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Il Palermo è crollato sul più bello, Corini sbaglia tutto: il 2° posto è un miraggio

La partita di Brescia è lo specchio della stagione del Palermo. Un cammino pieno di difficoltà, alti e bassi, cadute e ‘risurrezioni’. In una settimana è cambiato tutto, l’umore dell’ambiente è a terra, squadra e allenatore sono in confusione. I rosa sono crollati sul più bello, all’intervallo della gara con la Cremonese il secondo posto sembrava davvero a un passo. Quando si scriveva di montagne russe e mancanza di equilibrio, si faceva riferimento proprio a questo.

Primo tempo ‘folle’, secondo senza carattere

La gara col Brescia rappresenta plasticamente tutti i pregi e difetti del Palermo. Primo tempo folle, difficile da spiegare e senza logica, con i rosa che hanno avuto la forza di ribaltare lo svantaggio iniziale: già nei primi 14 minuti si è visto un lato della luna (il solito errore difensivo sul gol di Borrelli) e l’altro (la reazione da grande squadra). Brunori e compagni, anziché abbassare i ritmi e rimettere la partita ‘in ordine’, hanno continuato a spingere senza però avere testa e gambe al 100%. Ed ecco che puntuale è arrivata la ‘dormita’ difensiva, con Lund e Marconi protagonisti in negativo.

La partita del Palermo è sostanzialmente finita con l’espulsione di Marconi. I rosa sono ‘crollati’ e non hanno avuto più la forza (mentale e fisica) di reagire, nemmeno nel secondo tempo. È sembrato che la squadra non ci credesse più, quando invece sarebbe bastato un episodio per tornare in carreggiata. Il Brescia, con l’uomo in più, ha controllato il doppio vantaggio senza soffrire più di tanto e la mente è andata subito alla gara di Cremona, col Palermo in doppio vantaggio e con l’uomo in più…


Corini sul banco degli imputati

Gli ultimi pessimi risultati fanno tornare Eugenio Corini sul banco degli imputati. La società rosanero non ha cambiato idea su di lui: si va avanti fino al termine della stagione (il contratto scade a giugno), poi si faranno le dovute riflessioni. Dalla formazione alle sostituzioni, passando per la comunicazione: gli errori dell’allenatore sono incontestabili, anche se è sempre facile giudicare col senno di poi.

Il modus operandi di Corini ormai è chiaro: quando c’è il turno infrasettimanale, i ragionamenti su eventuali rotazioni vengono fatti per la terza partita, l’ultima del mini-ciclo. Col Brescia, quindi, si sono visti diversi cambi di formazione; volendo, una scelta comprensibile, soprattutto visto il calo fisico e mentale nella precedente gara con la Ternana. Non è comprensibile, invece, rinunciare contemporaneamente dal primo minuto ai tre trascinatori dell’ultimo periodo – Diakité, Segre e Ranocchia – confermando invece Gomes, che anche a detta del tecnico era il più stanco di tutti. Una gestione più equilibrata del turnover avrebbe garantito più libertà di scelta.

Perplessità anche sulle sostituzioni effettuate a Brescia. Henderson era sembrato ‘in palla’, cambiare lui dopo l’espulsione di Marconi ha scoperto la parte centrale del campo; Mancuso al posto di Brunori all’inizio del secondo tempo ha lasciato molti dubbi e ha fatto molto discutere; Traorè era giusto che entrasse, poteva creare quell’episodio in grado di cambiare la gara, ma Di Francesco era stato uno dei più intraprendenti; Vasic al posto di Di Mariano ha confermato che ormai il giovane centrocampista è stato spostato sulla fascia destra, una zona che poco gli compete.

Corini è andato in difficoltà anche nel post-gara. Spiegare una debacle così pesante è stato difficile, la delusione era palpabile nel volto dell’allenatore. Le dichiarazioni sono sembrate quasi di resa: “in questo momento non possiamo ambire ai primi due posti” e “c’è una dignità anche nella sconfitta” sono frasi forti. Forse sarebbe stato più opportuno far parlare anche un dirigente, per evitare di esporre il tecnico, ma ormai la strategia comunicativa del club rosanero è chiara, non c’è più da sorprendersi.

Il secondo posto è un miraggio

Guardando la classifica, la corsa del Palermo al secondo posto si è complicata di molto. Ancora una volta la Cremonese, in dieci, ha fatto il ‘miracolo’ vincendo a Modena all’ultimo secondo del recupero, conquistando il secondo posto e distaccando i rosa di sette punti a dieci partite dalla fine. E il Catanzaro, vincendo in trasferta il derby di Cosenza, ha scavalcato gli uomini di Corini.

Dunque, non solo sette punti di ritardo, ma anche altre quattro squadre davanti: un conto è fare la corsa su una compagine, ben altra cosa è sperare che in quattro mollino nel finale. Oltretutto le concorrenti stanno molto meglio soprattutto dal punto di vista mentale, i rosa sembrano entrati nella stessa spirale negativa del periodo tra ottobre e novembre. Se la promozione diretta era più di una speranza dieci giorni fa, adesso possiamo parlare solo di un miraggio.

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