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Il Palermo e Brunori, basta equivoci: è il momento della chiarezza

Il caso Brunori è riesploso in modo fragoroso. Era evidente a molti che la famosa ricomposizione della “vertenza”, annunciata con un insolito messaggio video diffuso a mezzanotte, era una foglia di fico. Ed era inevitabile che il problema si sarebbe riacutizzato in prossimità di una crisi di risultati e di gol come quella attuale.

Adesso però è venuto il momento della chiarezza definitiva: Brunori fa parte del progetto oppure no? Dionisi è convinto delle potenzialità del bomber rosanero? Vuole davvero recuperarlo? Brunori è ancora intenzionato a lasciare la città che lo ha valorizzato e lo ha amato? In fondo sono domande semplici a cui basterebbe rispondere in modo semplice.

In assenza di risposte chiare dobbiamo prendere per buone le ‘risposte’ dei fatti: a) Dionisi non crede abbastanza in Brunori, tanto da relegarlo sempre più spesso in panchina; b) la società è pronta a lasciarlo andare via, e se il procuratore di Brunori troverà una squadra, in Serie A o anche in B, Brunori andrà via a gennaio e quasi certamente a cifre lontanissime da quelle che si ipotizzavano la scorsa estate.


Risultati al di sotto delle aspettative

Dionisi, e i giocatori appresso a lui, dicono di essere arrabbiati per i risultati che non arrivano ma al tempo stesso parlano di prestazioni in crescita, sia in qualità che in quantità. Dichiarazioni comprensibili, dal loro punto di vista, perché ognuno ha il dovere di vendere la propria ‘merce’. Ma è tutta roba sulla quale si può credere solo per fede e che non sembra coincidere con la realtà.

Che i risultati siano stati largamente al di sotto delle aspettative non è nemmeno in discussione, la squadra galleggia in una posizione anonima, ai margini della zona playoff, e con le attuali condizioni è impensabile ipotizzare una rimonta alle squadre di testa, che sprizzano salute. Ma pure le prestazioni sono altalenanti, anche all’interno della stessa partita, umorali, a volte quadrate, a volte illogiche. L’impressione è che ancora Dionisi non abbia trovato tutte le soluzioni: aggiungiamo i troppi infortuni e una condizione atletica ballerina ed ecco spiegato il perché di una partenza troppo lenta.

I tifosi contestano, ma la proprietà non commenta

La proprietà – secondo schemi ormai conosciuti e consolidati – non commenta l’andazzo, non sappiamo nemmeno se nelle stanze di Manchester aleggia preoccupazione. Lo stesso vale per la direzione sportiva, al netto di qualche inevitabile briefing con l’allenatore per analizzare la situazione. Se si vuole ancora dare un senso alla stagione bisogna uscire dagli equivoci. Ammettere gli errori è segno di forza e di umiltà, continuare a curare una brutta infezione con una aspirina è inutile.

Il Palermo delle ultime gare ha giocato con sette-otto/undicesimi dell’organico dell’anno scorso, meno Brunori, Ranocchia e se vogliamo anche Lucioni (ormai uscito dai radar): tre degli uomini di maggiore personalità. Se il problema dell’anno scorso era soprattutto la mentalità, la situazione è peggiorata e i risultati negativi ne sono la diretta conseguenza. Così come è peggiorata la situazione ambientale: lo stadio si va lentamente spopolando, i tifosi – anche quelli più vicini – cominciano a contestare tutto e tutti.

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18 thoughts on “Il Palermo e Brunori, basta equivoci: è il momento della chiarezza

  1. Grazie direttore Monastra, finalmente una presa di posizione netta da parte della stampa, prestativa direbbe Dionisi.
    Adesso spero che anche altri giornalisti dicano la loro nelle prossime conferenze stampa ribattendo alle supercazzole che ci propina questo allenatore.
    Salvate il soldato Brunori, abbiamo bisogno di lui.

  2. Via questa questa stupida Società da Palermo e via anche mister sorrisini Daio Mirri che ci ha messo nelle mani di questo franchising anglo-arabo che non ha alcun interesse a far crescere la nostra squadra. Via tutti!

