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Il Palermo è già in forte ritardo rispetto allo scorso anno: il “Barbera” fa… la differenza

Le prime otto partite del campionato del Palermo sono state sufficienti per raffreddare gli entusiasmi della tifoseria ma non bastano per tracciare alcun giudizio definitivo. In un campionato lungo ed equilibrato come la Serie B non sempre una partenza a razzo si traduce in una cavalcata trionfale, così come un inizio a rilento non preclude la possibilità di recuperare posizioni di classifica. La conferma arriva proprio dalla storia recente del Palermo, quello guidato da Corini, prima criticato ferocemente e adesso rimpianto da molti. Può essere utile riguardare con attenzione i numeri del campionato.

Palermo, il confronto con l’anno scorso

Il Palermo arriva alla seconda sosta stagionale con 11 punti, che valgono il nono posto in classifica. I rosa hanno totalizzato tre vittorie, due pareggi e tre sconfitte. I successi sono giunti tutti in trasferta – contro Südtirol, Juve Stabia e Cremonese – , così come le sconfitte con Pisa e Brescia, che hanno inaugurato il campionato. Al “Barbera” sono arrivati due pareggi – contro Cosenza e Cesena – e un k.o. contro la Salernitana. La media punti è di 1,38 e il distacco dalla capolista è di otto lunghezze.

Il confronto con la scorsa stagione è impietoso. Il Palermo allenato da Eugenio Corini, alla seconda sosta della stagione aveva una partita in meno rispetto alle altre squadre (doveva ancora recuperare la gara col Brescia): occupava il secondo posto in classifica con 16 punti, ben 5 punti in più di adesso nonostante la gara in meno. Se si considera anche il recupero col Brescia, vinto dai rosanero, il distacco tra questo e quel Palermo è ancora più evidente, ben 8 punti.


Quando il “Barbera” non era un tabù

I rosa, nelle sette gare giocate, avevano totalizzato ben cinque vittorie, un pareggio e una sconfitta (in casa, col Cosenza), con 12 gol fatti e soli 4 subiti. L’unico pareggio all’esordio, a Bari, con qualche mugugno per l’occasione sprecata perché i pugliesi erano in nove e il Palermo aveva anche fallito un rigore. La media punti era di 2,29: se si considera anche la gara col Brescia si sale a 2,37.

Il Palermo di Corini era imbattuto in trasferta, dove con tre vittorie e un pareggio faceva la voce grossa. Al “Barbera” due successi (uno convincente con la FeralpiSalò, l’altro risicato col Südtirol) che sarebbero tre considerato quello col Brescia. L’attacco viaggiava a buoni ritmi (12 reti segnate contro le 8 degli uomini di Dionisi), mentre la difesa – guidata dalla coppia formata da Lucioni e Ceccaroni – dava garanzie (solo 4 gol subiti contro i 7 di quest’anno).

L’entusiasmo era palpabile. Il Palermo era a ridosso della capolista Parma. Per la prima partita dopo la sosta, Palermo – Spezia finita 2 – 2, al “Barbera” si erano presentati 29.117 spettatori, a testimonianza della crescente speranza della tifoseria. La squadra di Corini sembrava davvero pronta a proseguire su quella strada, ma la partenza a razzo non ha poi trovato successivi riscontri. E il crollo era avvenuto proprio per i troppi ‘flop’ al “Barbera”, quando il calendario era apparentemente favorevole.

Il Palermo, dopo la seconda sosta, ha smarrito la strada, per poi ritrovarla soltanto tra dicembre e gennaio. La gara di Cremona è stato il crocevia (negativo) della stagione, poi il cambio d’allenatore, che non ha dato i frutti sperati. Il campionato si è quindi concluso con un settimo posto in regular season, valido per la qualificazione ai playoff.

Il primo Palermo di Corini

Discorso molto diverso se il confronto viene fatto con il primo Palermo di Corini. La squadra costruita in fretta e furia dopo le dimissioni di Castagnini e Baldini dopo l’ottava giornata aveva appena 7 punti ed era quartultima in classifica. La media punti era di 0,88.

I rosa avevano totalizzato due vittorie (entrambe al “Barbera”), un pareggio e ben cinque sconfitte. Tra i peggiori k.o. proprio quello dell’ottava giornata, con la Ternana, una gara persa dal Palermo per 3 – 0. Feroci le critiche per Corini, che però rimase al suo posto, incassando anche la fiducia di City Group.

Il problema più grande di quel Palermo era l’attacco. I rosanero avevano il secondo peggior dato della B per gol segnati, soltanto sei, ma anche la difesa faceva acqua da tutte le parti: erano state dodici le reti subite.

La sosta di campionato arrivò in momento cruciale e Corini riuscì a trovare delle contromisure. Nelle successive quattro partite, infatti, arrivarono due vittorie e due pareggi, che riuscirono a risollevare un po’ il Palermo, che poi continuò tra gli alti e bassi tipici di una compagine che aveva come obiettivo dichiarato quello di salvarsi con tranquillità e poi “ambire a qualcosa di più”.

