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Il Palermo dice no ai facili entusiasmi ma il calendario gli dà una mano

FOTO PEPE / PUGLIA

Il coro rosanero è unanime: giochiamo una partita per volta, non pensiamo alle altre squadre, non facciamo conti o programmi. E’ la parola d’ordine, allenatore e giocatori se la sono passata e ci dobbiamo aspettare che il ritornello prosegua all’infinito.

Dal loro punto di vista hanno perfettamente ragione: non c’è niente di peggio per una squadra di calcio, ma in generale per ogni squadra di ogni sport di squadra, che allontanare pensiero e concentrazione dall’impegno immediato e guardare oltre. Che lo facciano Giacomo Filippi e i calciatori del Palermo, anche dopo la vittoria di Andria che li ha proiettati al secondo posto nella classifica del girone C della Serie C (insieme a Catanzaro e Monopoli) a soli quattro punti dal Bari capolista ma di nuovo sconfitto in trasferta, ci sta sicuramente; per loro e per l’ambiente, tifosi e commentatori, è un proficuo esercizio psicologico, che serve per evitare inutili e deleterie esaltazioni e concentrarsi al massimo sulla partita successiva.

Sono d’accordo, condivido in pieno questo atteggiamento, evita di commettere errori già fatti in passato. Ciò detto, buttando acqua sul fuoco dei facili entusiasmi – bel luogo comune, mi è tornato in mente adesso scrivendo e lo uso con piacere -, è quasi inutile aggiungere che, con tanto di piedi a terra, è evidente che piano piano, risultato dopo risultato, il campionato del Palermo sembra fortunatamente prendere una piega diversa da quanto si potesse evincere dalle prime prestazioni, più consona a quelli che sono i desideri della città e della tifoseria.


Il successo di Andria è stato sicuramente abbastanza agevole: 2-0 e palla al centro, due bei gol, una partita controllata senza troppe difficoltà, tre ottimi punti portati a casa con la seconda vittoria consecutiva in trasferta, inframmezzata dal pareggio casalingo con l’Avellino che grida ancora vendetta per il rigore regalato agli ospiti. Tutto facile, dunque, ma la vita per rosanero avrebbe potuto complicarsi se Matteo Brunori, sempre più efficace e determinante, non si fosse inventato un gol veramente bello a metà del primo tempo, stroncando di fatto le gambe ai già modesti avversari. La replica di Amici al 18esimo della ripresa, con una zampata da attaccante, ha chiuso i conti e consegnato al Palermo una vittoria importantissima.

Altro da dire ? Che il “turchicello” Odjer ha fatto un gran bella partita, confermando che la sua presenza in squadra è quanto mai preziosa a metà del campo come interditore e portatore di palla; che in difesa Marconi, se sta bene, è altrettanto importante; che la spinta di Almici e Valente in forma sulle due corsie del campo può risultare alla lunga decisiva per i risultati dei rosanero. Un solo appunto: continuano le troppe ammonizioni anche stupidissime, come quella rimediata da Almici per essersi tolta la maglietta.

E ora, piaccia o non piaccia guardando avanti, quattordicesima e quindicesima giornata, entrambe allo stadio Barbera, offrono agli uomini di Filippi contro Potenza prima e Paganese poi l’opportunità di ottenere due vittorie di fila che sarebbero fondamentali in quella prospettiva diversa a cui abbiamo accennato. Basta così, andiamo avanti.

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6 thoughts on “Il Palermo dice no ai facili entusiasmi ma il calendario gli dà una mano

  1. buongiorno, malgrado il gioco non entusiasmante devo dire che la quadratura del cerchio Filippi lo ha trovato da quando gioca con un centrocampista in più…Checché se ne dica il centro nevralgico del gioco è il centrocampo se hai quello tutto può finire in gloria . Speriamo Filippi se ne renda conto e continui così se po a Gennaio trovassimo un attaccante dal gol facile e forse un centrale di difesa (magari recuperare Somma) allora…..
    sono sogni?
    Angelo

    1. per l’attacco io mi accontenterei che Brunori continuasse con continuità ciò che sta facendo. anche Soleri mi sta piacendo e se venisse qualche gol dai centrompisti si potrebbe svoltare. daccordo per un centrale di difesa.

  2. Testa bassa e pedalare. Ad oggi siamo terzi in campionato, per vincerlo bisogna arrivare primi ed oggi ancora non lo siamo. Concordo con l’atteggiamento della squadra, l’umore del tifoso palermitano è molto volubile, un giorno siamo scarsi un giorno siamo campioni. Dire qualche parola in più può essere deleterio. L’importante è continuare su questa strada, a maggio tireremo le somme.

  3. Non bisogna mettere pressioni, la squadra deve continuare a giocare senza l’obbligo di vincerle tutte, tra 6 partite ci sarà Palermo-bari..

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