglio e ci sono riuscito. Sono contento e mi godo il momento”.
Giovinco attente la chiamata in Nazionale, ma intanto Ventura non da segnali di vita: “Magari c’è la percezione che qui si giochi sotto ritmo. È un’idea che rispetto, anche se naturalmente non sono d’accordo. Ognuno poi fa le scelte che più ritiene giuste e sinceramente non credo che ci sia in assoluto alcun tipo di pregiudizio nei miei confronti. Ogni allenatore vuole vincere e decide di conseguenza. Ovviamente, mi auguro che la telefonata prima o poi arrivi. Naturale che l’ambizione di tornare in Nazionale ci sia”.