Giuseppe Barbera a Repubblica: “Io, papà e quei giorni di ansia felice”
“Io, papà e quei giorni di ansia felice”. Questo il titolo scelto da Repubblica Palermo per introdurre in prima pagina l’intervista realizzata da Mario Pintagro a Giuseppe Barbera, figlio del presidentissimo Renzo Barbera. Un’intervista in cui si parla ovviamente della finale tra Padova e Palermo, ma che affonda le radici nei ricordi di una vita.
Il pronostico di Giuseppe Barbera (docente universitario di Colture Arboree all’Università di Palermo, oggi in pensione) è chiaro: “La partita da vincere sarà quella a 800 metri da casa mia, nello stadio che porta il nome di papà. Stasera a Padova sento che finirà in pareggio”. Poi spazio ai ricordi, del padre… e di Ferruccio: “Ferruccio non mancava una partita, anche in trasferta. Io ho cercato di seguire la squadra quando ho studiato per un anno a Milano. Sono andato a seguire la squadra un paio di volte, a Brescia e a Pisa. Era anche un modo per incontrare papà”.
E aggiunge: “Se andrò allo stadio per Palermo – Padova? No. L’ultima volta che sono andato allo stadio è stata due giorni dopo la scomparsa di Ferruccio. Era un Palermo-Lecce finito 1-1. Una brutta partita. Ma ero totalmente emozionato dal calore dei tifosi. Era un riconoscimento per tutto l’impegno profuso dalla famiglia. Poi non sono più andato. Ma il calcio continuo a seguirlo. Il ritorno alla Favorita sarà una di quelle partite che deve essere seguita con gran passione. Come quelle che seguiva mio padre, con mia madre stremata, pronta a sacrificarsi, mischiando un sentimento di gioia e dolore, perché papà non aveva una salute ottimale e Ferruccio gli faceva da spalla”.
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