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Il Palermo doma la tempesta. Tifosi, siamo strunz o marenari?

FOTO PEPE / PUGLIA

Amo Napoli e la sua cultura di un amore che mi fu trasmesso sin dai primi giorni di vita da mia madre che adattava a ninna-nanna le canzoni che amava di più: quelle napoletane classiche; dopo oltre 60 anni, sono io a farne lo stesso dolcissimo uso con il mio nipotino. Quest’amore fu rafforzato dal grande Totò, delle cui battute continuo a ridere come se non le conoscessi a memoria, e da Pino Daniele, compagno della mia giovinezza che ci ha lasciato troppo presto. E come posso dimenticare gli amici napoletani delle vacanze di sempre, cultori di un rapporto che sfida il tempo e la distanza.

Alcuni detti della lingua partenopea, sempre così sapida e ricca di metafore, rappresentano capolavori di sintesi e di ironia. Chissà perché, ripensando all’attuale situazione del rapporto tra il Palermo e la sua tifoseria, mi è tornato in mente quello che recita: “Quann’ ‘o mare è calmo, ogni strunz’ è marenaro”. Se appare superflua una traduzione letterale in un sito in cui la maggioranza dei lettori non proviene da Bressanone o da Bergamo Alta, forse è utile fornire un’interpretazione ragionata.

La parola chiave è “strunz’” che non è il cognome del calciatore bersaglio di una memorabile filippica del Trap in tedesco maccheronico. Volendo usare l’accezione più letterale, possiamo riferirci alla naturale capacità di galleggiamento del fetido cilindro che ne previene l’inabissamento quando le acque sono ferme. Tuttavia, il significato più accreditato del detto partenopeo parte da un’interpretazione più ampia del termine strunz’, inteso come “persona da niente”; in questo caso, esso farebbe intendere che chiunque (ogni strunz’) è capace di gestire le situazioni semplici con la maestria dell’uomo “navigato” (o’ marenaro), con la logica conseguenza che solo nei momenti difficili viene fuori la tempra e il valore di chi strunz’ non è.


E adesso lasciamo Napoli e il Vesuvio e torniamo sotto Monte Pellegrino, anzi proprio alle sue pendici nel teatro delle nostre gioie e delle nostre pene calcistiche. Durante la fase finale dello scorso campionato, abbiamo rivisto gli spalti pieni, le facce dipinte di rosanero, i canti e i balli di un popolo improvvisamente proliferato. Se nel clima di euforia del fantastico finale di campionato ogni strunz’ si scoprì tifoso appassionato, oggi che la navicella rosanero naviga in acque insidiose e talora turbolente è più che mai necessario dimostrare, per chi ne ha la tempra, di essere marenaro’.

Avevo in mente da un po’ un articolo di questo tenore, ma ho deciso di proporlo all’indomani di una splendida e meritata vittoria in trasferta, essendo certo che non tutti i problemi siano spartiti d’incanto. Affronteremo ancora scogli affioranti e burrasche come quelle di Reggio Calabria e Terni. E si ripeterà per l’ennesima volta la situazione raffigurata da un altro detto popolare, a noi molto più familiare: “Quannu finisci i’ chiovere, nescinu i crastuna”. In estrema sintesi, è giunto il momento che la nostra tifoseria dimostri, in un anno dichiaratamente destinato alla transizione, di meritare quella fama di cui gode e che sempre più spesso a me pare usurpata.

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17 thoughts on “Il Palermo doma la tempesta. Tifosi, siamo strunz o marenari?

