“Ha già fatto troppi errori”: Milan, Ibrahimovic nella bufera | Appena arrivato scoppia il finimondo
Il ritorno di Ibrahimovic al Milan in veste dirigenziale ha alimentato più di qualche polemica. Può essere la mossa vincente in grado di riportare il Diavolo ad alti livelli?
L’avvio di stagione del Milan non è stato dei migliori, almeno secondo quelli che erano i piani dirigenziali. La distanza dall’Inter prima in classifica inizia ad essere consistente. Anche l’eliminazione in Champions League con conseguente retrocessione in Europa League, seppur in un girone difficile, non è di certo un risultato esaltante.
Per questo i vertici del club rossonero hanno deciso di inserire in organico una figura di spessore come quella di Zlatan Ibramihovic che ricoprirà il ruolo di Senior Advisor. Un personaggio piuttosto importante che avrà finalità sia in ambito commerciale sia in quello sportivo. A lui spetterà anche il compito di contribuire alla crescita dei giocatori e di dare sostegno ai progetti del club, incluso quello del nuovo stadio.
Avendo lavorato fino a pochi mesi fa con la società sicuramente non si tratta di un ritorno che richiede un certo ambientamento. Ibra è ormai di casa dalle parti di Milanello. Dopo aver fatto grandi cose da calciatore è pronto ad incantare alla platea anche senza scarpini, ma semplicemente in giacca e cravatta.
Anche per l’ambiente si tratta di una notizia di grande rilievo e l’auspicio dei tifosi è che il ritorno di Zlatan possa dare lo stesso slancio di inizio 2020, quando lo svedese fece rientro a Milano dopo quasi otto anni. La sua esperienza ha portato il gruppo di Pioli a crescere vertiginosamente fino alla conquista dello scudetto nel 2022.
Le critiche nei confronti delle scelte societarie
Eppure c’è chi non vede di buon occhio questo nuovo idillio. Non per colpa di Ibrahimovic, bensì della dirigenza che si sta lasciando andare a troppi ribaltoni. Almeno questo è il parere di Simone Braglia, che ha indossato la maglia del Milan nella stagione 1997/1998. Intervistato da TMW Radio nel corso della trasmissione Maracanà ha detto la sua su questa strategia societaria.
L’ex estremo difensore tra le altre di Genoa e Perugia non ha usato giri di parole usando anche toni abbastanza duri: “L’ennesima pezza che la società ha messo in merito ai tanti svarioni di questi anni. Non è il metodo di condurre una squadra blasonata come il Milan. Di errori ne sono stati fatti già troppi. Dal punto di vista manageriale non c’è un’ossatura all’altezza della storia di questo club”.
La terza vita di Ibrahimovic in rossonero
In attesa di capire se avrà o meno ragione e se questa scelta si rivelerà più di immagine che utile, per Ibra si apre un nuovo capitolo della sua fantastica storia rossonera. Tutto iniziò nell’estate del 2010 quando Ibra deluso dall’esperienza al Barcellona decise di tornare in Italia dopo aver già militato tra le file di Juventus e Inter.
La scelta però ricadde sul Milan club a cui poi si è legato in maniera viscerale e con cui ha vinto ben due scudetti, uno nel 2011 e l’altro appena un anno e mezzo fa. Nel mezzo una Supercoppa Italiana conquistata nel 2011 contro l’Inter e soprattutto 163 presenze e 91 reti tra campionato e coppe varie.