Il Palermo tra presunzione e caos tattico: le tante ‘contraddizioni’ di Dionisi
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Quando una stagione va così male da tutti i punti di vista, è difficile individuare l’area di maggiore criticità. Tuttavia, il problema tattico emerge come centrale nell’analisi dei risultati negativi del Palermo. Dalla preparazione a Livigno alla gara contro il Mantova, Alessio Dionisi ha sperimentato diverse soluzioni per trovare una strada da seguire con continuità. Le idee si sono però intrecciate tra loro, generando confusione e mostrando mille contraddizioni.
La scommessa Dionisi: gioco propositivo e difesa a 4
Gardini e Bigon, in estate, avevano compiuto una scelta precisa: puntare su un giovane allenatore italiano in rampa di lancio. Scegliendo Dionisi e non Pippo Inzaghi, l’intenzione era chiara: costruire una squadra propositiva e orientata all’attacco. Tuttavia, questa filosofia in Serie B dà risultati alterni, soprattutto considerando l’evoluzione fisica che il campionato ha subito negli ultimi anni.
Dionisi era stato chiaro fin dalla sua prima conferenza stampa: l’unica certezza tattica sarebbe stata la difesa a quattro. Il ritiro di Livigno è stato quindi incentrato sul 4-3-3, un sistema di gioco già noto all’allenatore e familiare a gran parte della rosa, avendolo utilizzato anche sotto la guida di Eugenio Corini.
Tra esperimenti e instabilità tattica
La costruzione prevedeva uno sviluppo 3+2, con Gomes che si abbassava tra i centrali per dare inizio all’azione. Gli esterni bassi offrivano ampiezza, mentre quelli offensivi stringevano il gioco verso il centro. Tuttavia, questi movimenti, tipici del 4-3-3 ‘classico’, non hanno convinto. L’infortunio di Blin ha ulteriormente complicato i piani e, nelle prime otto giornate di campionato, il Palermo ha raccolto tre vittorie, due pareggi e tre sconfitte.
Dionisi ha quindi inserito Ceccaroni nell’undici titolare. Con l’ex Venezia schierato come esterno sinistro difensivo, la costruzione dell’azione è cambiata: sempre un 3+2, ma formato dai tre centrali e due centrocampisti. L’esterno destro saliva a dare ampiezza, liberando la mezzala sinistra che poteva agire tra le linee come un trequartista.
Questa soluzione, tra mille varianti (Verre e Ranocchia insieme, Ranocchia play…), è stata adottata dalla gara contro il Modena fino a quella contro il Bari, con risultati altrettanto altalenanti: tre vittorie, quattro pareggi e quattro sconfitte. Le difficoltà persistenti hanno spinto società e allenatore a optare per un cambio radicale: passaggio alla difesa a tre per dare maggiore equilibrio. Il Palermo ha così adottato il 3-5-2 o il 3-4-2-1, ma i risultati non sono migliorati: due vittorie, due pareggi e tre sconfitte.
Il modulo ibrido non ha funzionato
Un sistema di gioco non è di per sé offensivo o difensivo. Il 3-5-2 di Simone Inzaghi è completamente diverso da quello ‘storico’ di Mazzarri. Lo stesso vale per la Roma di questa stagione: Ranieri sta utilizzando lo stesso sistema di gioco di Juric e De Rossi (3-5-2 o 3-4-2-1) ma con risultati diversi. Ciò che cambia sono i principi di gioco degli allenatori, le caratteristiche dei giocatori, le dinamiche di possesso e non possesso…
Il Palermo ha tentato di adattarsi alla Serie B con un calcio più pragmatico e meno estetico. Tuttavia, questo approccio si è scontrato con la filosofia di Dionisi, che in carriera non ha mai prediletto la difesa a tre e ha sempre puntato su principi propositivi e orientati al gioco offensivo. Il risultato è stato un ibrido tattico che non ha funzionato.
Palermo tra presunzione e caos tattico
Col Cittadella è scesa in campo una squadra presuntuosa, che infatti ha perso. Non è un caso che quando il Palermo ha fatto una partita più ordinata, magari difensiva e pragmatica, sono arrivate due vittorie (Modena e Juve Stabia) e un successo sfumato nei minuti di recupero (contro lo Spezia).
Il Palermo si trova ora in una situazione di stallo: la squadra gioca con la difesa a tre ma applica ancora i vecchi principi tattici, creando confusione. In questo momento servirebbero continuità, certezze tecnico-tattiche, risultati positivi a ogni costo, ma la squadra continua a cambiare impostazione a ogni mini-ciclo di partite, come dimostra il recente passaggio al 3-4-2-1. È un Palermo privo di concretezza e identità, alla ricerca di un ‘gioco’ che ora serve a pochissimo.
Il 4-3-1-2 che “non si può più fare”
Nonostante le difficoltà, cambiare strada ora è complicato. Il Palermo ha puntato forte sulle due punte, Brunori e Pohjanpalo, attorno alle quali va costruito il sistema più efficace. I moduli tradizionali che prevedono due attaccanti sono il 3-5-2 (con varianti come il 3-4-1-2), il 4-4-2 e il 4-3-1-2. Tuttavia, il 4-4-2 è ormai poco utilizzato nel calcio moderno, se non in fase di non possesso, mentre il 4-3-1-2 è considerato poco adatto alle esigenze tattiche attuali.
Dionisi, pur avendolo utilizzato con successo in passato, ha escluso l’uso del 4-3-1-2. Anche l’allenatore del Lecce, Marco Giampaolo, che ne aveva fatto un marchio di fabbrica, ha recentemente dichiarato che il sistema di gioco è ormai superato: “Non si può più fare, secondo me. Bisogna presidiare le ampiezze e, con il 4-3-1-2, alzando i terzini diventa difficile l’uno contro uno e si diventa prevedibili”.
