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Il Palermo, la “vicinanza” del CFG e le troppe domande ancora senza risposta

L’ultima ennesima sconfitta interna consolida un trend negativo coinciso con l’avvento del CFG: negli ultimi tre campionati il Palermo ha perso 16 delle 55 partite interne (playoff inclusi) corrispondenti a una media del 29,1%, un dato che attesta che il Barbera non è più il fortino inespugnabile d’un tempo.

L’andamento della gara contro la Cremonese, i suoi effetti in classifica, le scelte di un allenatore che non ha rossore nel recriminare sui crampi dei suoi giocatori, come se la preparazione dipendesse da altri, hanno innescato una “riflessione” nella dirigenza da cui sono scaturite azioni (ed omissioni) comunicate da Osti con la consueta intervista autoprodotta e senza contraddittorio.

Il rinnovo della fiducia a Dionisi è una notizia che, messa insieme alla conferma della vana ricerca di un sostituto, mi ricorda il classico: “Caro, non è come sembra” della moglie fedifraga al marito che ha appena scoperto l’idraulico dentro l’armadio.


Il ringraziamento alla proprietà

Ancor più singolare m’è parso il ringraziamento alla proprietà per “la vicinanza”, come se la salvaguardia di un bene non fosse preciso interesse di chi lo detiene. La vicinanza in oggetto si è espressa con la visita del consigliere Galassi che ha mollato per qualche ora la gestione dell’azienda di yacht di lusso che amministra per venire a Torretta a fare il discorsetto motivazionale all’equipaggio di una barca alla deriva concluso, manco a dirlo, con un fragoroso applauso.

Il prosieguo del campionato dirà se questa è la via giusta per raddrizzare la rotta: non oso pensare alla spirale che potrebbe innescarsi nell’ipotesi, affatto remota, che le prossime tre partite (trasferte a Salerno e Bari intervallate dalla visita del Sassuolo) andassero male. Di contro, la conquista dei 7 punti che mancano ai 46 – che nei 5 ultimi campionati di B hanno assicurato la salvezza – mi pare impresa alla portata di questa squadra.

A salvezza acquisita, la proprietà dovrà dimostrare in modo ben più tangibile la propria “vicinanza” verso il Palermo, prendendo atto di un fallimento certificato dalla sperequazione tra le spese sostenute e il responso del campo, unico parametro che conti per una squadra di calcio.

Le domande del tifoso

La mia genuina “vicinanza” di tifoso m’impone alcune semplici domande. In questi tre anni abbiamo assistito a un vorticoso turnover di calciatori: ce n’è uno, a parte forse il solo Gomes, che oggi valga più del suo prezzo d’acquisto? Ad onta del ragguardevole esborso, su quanti elementi dell’attuale organico si può realmente fare affidamento per un prossimo campionato di vertice?

Come è stato possibile ignorare i buchi in organico, gravi al punto da adattare centrocampisti a difensori e retrocedere a “sottopunta” il secondo marcatore della storia del Palermo? Davvero si riteneva di costruire le basi di un radioso futuro offrendo contratti pluriennali a giocatori come Insigne, Di Mariano, Verre e Nikolaou?

Perché le altre squadre di Serie B si giovano dei prestiti dei migliori giovani delle “grandi”, mentre il Palermo in tre anni si è limitato al solo Chaka Traoré, oggi riserva in C, prestato dal Milan e gravato da un prezzo di riscatto esorbitante? Come mai in tre anni non è arrivato un solo Fabbian, un Esposito, un Pompetti, un Lucchesi, un Sersanti o, per restare alla prossima avversaria, un Amatucci, regista di centrocampo della Fiorentina che a noi sarebbe servito tantissimo?

Tutti davvero sotto esame?

Si dirà che noi non valorizziamo giovani altrui in quanto apparteniamo al principale gruppo calcistico del mondo; i conti però non tornano se i giovani mandati in Sicilia, a parte il citato Gomes, rispondono ai nomi di Lund, Graves, Di Bartolo e Orihuela. Ed infine, per tornare alle dichiarazioni di Osti, la madre di tutte le domande, quella che apre alla speranza il mio cuore di tifoso deluso: quando dichiara che “al Palermo siamo tutti sotto esame”, intende che nessuno, ma proprio nessuno, può ritenersi escluso?

