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Il “dribbling” di Enea fra tre generazioni: una stupenda immagine d’amore

(gm) Avviliti da una crisi sanitaria ed economica senza precedenti, spesso dimentichiamo l’importanza delle relazioni umane e familiari. Il “nostro” vulcanico Gaetano Perricone, autore del libro di successo “Diversamente nonno”, ci dà una lezione di umanità con una lettera al nipote Andrea, pubblicata sul blog Il Vulcanico e della quale riportiamo ampi stralci.

“Con questa lettera voglio dirti due cose. La prima è che tu sei un piccolo – grande guerriero che combatte contro il maledetto virus e che devi farlo scappare dalla tua e dalle nostre vite con i comportamenti giusti. E’ come quando giochiamo contro il Jason più cattivo di tutti, quello annegato, un nemico bruttissimo che uccide tutti quelli che incontra; però poi arrivi tu, piccolo e forte, con i tuoi muscoli, la tua furbizia e la tua bombetta di TNT e lo fai saltare in aria, così lui non può uccidere più nessuno.

Prova a immaginare in questo modo la battaglia contro questo mostro invisibile che sta facendo morire tante persone e tante altre come noi le fa rimanere chiuse in casa. Tu e tutti i bambini belli e forti come te siete come un grande e formidabile esercito che, con la vostra intelligenza, la vostra forza, la vostra giovinezza, il vostro entusiasmo, potete battere il Jason-virus cattivissimo e aiutare tutti noi nonni a salvarci e liberarci da lui, per tornare a ridere e a giocare con voi nipotini.


La seconda cosa, mio adorato Andrea, è una piccola e bella storia antica che voglio raccontarti, tratta da un libro scritto 2040 anni fa. Il libro è molto importante e si chiama “Eneide”, il signore che l’ha scritto è un grande poeta che si chiamava Virgilio – lo studierai quando sarai più grande – e questa storia, anzi questa scena di cui ti sto per parlare è stata rappresentata da pittori e scultori.

Racconta Virgilio che, quando i soldati Greci attaccarono la città di Troia e la bruciarono dopo essere riusciti a entrare dentro la pancia di un grande cavallo di legno, l’eroe troiano Enea – protagonista del libro – riuscì con grande coraggio a scappare dalla città in fiamme portando sulle spalle il suo vecchio papà, che si chiamava Anchise e che non riusciva più a camminare bene e per mano il suo figlio piccolo Ascanio.

Questa, mio caro Piricullo, è un storia e una immagine stupenda d’amore e di aiuto, di sostegno fra tre generazioni diverse: il nonno, il padre, il figlio. E’ l’immagine migliore di quello che deve essere il rapporto tra persone di età diversa dentro una famiglia. Tu lo sai bene perché ami tanto il tuo papà e la tua mamma e anche i tuoi nonni.

E questa immagine è ancora più importante oggi, in questi giorni di terribile battaglia contro il virus: i bambini e i più giovani che sono più forti devono aiutare e sostenere i nonni per superare questo momento così difficile. Con Amore, con Rispetto, con senso della Famiglia.

Queste cose ti volevo dire, mio bambino meraviglioso e speciale, so quanto sei sensibile e come le capirai bene. Dobbiamo avere tanta forza e fiducia, questo periodo passerà e torneremo a sorridere e a giocare tanto, ad ammazzarci dalle risate, come ti piace tanto dirmi. Io mi potrò godere di nuovo il tuo dolce sorriso, la tua simpatia, le tue domande e considerazioni sempre intelligenti, da piccolo uomo, mi stancherò felicemente con te. E tu ti godrai il mio Amore assoluto, il mio essere tutto per te.

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