  3. Ma è chiaro che la delusione Dionisi ha messo fuori Brunori da vero masochista. Perché fare giocare Henry e il francese al suo posto è davvero da masochista ma soprattutto da incompetente. La situazione è drammatica più di quanto si riesce ad immaginare! E sentire le dichiara dei vari di Mariano o Ceccaroni mi fa capire che siamo già perdenti in partenza e che anche quest’anno sarà come
    gli altri due. La squadra non ci crede più e inevitabilmente credo che sia abbastanza spaccata tra chi sta con Brunori e quindi contro Dionisi e chi si mantiene neutro. Ma
    ribadisco i giocatori sono i meno colpevoli
    qua se ce uno ( anzi due ) che meritano “ l’ergastolo sportivo “ sono Bigon in primis e de Sanctis che go fa il “palo” in questo gioco al massacro. Ribadisco e chiedo ai tifosi delle curve CON LA SAMPDORIA CONTESTIAMO QUESTI DUE IN MANIERA SONORA – anche se saremo in pochi contestiamoli mandiamoli a casa obblighiamo questi due scarsoni a dimettersi a fare un mercato serio non 4 pippe per chissà quali interessi ….

  4. Il ragionamento per me è molto semplice: Brunori al Palermo ha fatto oltre sessanta gol ed è il secondo marcatore di sempre, ancora in piena attività. Può essere diventato all’improvviso un brocco? Direi di no e si è anche visto in quei pochi scampoli di gioco che ha potuto fare subentrando dalla panchina (a Cremona e a Castellammare di Stabia). Di contro, senza Brunori in campo, e soprattutto con Dionisi in panchina il Palermo sta facendo davvero schifo da tutti i punti di vista: posizione in classifica, prestazioni in campo, capacità realizzativa, idee tattiche, rendimento dei singoli giocatori, atteggiamento della squadra. Un disastro! Quindi, a gennaio (ma magari prima) tra Brunori e Dionisi chi deve andare via?

  5. Considerazioni condivisibili, obiettive. Adesso serve che la proprietà incida sul corso degli eventi rapidamente. Wuesto il vero problema. Troppe lentezze e incertezze nel calcio non pagano. Su Brunori ad esempio siamo in ritardo. Staremo a vedere. Il campionato non aspetta .

  6. …..chiarezza su tutto non solo Brunori. Perché una Holding investe comprando Società calcistiche in tutto il mondo curandone poco e con distacco e lentezza il successo sportivo? A parte il Manchester City, ovvio .

  7. E’ una storia di satelliti. ‘Che fai tu luna in ciel, dimmi che fai?’. ”Faccio schifo”, azzardò  il professore di storia e filosofia, commentando delle fotografie in prima pagina, su un quotidiano. Un tipo strano, imprevedibile, stava troppo avanti, anche rispetto ai sessantottini più convinti. Il lunedì lo dedicava alla lettura di un quotidiano (non sempre lo stesso). Talvolta ne approfittavo per leggere in santa pace il Corriere dello Sport, della partita del Palermo. Nascostamente, ma non abbastanza il giorno che fui sgamato. Confessai prontamente, tutto e quel tipo strano allora mi chiese di parlare del Palermo e di Palermo e perché Palermo. Me la cavai abbastanza bene. Non era male il Palermo in quegli anni, affatto. E la Città poi era ancora fissa nella mente. Rapporto sensoriale. Gli odori di Mondello, di alghe e di pini e di foglie sparse per terra, dall’autunno.

  8. Questi del City hanno tirato su un capannone con tre campetti annessi e lo hanno chiamato centro sportivo. Poi tanto marketing, magliette, testimonial, New York e compagnia bella. Risultato? Il Palermo è l’ennesima squadretta satellite con un futuro da società “saliscendi” senza obiettivi concreti.

  9. A mio parere, il problema non è tanto il fatto che si commettano errori (chi non fa, non sbaglia), quanto la sensazione che nessuno se ne accorga e tragga le dovute conseguenze. Perché una delle certezze di questa prima fase della stagione è che qualcuno qui ha sbagliato di grosso gestendo il “caso Brunori” in modo insulso. Brunori è stato l’uomo decisivo del Palermo per tre stagioni consecutive segnando circa 60 gol in tre anni. Se aveva il “mal di pancia” dopo aver sottoscritto da poco un generoso adeguamento del contratto, delle due l’una: o il suo procuratore trovava una squadra che lo pagasse il giusto, oppure diceva al suo assistito di togliere il broncio e riprendere a pedalare. Andiamo avanti. Appena sbarcato a Palermo, De Sanctis dichiarava ai quattro venti che Brunori era “al centro del progetto” mentre si dava da fare per prendere alternative che finora si sono rivelate non all’altezza. Oggi Dionisi dichiara che altri s’allenano meglio di Brunori, ormai retrocesso a terza scelta dietro i due francesi che in vita loro hanno segnato meno di quanto ha fatto lui in una qualsiasi delle ultime 3 stagioni. Risultato ? La nostra squadra segna poco, Brunori è pesantemente svalutato e al grave danno sportivo s’è aggiunto quello economico. C’è da chiedersi: “Chi paga per questo scempio?”. Ed ancora: “C’è qualcuno oltre Manica che si curi di fare queste valutazioni, o basta solo vendere qualche maglietta color cassata di Pasqua in più?”.