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24 thoughts on “Il Palermo, la “vicinanza” del CFG e le troppe domande ancora senza risposta

  1. Osti ha il contratto in scadenza a giugno e tutto lascia supporre che, non gli interessa che venga rinnovato, ma che sarà lui a lasciare. Perché tutta la gente che ha capacità declina di venire a Palermo con questa Società fantasma.

  2. Disamina da vero giornalista e tifoso preoccupato. Le domande che poni nel tuo commento sono sacrosante. Io ne aggiungerei una: oggi come oggi dove pensi si possano accucchiare i sette, otto punti che mancano alla salvezza?

    1. Scusa ma non pensi di essere un pò troppo pessimista? Vedo troppo pessimismo generalizzato.
      Il Palermo in fondo veniva da una serie di risultati positivi e lo sarebbe stato da tanto tempo senza le minchiate modello Donnarumma che si sono susseguite spesso.
      Con la Cremonese e dico Cremonese, una squadra tra le migliori del campionato, era inoltre sul 2-0 fino a quei 20 minuti di follia e incompetenza tecnico-tattica.
      Ritengo che otterrà invece i play off.
      L’unica cosa che mi preoccupa è che spero non abbiano problemi di tenuta atletica in questo finale di campionato, che sarebbero davvero un’altra roba assurda.

      1. No Valerio, non è pessimismo. Preoccupazione si. Vedo e mastico calcio da troppi anni per non capire che purtroppo siamo di fronte ad una squadra poco sana, per niente responsabile e piena zeppa di palloni gonfiati. Speriamo bene.

  3. Ti dico come la penso : dobbiamo assolutamente far punti a Salerno e Bari . Tralascio la gara interna con il Sassuolo che sicuramente non avrà alcuna pietà. Solo dopo queste tre gare potremo capirne qualcosa in più.

  4. La scelta di continuare con Dionisi è stata la resa di una società allo sbaraglio che aldilà del lauto portafoglio e la bravura in termini di marketing a livello di scelte tecniche è comparabile ad un club di serie D.
    Mi auguro che il prossimo anno i massimi dirigenti del city group aprino gli occhi e facciano pulizia sia in termini di rosa ma sopratutto a livello dirigenziale dando il benservito a Dg. Gardini che in questo triennio ha fatto delle scelte che si sono rilevate tutte fallimentari.

  5. Risposte alle domande non ne ho, e se le avessi mi farei pagare per rivelarle.
    Dico solo che il giorno della presentazione del City Group nessuno, assolutamente nessuno, avrebbe immaginato che dopo 3 anni siamo al punto che rischiamo di perdere quel valore inestimabile che è la serie B, conquistata da Mirri e Baldini (i poveri ma vincenti).

  6. ‘E’ ricca, la sposo e l’ammazzo’ (’71). Ma che vuoi ammazzare, che poi ‘te carcerano’, però a vita. Devi stare muto e aspettare. Muto, il disagio è lieve, si tratta in fondo di trangugiare ogni tanto un bicchierino del suo liquore preferito, a base di violette (v. faccia ed espressione di W.Matthau), invece di un cognac raffinato e solo per palati fini. Sempre meglio dell’abituale pappone (‘magna er pappone!’) rifilato al maggiordomo, dallo ‘sfasulato’ Conte Alfonso Pasti. ‘Arrivano i dollari!’ (1957). Ps In ordine di citazione: il catanese Turi Pandolfini (di un certo spessore, scuola Musco), Alberto Sordi. Pps Un affettuoso saluto all’Autore.

  7. Ma possibile che nessuno tocchi il cuore del problema? Nessuno vuol dirlo o non lo capisce? Che i giornalisti non lo dicono a chiare lettere?
    La società non è affatto incompetente, anzi.
    Vi assicuro che è più difficile fare una squadra che non deve arrivare a salire spendendo (male, ovviamente) tanti soldi, piuttosto che allestire una squadra per salire. Loro sono dei maghi in questi giochi delle tre carte e nel creare la squadra del “vorrei ma non posso” (nel calciomercato spendo in modo roboante (solo per gli attaccanti) così nessuno può dirmi che non ho speso, e poi prendo dei difensori e dei centrocampisti (alcuni) da serie c o stranieri (Baniya, Nicolau, ecc.) che non vanno per niente bene per la serie b o gente che non ha gamba per lottare in serie B (Verre, Ranocchia) e non prendo lo straccio di un terzino all’altezza (vedi Azzi preso dalla Cremonese) e il gioco è fatto…

    Il progetto Palermo parte dallo stadio: senza quello non avrebbero mai comprato il Palermo. Pertanto, siamo putroppo ancora all’anno zero. Senza convenzione assisteremo ad un altro campionato da inferno in terra. Non solo, anche con la convenzione non si sale subito ma solo nel 2027 (se tutto va bene) quindi al quinto anno di proprietà City.

