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Il Palermo e l’area “bunker”: da tre partite i rosa non subiscono gol

FOTO PEPE / PUGLIA

Quando il gioco si fa duro… il Palermo non prende più gol. Quello che è stato uno dei più grossi problemi dei rosanero in stagione si sta rivelando con sorpresa di tutti l’arma vincente di questa parte finale della stagione: la difesa.

Il cambio di mentalità e di rendimento è sotto gli occhi di tutti: qualcosa è scattato nei calciatori rosanero dopo la strigliata di Baldini a Potenza. Fatto sta che dal 30 marzo, data del recupero con il Taranto, fino a oggi, il Palermo ha subito 7 gol in 11 partite. Numeri eccellenti per una squadra che tra l’altro di gol, nello stesso periodo, ne ha segnati 26.

Com’è ovvio che sia, la concentrazione di tifosi e addetti ai lavori è rivolta alla capacità offensiva dei rosanero, ma per la verità questa caratteristica è stata sempre insita in questa squadra dall’arrivo di Baldini. Ciò che è cambiato è l’atteggiamento difensivo: non che i rosa difendano diversamente, dato che in ogni partita Baldini sceglie di affrontare a viso aperto il rischio di eventuali ripartenze con la sua difesa schierata altissima. 


Non può essere un caso che a ogni primo tiro prendiamo gol”, aveva detto il tecnico in diverse conferenze stampa durante il periodo non proprio positivo dei pareggi e delle sconfitte rosanero. Da contraltare, non può essere un caso che il Palermo, sentendo odore di secondo posto dopo l’esclusione del Catania, non prenda gol nelle ultime due gare della regular season, in casa di Monopoli e Bari, così come non può essere un caso che la porta sia rimasta inviolata negli ultimi tre incontri, nelle due semifinali contro la Feralpisaló e nella finale d’andata contro il Padova.

Insomma, più si avvicina il traguardo finale e più i rosanero stringono le maglie difensive. Massolo, il portiere subentrato a Pelagotti nella parte finale della stagione, è un po’ il simbolo del bunker rosanero con i due rigori decisivi parati e con tanti interventi – tra i pali e fuori area – che hanno salvato la propria porta. E quando ha commesso l’unico vero errore della stagione, l’uscita sbagliata a Padova, è stato salvato con un miracoloso intervento in rovesciata sulla linea da Marconi che insieme a Lancini ha disputato le migliori partite della sua avventura in maglia rosa. E tra i protagonisti del “bunker” rosa non può non essere citato anche Buttaro, ripescato dalla panchina per l’infortunio di Accardi, e rivelatosi eccellente sia in fase difensiva che di spinta.

Come sempre, anche un pizzico di fortuna ha sorriso alla squadra rosa: segnali precisi del “destino”, di cui parla spesso Baldini, che si sono palesati con evidenza – ad esempio – quando grazie al Var (una novità per la serie C) sono stati annullati due gol agli avversari che senza la tecnologia sarebbero stati convalidati: il primo, inutile ai fini del risultato ma importante per permettere ai rosa di vincere la prima partita dei playoff al Barbera, quello di Khadim nella semifinale di ritorno contro la Feralpisaló; il secondo, molto più pesante, è quello annullato a Bifulco nel primo tempo di Padova-Palermo, per un fuorigioco millimetrico a centrocampo.

Una solidità che offre ulteriori garanzie a una squadra già con il vento in poppa e con una condizione atletica stratosferica che se non subirà gol, grazie alla vittoria dell’andata, avrà la certezza della promozione. Ma come ricorda bene Baldini non è il momento di fare questi calcoli, anche perchè spesso la miglior difesa è proprio l’attacco.

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