Il campionato si concluse con 49 punti, che valsero il nono posto in classifica (a pari punti col Venezia). La qualificazione ai playoff – obiettivo sognato dai tifosi ma mai apertamente dichiarato dalla proprietà – sfumò all’ultima giornata anche a causa di un brutto pari contro il Brescia.

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9 thoughts on “Il Palermo è già in forte ritardo rispetto allo scorso anno: il “Barbera” fa… la differenza

  1. Quest’anno si doveva procedere in fase di campagna acquisti a colmare quelle lacune che si erano evidenziate nei due precedenti campionati sotto la proprietà CFG e che avevano portato all’allontanamento di Corini e Rinaudo. Servivano sicuramente almeno 4/5 giocatori che ci facessero fare il salto di qualità più un nuovo allenatore e un nuovo DS. A questo ultimo scopo sono arrivati Dionisi e De Sanctis, il primo sembra Corini II° un integralista che applica il 433 non adatto alla rosa dei giocatori a disposizione e che è finito per mortificare uno dei pochi giocatori di qualità che si erano visti l’anno scorso, Ranocchia, relegato ad un ruolo non suo e mortificante per il calciatore e per chi lo guarda, il secondo ha preso il posto del desaparesido Rinaudo nonostante il momento e la resa della squadra ne richieda l’intervento. Tralasciando l’acquisto per quei ruoli non pervenuti si spendono 6,5 milioni dei 10milioni, frutto degli attivi di bilancio del Palermo calcio e non soldi provenienti da Manchester, per Appuah e Le Duaron. Il primo all’VIII° giornata di campionato ancora non si sa che faccia abbia, il secondo doveva servire a sostituire come titolare il sempre evanescente Insigne, quindi serviva un giocatore pronto, mentre si è optato per uno straniero, ai più sconosciuto, che oltre a necessitare. come esperienza insegna, mesi per inserirsi sia nel gruppo che nel nuovo calcio lo si è preso per inserirlo in una fascia di campo dove non ha mai giocato e pure a piede invertito, giusto perché una difficoltà non bastava ! Ma la chicca è avvenuta con lo Spezia da cui acquistiamo un difensore mediocre, quando ne serviva uno bravo, certo Nikolau a fronte della cessione di Soleri+Aurelio+1,6milioni di Euro, neanche nell’azienda avicola Rattenuti a Misilmeri si allevano questi polli, una contrattazione dubbia degna di Sherlock Holmes.Di fatto in campo si schiera per 9/11° la stessa squadra dell’anno scorso con la quale si vorrebbe salire di categoria ma i 10milioni che è un budget monstre per la serie B si sono buttati alle ortiche. Io non me la prenderei tanto con De Sanctis come è stato sbagliato prendersela con Rinaudo, entrambi sono dei Ministri senza portafoglio e senza mandato decisionale perché sia la borsa che l’ultima parola ce l’ha l’evanescente Bigon l’uomo delle tante ”pignate” che gestisce gli acquisti in ogni dove del pianeta City. I tifosi del Palermo comunque devono decidere se sono amanti della maglia o strumenti di merchandising che è l’elemento finanziario dove il City si è maggiormente e veramente impegnato. La medicina per questa situazione non è fare confronti con l’anno passato sulla posizione in classifica, sui gol segnati o subiti ma è quella della reazione del popolo RosaNero ad una serie di promesse seguite da errori inconfessabili nella campagna acquisti degni del migliore investigatore perché non giustificabili al cospetto di gente che vive di calcio. L’errore che non bisogna commettere è quello di temporeggiare, come avvenne l’anno scorso, con una protesta seria e pacifica quale potrebbe essere lasciargli lo stadio vuoto anche se per soli 15’ di inizio partita. Possiamo fare tutte le analisi del mondo ma se la società non cambia registro non ci sarà alcuna variazione al tema.

  2. Per il Palermo la parola per me decisiva è una : competenza. Lo ripeto da tempo . Inutile avere 10 milioni a disposizione se poi prendi Blin per fargli fare il regista . Ruolo che non viene coperto da anni e decisivo per sviluppare gioco .

  3. Chiudo. Fondamentale saper scegliere colui che deve spendere bene i milioni . 10 milioni per la B è un budget mostruoso . Poi ne spendi 4 per Le Duaron e allora tutto crolla inevitabilmente. Competenza.

    1. magari mettiamo Le Duaron a sinistra dove ha sempre giocato e poi diamo un giudizio..non avevi scritto di aspettare altre 9-10 partite o mi sbaglio??

      1. Eh, già… E poi se Le Attaron a destra ridiventa Le Douaron (così si scrive) la teoria della squadra schierata con gli invertiti (piedi) non fara’ più proseliti.

  4. Dunque: Nikolau un furto con scasso da parte dello Spezia; Le Douaron 4M €. Ma la campagna acquisti chi la fa, Topo Gigio?!

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