    Dobbiamo però dire le cose come stanno. Basta fare domande o non dire le risposte. I giornalisti lo hanno capito, il pubblico lo ha capito, il sindaco lo sa sin da quando Mirri ha ceduto, Mirri ovviamente lo sa. Eppure non lo si dice apertis verbis nelle trasmissioni, negli editoriali, nei giornali, da nessuna parte. Basta!!

    1. Diciamo che il prossimo anno seguendo il tuo ragionamento si sale xchè nel 2027 entro marzo devono iniziare i lavori dello stadio ed è tutto interesse nella stagione 2026/2027 essere già in a x pubblicità x euro 2032 quindi i lavori completi iniziarli in a…

    2. Bravissimo Vagghia….👌👌👌👌
      Ho scritto quello che hai detto adesso già un paio di volte, in passato.
      Nonostante non abbiano avuto uno stadio di proprietà o in concessione,  hanno speso comunque dei soldi.
      Hanno costruito un centro sportivo che in 120 anni non si è mai avuto.
      Vogliono la concessione dello stadio ed è giusto che sia così.
      Chi è che continuerebbe a spendere , senza avere introiti?
      Tutto è legato alla Favorita
      Se la avranno vedremo belle cose.
      Se non fosse così,  o uno nuovo fuori dal maledetto comune di Palermo o venderanno la società.

    3. Quindi la colpa è dello stadio?
      Noi abbiamo giocato 13 di 14 anni consecutivi in A con questo stadio. Ma che scempiaggini… che pretesti per boccaloni…

  8. Senza stadio nessuna serie A: questo dovrebbe essere chiaro a tutti. I calciatori in effetti sono scarsi, non ve ne siete accorti?

  9. È diciamolo entro fine aprile dovrebbe arrivare questa benedetta convenzione di 80 anni quindi facciamo i punti che ci servono in questa stagione e dal prossimo anno mi aspetto un campionato da protagonisti in b

  10. Tutte cose sacrosante dette ieri in trasmissione tv: persino da te, stavolta, Monastra.
    Peccato che io vada dicendo certe cose da tre anni e quasi ogni giorno le abbia arricchite di paragrafi nuovi… e tante potrei raccontartene su questa proprietà… ma non in pubblico: se vuoi ci diamo un appuntamento privato e ti racconto chi sono veramente questi della proprietà City Group e della società Palermo F.C. spa.
    La domanda vera l’ha posta Geraci: cosa vuole fare, in futuro, per il Palermo City Group? La cosa che mi fa arrabbiare è che questa domanda ve la stiate ponendo ora, soltanto ora.
    Io lo dico dal luglio 2022 – almeno dalle dimissioni di Baldini e Castagnetti – e sono stato soltanto insultato.
    Io oggi me la godo (purtroppo…): io, quello annebbiato nel cervello, Monastra, perché non mi arriva l’ossigeno…
    Tanto non mi arriva che – quando ancora credevate in Zamparini – scrissi che si stava mangiando i soldi del Palermo e ci avrebbe portati al fallimento (d’altronde fui anche l’unico che difese Luca Toni…).
    Tanto non mi arriva che da solo criticai l’assegnazione da parte di Orlando e Guarnotta del titolo sportivo a Mirri, concesso – senza vere garanzie – solo per fargli recuperare i soldi prestati mesi prima a fondo perduto nella società (e recuperati con gli interessi…).
    Tanto non mi arriva – sempre l’ossigeno – che fui tra i pochi a dire che la squadra non andava in A non certo per colpa di Corini (ma perché – quella – era una squadra assai modesta) e che quando arrivò Dionisi fui invece l’unico a dire che era anche peggio.
    Ecco, chi sono: quello col cervello annebbiato…

    1. se perfino io ho detto una cosa giusta, vuol dire che nevicherà. In quanto a Lei, le suggerirei di aprire una rubrica televisiva, sapendo tutto prima magari indovina anche i risultati. Se vuole incontrarmi me lo dica, sono abbastanza rintracciabile e sempre disponibile con i miei “clienti” (brutta parola), perfino con quelli che si divertono a insultarmi sempre (gm)

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