  1. Vito gol con il cittadella c’erano 18000 tifosi ed a Modena in trasferta. 2000
    Filippica puntuale ma fuori dal tempo attuale
    Tifiamo e basta

    1. Il palermitano non è a capo del mondo proprio perché, per sentirsi uomo vero, ha bisogno di dimostrare sempre che è pregiudizialmente contro chi gestisce e costruisce. E così si dimentica che il progresso umano è invece sostanzialmente capacità di collaborazione e fiducia reciproca. Tanti palermitani soffrono invece della sindrome di chi non costruisce sviluppo e preferisce denunciare gli errori di chi fa qualcosa. In alyternativa si pretende sempre l’arrivo di chi ti dà assistenza e denaro senza chiederti nulla in cambio. Fantascienza ! Sarà effetto di tante delusioni storiche o altro, ma sarebbe troppo lungo discuterne. E’ chiaro che gli errori e le le furbizie spesso ci sono da parte di chi cerca di costruire qualcosa, ma i vecchi ci dicevano che “cu mancia fa muddiche”, quindi si richiede un po’ di attenzione e pazienza (senza girarsi dall’altra parte) e dovremmo ricordarlo più spesso quando facciamo le nostre valutazioni sul presente e soprattutto sul prossimo futuro.

  2. Il Palermo, le sue cose migliori (a parte l’epoca pionieristica) le ha ottenute con alla guida padroni che tutto erano tranne che palermitani.

  3. Il tifo palermitano è mobile. Qual piuma al vento. E’ femmina, segue la moda. Adorabile, a tal proposito o non a tal proposito, il ’tischi toschi’ delle sorridenti conduttrici nelle trasmissioni locali del tifo rosanero. Vere e proprie contorsioni vocali, che fatica, per trapassare i confini territoriali. E fu comunque femminile l’omaggio più prestigioso alla promozione del Palermo in Serie A. Un fantastico tailleur in rosa e nero, nella sfavillante vetrina della più autorevole delle firme, della moda internazionale. Così da allora, se ‘Il Diavolo veste Prada’ (D Frankel, 2006), l’Aquila Rosanero veste Chanel. Teccà!

  4. Ero a Grado ( Gorizia ) con indosso la felpa bianca del Palermo ed un signore anche lui tifoso rosanero si e’ fermato e indicando L’Aquila sulla felpa ha detto “ Forza Palermo sempre “ ! Tifiamo e basta !

  5. I tifosi del Palermo ci sono sempre stati e ci saranno sempre. E’ normale che quando la squadra va forte e lotta per la promozione ci sono più tifosi allo stadio, succede in tutti gli stadi d’Italia, ad esempio il milan di qualche anno fa quando non vinceva aveva metà stadio vuoto. Vitogol quando parli di anno di transizione non mi sta bene, abbiamo una delle proprietà più ricche al mondo e non possiamo accontentarci di una salvezza, dobbiamo puntare al massimo cioè i playoff.

    1. mica l’ha detto lui che è un anno di transizione, lo ha detto molto chiaramente la proprietà. E credo che non sia una cosa nè banale nè da sottovalutare, l’obiettivo è una salvezza tranquilla e null’altro, pretendere di più è controproducente e scatena le reazioni eccessivamente catostrofiste della scorsa settimana. (gm)

  6. Ho appena finito di leggere questa pagina e, congratulandomi con il Sig. Vitogol per le sue serene e pacate considerazioni, sono piacevolmente colpito per avere finalmente letto una pagina gradevole ricca di considerazioni ma priva di frasi offensive nei confronti di chicchessia. Mi auguro che sia l’inizio di un nuovo periodo nel quale noi tutti tifosi di questi gloriosi colori,ci ricordiamo di essere tutti dalla stessa parte e che possiamo anche dibattere senza offenderci reciprocamente. Un cordiale saluto per tutti.

