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Il Palermo che conquistò la D: che fine hanno fatto i calciatori?

Palermo che viene, Palermo che va. Dopo la promozione, la squadra rosa – ora guidata da Boscaglia – è stata ridisegnata in molti reparti per affrontare una dura stagione di Serie C, annata complicata anche dalla pandemia da Coronavirus. Calciatori come Broh, Kanoute e Saraniti sono arrivati in viale del Fante per mettere a disposizione del tecnico gelese la loro esperienza. Tanti altri sono andati via in altri campionati, società o sono addirittura svincolati. Uno ha dovuto anche cambiare vita. Che fine hanno fatto?

Danilo Ambro, affronterà il Palermo da avversario nel Girone C. Gioca nella Vibonese dove quest’anno ha segnato la prima rete tra i professionisti contro il Potenza. La società di Mirri aveva proposto al calciatore di partire in ritiro senza sicurezze sulla firma del contratto. Ambro, deluso, ha rifiutato. Ma non ha mai nascosto la voglia di tornare nella città in cui è nato e nella squadra in cui è cresciuto. Ha, infatti, indossato la casacca rosa dai Pulcini fino alla Prima Squadra. Il palermitano Gianmarco Corsino, invece, era passato da un impiego costante al Marsala, a uno inesistente con i rosa. Complice anche la rottura del crociato. Adesso è ripartito dalla sua città e dalla Promozione con il Resuttana San lorenzo.

Il baby talento nato a Roma, Mattia Felici, è stato indubbiamente uno dei protagonisti del successo rosa tra i dilettanti (25 partite, 4 gol e 3 assist). L’esterno offensivo, fortemente acclamato dalla piazza, è stato richiamato dal Lecce dopo la retrocessione in B. Poi, il brutto infortunio al piede e l’operazione a Perugia. Attualmente continua la rieducazione. Sedotto e abbandonato, l’attaccante trentenne Luca Ficarrotta. Dopo la vittoria della Serie D, ha detto no (come Ambro) al periodo di prova. È tornato tra i Dilettanti con il Sant’Agata dove ha messo a segno una rete e un assist in 5 presenze. Erdis Kraja, nella squadra di Pergolizzi era padrone del centrocampo. Lo è tutt’ora nel Grosseto alla corte di Magrini: in C ha saltato una sola partita per giocare con l’Under 21 dell’Albania.


Quella di Christian Langella, invece, è una storia di lotta contro le avversità. Di proprietà del Pisa, è stato uno dei fautori della promozione del Bari in C prima di essere venduto e ottenere lo stesso risultato con il Palermo. È tornato tra i nerazzurri in B dove purtroppo ha accusato un tremendo infortunio: rottura del legamento crociato e lesione del menisco. Ora combatte per recuperare la condizione. Ancora più triste la storia di Alessandro Martinelli che ha dovuto interrompere i suoi sogni di calcio a soli 27 anni per un’aneurisma all’aorta. Un futuro lontano da panchine e spogliatoi per l’ex vice-capitano del Palermo che guarda ad una vita lontana dal calcio con incertezza.

Juan Mauri, fratello del più famoso Josè, a 31 anni è scomparso dai radar. Il centrocampista che con Pergolizzi è sceso in campo 15 volte (1 gol e 1 assist) non ha avuto la continuità necessaria alla riconferma ed è attualmente svincolato. Giovanni Ricciardo aveva iniziato la Serie D con i rosa col botto: 8 gol nelle prime 10 partite. Poi il rendimento è calato e la situazione si è complicata con un infortunio. Gioca al Seregno con il quale prova a conquistare la C. Un nuovo inizio prorompente per il messinese con 3 gol in 6 giornate.

“Quanti film ha fatto?”: è la frase iconica e ironica che ha contraddistinto l’anno in rosanero di Andrea Rizzo Pinna: il giovane “talento promesso” che con il tecnico palermitano ha trovato pochissimo spazio. E neanche il presente è… “roseo”. Rizzo Pinna, dopo l’addio imposto dalla società di Mirri, è tutt’ora svincolato a soli 20 anni. Ferdinando Sforzini ci ha creduto fino alla fine. Ma il bomber non è stato scelto per guidare l’attacco della nuova squadra di Boscaglia. Neanche partendo dalla panchina. Il “tagliagole” di Tivoli a 36 anni è stato acquistato dal Campobasso ed è sceso in campo 3 volte senza segnare alcuna rete. Francesco Vaccaro, esterno sinistro di Pescara, è riuscito quest’anno a giocare la Serie C. Ma non con il Palermo, bensì con il Pontedera, nel Girone A.

“Sono fiero di aver allenato il Palermo per la seconda volta e di essere entrato nella storia di questo club”. Queste le parole di addio di Rosario Pergolizzi alla Gazzetta dello Sport. Nonostante il successo nel Girone I di Serie D, la riconferma non è arrivata. L’ex allenatore rosanero attualmente non guida nessuna squadra ed è svincolato.

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6 thoughts on “Il Palermo che conquistò la D: che fine hanno fatto i calciatori?

  1. Considero vergognoso questo atteggiamento beffardo e cinico di una parte della tifoseria nei confronti di Pergolizzi, atteggiamento che e’ iniziato subito dalle prime partite del campionato scorso, nonostante le condizioni in cui il tecnico ha operato con una rosa di giocatori totalmente nuova, con un ritiro iniziato in ritardo e con la pressione di dover vincere a tutti i costi dovendo fronteggiare avversari pronti a fare la battaglia della loro vita contro il Palermo. Secondo me ha svolto bene il suo compito, e poi in serie D chi si aspetta di vedere il calcio spettacolo? Onore al tecnico che ha vinto anche l’unico scudetto della storia rosanero. 

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