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Iachini: “Con Zamparini c’è affetto, abbiamo scherzato”

Una settimana di dilemmi e polemiche, quella che precede Palermo-Empoli e che vede i rosa rientrare in casa dopo la sconfitta all’Olimpico contro la Lazio. Tutto attorno a un numero: tre o quattro, ovvero come schierare la difesa. Un dubbio che Iachini non vuole ancora sciogliere, ma sul quale il presidente Zamparini è stato chiaro. E l’incontro avuto in settimana col tecnico è servito a spazzare via alcune nubi, come confermato dallo stesso Iachini: “È stata una settimana come le altre, io vivo di equilibrio. Abbiamo cercato di correggere qualche errore, l’importante è avere la mentalità giusta e cercare di far sempre un gol in più degli altri. Il presidente lo conosco da tanti anni, so che le sue considerazioni sono figlie di un grande affetto che ha nei confronti nostri. Vado avanti e non c’è alcun problema, gli ho detto scherzando che aveva le mie dimissioni e mi ha mandato a quel paese. In dodici anni di carriera ho giocato per dieci anni con la difesa a quattro, conta anche il percorso della squadra e la disponibilità dei singoli. Io di volta in volta sto cercando di portare la nostra squadra ad essere poliedrica“. Dunque porta aperta alla difesa a quattro, che sarebbe comunque un marchio di fabbrica di Iachini. Non certo un modo per far felice Zamparini: “Noi ci lavoriamo sempre, anche in ritiro l’abbiamo fatto. Non contano i moduli ma l’interpretazione alla gara, quello non deve cambiare così come l’intensità e la concentrazione. A me interessa vedere questo. Se la dovessi utilizzare non sarebbe un contentino al presidente, è che ogni volta tra difesa e centrocampo c’è qualche defezione e devo valutare quel che è più giusto fare. Il resto delle considerazioni lascia il tempo che trova. Anche a suo tempo il presidente ha detto che avrebbe avuto piacere a vedere la squadra con un altro schieramento tattico ma siamo andati avanti lo stesso“. Si profila dunque un ritorno alla linea a quattro in vista della sfida casalinga contro l’Empoli, un match che nel girone d’andata è stato il crocevia di una stagione finora sorprendente da parte del Palermo: “Siamo arrivati ad Empoli dopo delle buone prestazioni che però non hanno portato punti. Dopo quella partita il presidente ci ha voluti vicino, ci siamo confrontati e siamo ripartiti alla grande continuando a giocare in una certa maniera“. Non era infatti un Palermo che peccava sul piano del gioco, quanto su altri fattori. E certi errori difensivi, ieri come adesso, continuano a dare problemi: “Fanno arrabbiare anche me, ma ci stanno. Se hai un’amnesia in Serie B puoi salvarti, in Serie A no. Per questo bisogna sempre essere concentrati. Alcune volte non siamo riusciti a portare risultati importanti per episodi, come con la Lazio. Abbiamo avuto l’opportunità di segnare il secondo gol più volte, abbiamo tenuto la partita in mano per larghi tratti ma non abbiamo concretizzato. La stagione però è lunga e dobbiamo ancora insistere“. Per la formazione, col possibile cambio di modulo, si apre una casella nel reparto offensivo. In ballottaggio Quaison e Belotti: “Vedremo quale può essere lo sviluppo della partita. L’Empoli si conosce a memoria, lavora insieme da tre anni e mezzo e questo è un valore aggiunto. Più tempo hai per conoscerti, più puoi creare noie agli avversari. Noi siamo insieme da un anno e mezzo ma stiamo crescendo“.

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