  7. Da qualche parte è scritto che sia per partecipanti che per economia prodotta il calcio è lo spettacolo più emozionante al mondo ed in particolare, in Italia, forse la prima economia del Paese, Quando si parla di spettacolo non si è ne’ strunz e ne’ marinare, si è spettatori di una recita per cui si paga un biglietto e la gente giustamente pretende una buona interpretazione. Detto questo, il Palermo visto nelle ultime partite non ha certo recitato bene, il tifoso, fuorviato anche dagli elogi giornalistici sulla campagna acquisti, sbigottito davanti a delle recite penose ha solo chiesto il cambio dell’allenatore senza che questa richiesta sia rinunciataria di una fede che nasce, in maggioranza, in giovane età e che ha alla base il sentimento dell’appartenenza nelle proprie radici. La critica è in molti casi il pilastro di un miglioramento, adesso, saranno stati i suggerimenti arrivati da Manchester, sarà stata farina del sacco do Corini, abbiamo fatto a Modena una buona prestazione, abbiamo vinto una battaglia ma non certo la guerra. Ora, se il Palermo ha cambiato passo lo vedremo con la prossima partita e ne saremo per primi felici noi tifosi, se invece Modena è stata solo un’illusione si ricomincerà, com’è giusto che sia, con le critiche senza nulla togliere alla fede Rosa-Nero. Forza Palermo ad majora semper.

  8. Ci sono due passaggi che non condivido e suscitano in me più di una perplessità:

    Primo:
    l’autore afferma che “(o’ marenaro) è capace di gestire le situazioni semplici con la maestria dell’uomo navigato”
    Poi lo stesso autore arriva alla conclusione che “oggi che la navicella rosanero naviga in acque insidiose e talora turbolente è più che mai necessario dimostrare, per chi ne ha la tempra, di essere marenaro’ “

    Vi viene da chiedere all’autore in che modo il tifoso dimostra di possedere la maestria dell’uomo navigato? Lo dimostra forse accettando supinamente gli eventi? Perchè se così fosse, quella è proprio l’attitudine dello Strunz-conformista che sta in pace con il mondo (i potenti di turno) e si fa largo galleggiando come cantava Gaber.

    Secondo:
    l’autore rincara la dose scrivendo: “Affronteremo ancora scogli affioranti e burrasche come quelle di Reggio Calabria e Terni. E si ripeterà per l’ennesima volta la situazione raffigurata da un altro detto popolare, a noi molto più familiare: “Quannu finisci i’ chiovere, nescinu i crastuna”.”

    Ma mi permetto di far notare la contraddizione: quando il sole metterà in luce nuovamente i limiti di questa squadra e di questa società, i crastuna si nasconderanno.

    Ma certi crastuni, che a parte le corna non hanno nient’altro in testa, sanno solo argomentare le loro idee dicendo che chi contesta l’operato della società non è tifoso del Palermo. Quindi è proprio a loro che dedico il mio Forza Palermo.

  9. Questa discussione non mi appassiona, né mi piace l’ardita riflessione di Vitogol, che stimo comunque da sempre. Gusti. Il tifoso palermitano è molto sui generis. Esistono diverse categorie di tifosi del Palermo. Purtroppo. Questo per me non è un bene. Per me il calcio è passione. Il tifo per la propria squadra è passione. A prescindere. Come diceva Totò. Noi prescindiamo eccome, invece. Anche alcuni che commentano questo stesso articolo lo fanno. Guai poi a parlare di appartenenza. Apriti cielo. Un boomerang rilanciare questo concetto che è invece il DNA di molte altre tifoserie serie. Ecco, guardo Salerno, Bergamo, Ascoli, Catania e provo ammirazione.Anche un pò di invidia…

    1. La ringrazio molto per la stima che manifesta nei miei confronti. In effetti, i concetti che esprime nel suo commento coincidono con quelli della mia riflessione. Vorrei, come lei e come accade altrove, un tifo meno umorale e più maturo. Saluti rosanero.

  10. Io sono abbastanza d’accordo con Vito.
    Aggiungo che ho passato le ultime 36 ore Palermo, e devo dire che tutto e stato fantastico!
    La gente di Palermo, il Cibo, Hotel, e sopratutto il Noleggio auto!
    Saluti.

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