Guzzetta: “Fallimento? Il calcio a Palermo non sparirà. Ma Zamparini…”
Nove giorni di tempo per conoscere, quasi certamente, i destini del Palermo. L’udienza del 7 dicembre è trascorsa con un apparente nulla di fatto ma in realtà ha dato l’idea di come ci sia la voglia di decidere in fretta. Sono state acquisite le memorie difensive del Palermo ed è stata rinviata l’udienza di soli nove giorni affinché la Procura possa depositare le sue memorie e controdeduzioni, con le quali ribatterà punto per punto quanto affermato dai consulenti del Palermo nella loro perizia di parte. Sarà decisiva la data del 16 dicembre (a poche ore dal match contro la Ternana)? Il commercialista Castrenze Guzzetta, che per la trasmissione “Petali di Rosa” ha analizzato la situazione del Palermo spulciando i bilanci degli ultimi dieci anni, pensa di sì.
“Il tempo concesso alla Procura per analizzare la c.d. super perizia dal Palermo è assolutamente congruo ed era una delle ipotesi sul tavolo; la Procura ha anche la facoltà di non proporre controdeduzioni, forte del suo impianto accusatorio. Ora tutto dipende dagli elementi che sono stati messi a disposizione dei giudici – precisa il professionista, esperto in diritto fallimentare -: se questi riterranno di avere a disposizione elementi talmente schiaccianti da potere emettere una sentenza la data del 16 dicembre sarà decisiva”.
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E aggiunge: “Potrebbe accadere invece che gli elementi risultanti dalle due contrapposte fazioni siano talmente discordanti da indurre i giudici a chiedere un’ulteriore perizia avvalendosi di esperti incaricati dallo stesso Tribunale. Al momento, per me, questa è un’ipotesi molto residuale: il tempo scorre e metterebbe il club di fronte a nuove scadenze sportive. E’ invece probabile che il 16 dicembre i giudici si pronuncino a favore o a sfavore di una dichiarazione di fallimento. L’udienza non dovrebbe durare molto, ma il loro compito non sarà semplice”.
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I tifosi stanno alla finestra, divisi tra la preoccupazione per la scomparsa della squadra del cuore e il malcontento nei confronti di Zamparini. Castrenze Guzzetta, nella veste di tifoso, sembra meno preoccupato. “Sono certo che, fallimento o non fallimento, il calcio a Palermo non scomparirà. Siamo sicuri che, alla fine, sia il peggiore dei mali un’eventuale dichiarazione di fallimento? Purtroppo molti di noi, me compreso, abbiamo ancora davanti agli occhi l’ultima radiazione del Palermo ma questa situazione è completamente diversa da quella del 1986. Ammiro e stimo Zamparini per come ha gestito la società fino al 2011, rimane per me assolutamente incomprensibile la gestione degli ultimi sei anni. Palermo ed il Palermo hanno bisogno di un progetto serio, di imprenditori o investitori di altissimo livello disposti a investire sulla squadra, sulla città e sulla Sicilia intera. E credo che Zamparini non sia più la persona adatta per un simile progetto”.
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E’ chiaro che anche le trattative per la cessione della società sono in stand by, sebbene Zamparini dica che con Frank Cascio le trattative siano a buon punto. “Gli eventuali investitori – conferma Guzzetta – attendono il momento giusto, una situazione chiara per intervenire. Un’eventuale dichiarazione di fallimento potrebbe a questo punto far venire allo scoperto persone o gruppi interessati che finora non hanno mai manifestato apertamente il loro interesse forse per le difficoltà a trattare con un azionista di maggioranza che è sembrato poco convinto di voler lasciare il controllo del club”.
Quali sono gli scenari? “Se all’asta fallimentare del Bari hanno partecipato 4 potenziali acquirenti credo che ad un’eventuale asta fallimentare del Palermo Calcio i soggetti interessati potrebbero essere di più. Il prosieguo del campionato? L’esercizio provvisorio del club (in base all’art.104 della legge fallimentare) sospenderebbe la revoca dell’affiliazione e permetterebbe alla squadra di terminare il campionato; nel caso però di una mancata acquisizione all’asta e il mancato rispetto dei termini di iscrizione, il Palermo rischierebbe la revoca dell’affiliazione per stato di insolvenza da parte del Consiglio Federale, perdendo il parco calciatori e il titolo sportivo”.
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“far venire allo scoperto persone o gruppi interessati “. Tutto già sentito, tutto già visto, correva l’anno 1986.
come può esserci una tale distanza fra la società e il tribunale?!? Ballano 100 mln di euro!!!
Qualcuno anzichè leggere i bilanci, li interpreta. Ma la matematica è una scienza esatta non una opinione!!
Io concordo con guzzetta su tutto da anni ha splo preso e pensato a incassare e mandarci in B! Sono convinto che gli acquirenti ci saranno gente che sicuramente vorra guadagnare ma sono altrettanto sicuro che non ci manderà inB come il friulano