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Il Palermo che perde divide i tifosi: l’amore è… “litigarello”

FOTO PEPE / PUGLIA

Essere coerenti è difficile e per il tifoso di calcio lo è ancor di più. Capita così che i giudizi sulla squadra del cuore siano condizionati, anche più del dovuto, dai risultati delle partite giocate, causando ampi dibattiti e scontri (soprattutto sui social) fra i suoi tifosi spesso accusati di incoerenza.

Venendo ai fatti di casa nostra, l’ultima sconfitta del Palermo a Cosenza ha creato una sorta di divisione fra chi si erge a innamorato della squadra a prescindere dal gioco che esprime e dall’esito delle partite e chi, spinto anche dalla delusione, esprime giudizi duri e talvolta critici nei confronti della squadra, del suo allenatore e spesso anche del suo presidente.

La verità, come in tutte le cose, sta in mezzo. Non si deve mai dimenticare che il tifo è un sentimento e che come tutti i sentimenti si trova spesso a confliggere con la ragione. Nel caso concreto della partita con il Cosenza, che proveniva da ben cinque sconfitte consecutive ed era per questo più motivato, c’è chi ha avuto la percezione che con una migliore organizzazione di gioco e qualche cambio anticipato il Palermo avrebbe potuto portare a casa un importantissimo vantaggio che lo avrebbe catapultato nella parte sinistra della classifica, in un momento importante qual è quello della pausa settimanale.


Al contrario, c’è chi difendendo l’allenatore pensa che la sconfitta sia stata determinata esclusivamente da singoli episodi sfortunati e che la squadra abbia fatto notevoli progressi dall’inizio del campionato ad oggi. In verità, le suddette considerazioni appaiono valide entrambe e chi le esprime vuole solo il bene del Palermo ed è questo che deve prevalere quando si discute civilmente fra tifosi.

La squadra appare effettivamente più grintosa e il gruppo più unito ma ci sono ancora troppi errori difensivi e qualche posizione da correggere. Corini deve ancora lavorare molto ed è probabile che abbia bisogno di nuovi giocatori da acquistare nel mercato di gennaio. In ogni caso è sempre la passione che orienta i vari giudizi ed è per questo motivo che non può esserci coerenza né tanto meno certezza nelle affermazioni espresse, specie se pronunciate subito dopo la partita, sull’onda dell’emozione e della sofferenza patita.

D’altronde la passione e l’imprevedibilità sono le componenti più belle del calcio che, per inciso, l’instaurazione del var ha fortemente ridotto al punto che per esultare devo trascorrere anche sei minuti in attesa della decisione arbitrale.

Guardiamo allora con fiducia ai piccoli progressi della squadra mettendo da parte inutili competizioni fra tifosi che devono essere sempre uniti per il bene comune e sempre tenendo conto del fatto che a guidarla vi è ora una società fra le più potenti del mondo che non potrà e non dovrà mai deluderci.

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11 thoughts on “Il Palermo che perde divide i tifosi: l’amore è… “litigarello”

  1. Se Brunori avesse trasformato il rigore sarebbe stato tutto ok : per favore non dimentichiamo che questa squadra e’arrivata in B vincendo alla grande i playoff da terza migliore della C . Dobbiamo avere fiducia e pazienza. Tifiamo e basta !

  2. La delusione per l’inattesa sconfitta di Ciosenza ha risvegliato i malumori temporaneamente sopiti dopo le due vittorie col Modena e col Parma. Certo non si può dire che questa squadra abbia un gioco accettabile ma ho l’impressione che, per quest’anno di bel gioco se ne vedrà poco ..
    Occorre tuttavia avere pazienza e remare tutti nella stessa direzione; la nostra garanzia, come dice Delia è la struttura societaria di prim’ordine. Penso che a gennaio arriveranno nuovi rinforzi, più funzionali, e le cose miglioreranno

  3. Dite tutti che a gennaio arriveranno rinforzi e la squadra si risolleverà?
    Io ne dubito, stando alle parole di Corini ed ai fatti, a tutt’oggi i nuovi (vedi Stulac e Saric), da agosto, si devono ancora integrare e conoscere.
    Di conseguenza se a gennaio arrivano nuovi giocatori e la squadra continuerà ad andare male, il signor Corini ci racconterà la medesima favoletta, che ci vuole tempo… che si devono conoscere, etc….
    La verità è che Corini è inadeguato, la squadra non gioca, non ha equilibrio, non ha schemi, non ha personalità, e la colpa è dell’allenatore che non li sa motivare né mettere in campo.
    Se questa stessa squadra l’avresse in mano un Inzaghi, un Ballardini, un Andreazzoli, a quest’ora saremmo a lottare per le prime posizioni.

  4. La verità è che il danno fatto dalle dimissioni di Baldini, con conseguente perdita di 2 settimane di tempo ha costretto squadra e società a rincorrere dal primo giorno di campionato

  5. Sicuramente per questi risultati non proprio esaltanti ci sono delle attenuanti da prendere in considerazioni come il cambio allenatore in corso di preparazione e gli acquisti arrivati nell’ultima settimana di mercato, però d’altra parte c’è da dire che sono già passati piu’ di 2 mesi del suo avvento ,la squadra non ha un’identità e gioca solo di ripartenza e gli acquisti piu’ onerosi e tecnici della rosa che secondo me sono essenziali per dare un pò di quadra alla squadra sono stati messi all’angolo.
    Mi auguro che questa sosta sia utile per mister Corini per dare la sua impronta alla squadra perchè continuando con l’atteggiamento visto nei precedenti match sarà difficile arrivare al mercato di riparazione(in cui dovremmo essere protagonisti) in una posizione tranquilla di classifica.

  6. Quello che a volte mi sorprende in alcuni commenti è la presunzione di dover per forza , per diritto divino, essere competitivi subito per la A . Forse perché in tutti gli anni che ho seguito il mio Palermo, dal 1969, solo nella parentesi zampariniana di è dichiaratamente puntato alla A.

  7. Questi nuovi, la nuova proprietà , hanno detto chiaramente che si deve giocare, salvare la categoria, creare strutture e poi puntare a qualche traguardo più ambizioso. Certezze ? Nessuna cari amici , se non quella di tifare rosanero a prescindere . Ed è già tanto, credetemi.

  8. Concordo in pieno sull’osservazione che il VAR ha sottratto emozioni e poesia a quelle che una volta erano partite di pallone.

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