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Guidolin: “A Palermo mi sono sentito amato, un’avventura bellissima”

C’era un entusiasmo che veniva dal primo posto in B. La città era imbandierata già a marzo. Lì ho avuto la certezza che stavamo facendo qualcosa di formidabile”. Sono i ricordi di Francesco Guidolin, intervistato da Repubblica sul suo ex Palermo.

Una festa che è continuata in A – prosegue – . Quando mi ha chiamato Zamparini non ci ho pensato un attimo. Era una squadra di B, ma con un grande progetto e tanto entusiasmo. Palermo è una piazza importante, valeva la pena fare qualche viaggio in più in aereo per tornare a casa. E ho avuto ragione perché è stata un’avventura bellissima”.

Infine, il presente è il momento attuale. “L’importante è arrivare ai play-off perché tutto si rimette in gioco, ma per fare bene ci vogliono i mezzi, buoni giocatori ma anche cuore. Si deve lavorare in sinergia con l’ambiente” .


9 thoughts on “Guidolin: “A Palermo mi sono sentito amato, un’avventura bellissima”

  1. Un uomo gigante, schiena dritta sempre, poche parole – non come questo cialtrone di oggi – e un grandissimo allenatore. Personaggio eccezionale, ci deve vivere un sogno

  2. Guidolines, u monaco. Lo Stadio iniziava a svuotarsi, nonostante una squadra in lotta per il primato. Il passato ci sembra spesso bellissimo, solo perché ricordiamo bene solo il meglio, le gioie, prima dei dolori. Son passati quattro lustri dal tempo di Guidolin, rinato grazie a Zamparini dopo gli sberleffi, a scena aperta, del Dall’Ara. Il bimbo bello intanto è diventato grande, sembrava molto promettente ma non si più laureato. Tre anni fa ha sposato una ricca ereditiera, ma c’è chi va sparlando in giro, forse è una strega. Si vedrà, speriamo solamente che non venga chiamato, a fare la guerra.

  3. Alla fine il migliore di tutti e lo ha dimostrato anche prima di PA e dopo con l’Udinese.
    Da noi Rossi ha fatto il meglio ma Guidolin era il piu bravo. Peccato non sopportasse la pressi9ne di Zampa.

  4. Guidolin il migliore allenatore di sempre. Aveva una signora squadra però, non i viziatelli di oggi. In più c’era dietro un presidente che ancora non aveva pensato di rovinare e abbandonare il Palermo calcio e che spendeva i soldi per comperare campioni osservati da unn grandissimo DS

  5. Ecco, a proposito di allenatori capaci di leggere ed interpretare le partite… Un giocatore di scacchi era, squadra compatta e gioco senza tanti fronzoli ma piacevole soprattutto per l’intensità e l’efficacia. Sapeva inoltre far rendere al meglio i suoi giocatori per le loro caratteristiche. Zamparini ci capiva di calcio, anche troppo, e aveva occhio per gli allenatori bravi… peccato per la mancanza di pazienza, uno come Guidolin avrebbe dovuto coccolarlarselo e proteggerlo nelle difficoltà. Palermo questo allenatore lo ha apprezzato anche per la sua serietà come uomo, lui si è innamorato della Sicilia, del suo popolo e della sua cultura perché è un personaggio curioso ed intelligente. Parole e ricordi nostalgici di quello che per me resta finora il miglior allenatore visto a Palermo, parole e ricordi che però in questo momento bruciano come sale su una ferita aperta…

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