    1. Sono perfettamente d’accordo con Vitogol. Chi valuta l’operato di giocatori, allenatore e dirigenti. Chi li chiama a spiegare cosa sta succedendo, a cominciare dal caso Brunori. Normalmente si tratta della società, ma nel caso specifico del Palermo di chi o di cosa stiamo parlando? A tal proposito, riporto di seguito quello che avevo commentato qualche giorno fa su cosa manca soprattutto secondo me.
      Quello che secondo me manca davvero al Palermo, in assenza soprattutto di un allenatore di gran carattere che trasmetta motivazioni e si faccia sentire con durezza dopo brutte prestazioni, è un esponente della proprietà vicino alla squadra. Uno che stia a Palermo, che segua le cose da vicino e che pienamente legittimato dal CG metta sotto pressione giocatori, allenatore e DS. Che curi la comunicazione anche di più dell’allenatore, che al momento è l’unico a parlare (si fa per dire), e che si faccia davvero sentire quando le cose non vanno, anche assumendosi la responsabilità delle scelte quando vanno prese. Ad esempio, la Cremonese ha esonerato Stroppa e secondo me tra non molto lo riprende mandando a casa Corini, la Sampdoria ha esonerato Pirlo e ora va in ritiro per lavorare al meglio durante la pausa, il Palermo nulla di tutto questo, anzi l’allenatore che dice di essere contento della prestazione e concede grandi sorrisi e abbracci dopo vittorie buttate via come a Modena e a Frosinone. A Palermo ci sono solo carote…mai bastone e così non si fa da nessuna parte.

  10. La stampa aPalermo é sempre stata piuttosto morbida. L’effetto sui tifosi é quello di accontentarsi , mentre in città più ambiziose le cose vanno diversamente…..

  11. Basta aspettare la prossima conferenza stampa, fare domande “scomode” e dirette all’unico interlocutore cioè Dionisi e sentire le sue risposte sul caso, ossia se è veramente come si disse al centro del progetto o meno ed in caso di risposta affermativa se domenica lo mette in panca di nuovo, vorrà dire che ci prende o meglio ci prendono per il di dietro a tutti cioè tifosi e giornalisti . In tutto questo se lo porta tra i convocati non ha problemi fisici rilevanti, quindi anche quest’aspetto si risolve da se. Facile no?…Quindi forza e coraggio con domande dirette e precise senza peli sulla lingua…!!!

  12. Sono d’accordo al 50%, Dionisi ha le sue responsabilità (non colpe), ma non si sta parlando di quelle del giocatore. L’allenatore vede i giocatori in allenamento e decide di conseguenza. Non penso che sia uno stupido, se rinuncia ad un giocatore da 17 gol a campionato significa che c’è qualcosa che non va. Ed infatti brunori quei pochi spezzoni che ha giocato è stato quasi sempre inguardabile. Ci sta che sia demotivato vista la panchina ma se ci tiene alla causa ed è vero che vuole restare allora deve dare molto di più. Io la vedo così. Piuttosto se devo fare la colpa a qualcuno o a qualcosa allora la do alla società per come a scelto di gestire il caso con quel penoso comunicato a mezzanotte

  13. Articolo inappuntabile, come pure sono inappuntabili le osservazioni – su Brunori, allenatore e Società – di vari utenti che hanno commentato. Aggiungo solo una cosa: l’eventuale cessione di Brunori a Gennaio in serie B sarebbe la ciliegina sulla torta di una stagione costellata da decisioni talmente deliranti da far venire cattivi pensieri anche a chi, come me, non ha inclinazioni dietrologiche.

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