Difesa a 3 anche a Cosenza?
Dionisi sembra intenzionato a proseguire con la difesa a tre anche contro il Cosenza, nonostante le assenze di Ceccaroni e Diakité per squalifica e quella probabile di Nikolaou per infortunio. L’allenatore rosanero potrebbe proporre Blin come centrale difensivo, con ai suoi lati Baniya e Magnani. Un’ulteriore variazione in una stagione caotica, dove il Palermo ha visto tutto e il contrario di tutto.
Il modulo secondo me è relativo
Sono i continui movimenti, le incursioni e l’occupazione degli spazi. Quelli senza palla devono eseguire il movimento che libera la linea di passaggio, per chi ha la palla. La riaggressione immediata quando perdi palla, un tocco massimo due e continui movimenti ripeto.
Ma tutto ciò sta nell’intelligenza tattica di un calciatore, e non credo ce ne siano abbastanza in questa squadra, a parte Pohjanpalo, Magnani, Blin a volte Ceccaroni e Le Douaron…..tutto il resto è mediocrità.
Ecco, se vogliamo parlare di intelligenza tattica… di sei dimenticato colui che secondo me ne possiede di più in questa squadra, Gomes.
Caro Ignazio, per carità io non lo nego che mentalmente Gomes possa avere intelligenza tattica, ma poi si scontra con la sua tecnica con la sua non capacità di impostare il gioco. E’ stato anche questo uno dei tanti fallimenti e delusioni. E’ solo un cursore un incontrista, ma in fase di rilancio poi, è un mezzo disastro.
Pensa se al suo posto ci fosse un S. Esposito! Sai i gol che farebbero tutti ! E pensa se ci fosse pure un degno trequartista…
Alla Miccoli per intenderci. Non Ranocchia, per carità bravo, ma lento e incostante. Qui sono i problemi, oltre all’antico problema del terzino sx e di un centrale negato quale Nikolaou.
Caro Valerio, questo però è proprio il tipo di giocatore adatto ad un eventuale centrocampo con due centrali come da me fantasticato, Gomes non sarà un regista alla Pirlo ma davanti alla difesa sa giocare eccome, è uno sempre ben posizionato che per tanto tocca e recupera una miriade di palloni, si fa spesso trovare smarcato dai compagni ed è uno dei pochi in squadra che non ha paura di chiamare palla in quella zona nevralgia, questa palla poi la fa uscire spesso in maniera pulita anche se pressato e nel traffico, cose che diceva e vedeva anche un esperto del ruolo come Corini che lo ha praticamente sempre fatto giocare nella sua gestione, pur avendo in rosa un regista più tecnico come Stulac. Se poi vicino si mette un centrocampista più tecnico e con capacità di lancio e visione come Ranocchia il quadretto è fatto, secondo me due centrocampisti così non ce li ha nessuno in questa categoria, sono ancora giovani con tanti margini di miglioramento e sono pronto a scommettere che faranno carriera ad altri livelli. Se poi le alternative si chiamano Blin, Segre, Verre… direi che non siamo messi maluccio. Vasic in un ipotetico 442 lo vedo più come un’alternativa sugli esterni, ruolo che ha fatto bene a Padova, il suo ex allenatore è ancora convinto adesso che quello sia il suo ruolo, Corini aveva anche visto questa attitudine e per tanto sarei curioso di rivederlo in quel ruolo anche se come alternativa.
Intelligenza tattica si.
Ma tecnica 0.
Se avesse i piedi buoni starebbe titolare nel city.
Bell’articolo scritto con competenza, tanti spunti interessanti. Tutti questi cambiamenti di moduli ed interpreti sono la conseguenza di un fallimento iniziato dalla prima giornata e che è difficile da comprendere visto comunque lo storico di Dionisi. Io mi sono fatto una mia idea, secondo me più che un problema di moduli e di qualità degli interpreti è un problema di carattere e personalità dell’allenatore e di riflesso anche di alcuni giocatori. Palermo è a tutti gli effetti una grande piazza e il Barbera un grande palcoscenico, non è per tutti e tanti fanno fatica a fare quello Step quando arrivano in piazze del genere da piccole realtà. Se poi si inizia col piede sbagliato dopo che in Sisal eravamo quotati a 5 (però per alcuni siamo scarsi…) a parità con Sassuolo favoriti per la promozione per distacco su tutte le altre… capite che diventa facile perdere la bussola senza le giuste doti caratteriali. Tornando al modulo, io se vedo la nostra rosa al completo sarei tentato di provare il buon vecchio 442, con Le Douaron riportato a fare il suo ruolo di ala soprattutto a sinistra ed il reinserimento di Di Francesco, reinserendo anche un centrocampista molto dinamico come Gomes (che secondo me non può stare fuori a questi livelli) e con sacrificio e idee chiare penso che sarebbe fattibile.
La tattica scelta deve essere dettata dalle caratteristiche tecniche dei calciatori che hai a disposizione in rosa e non al contrario .
TUDOR SUBITO ANCHE OGGI STESSO!!!
Ma magari..,
D’accordo con IgnazioP. Il modulo , elemento non statico nel calcio , può solo aiutare i calciatori a stare a proprio agio in posizioni congeniali. Buona base di partenza. Se chiedo a Diakite e Lund di difendere e poi attaccare li metto in difficoltà. Stesso discorso se chiedo a Gomes di difendere e poi impostare gioco . E così via.
Brunori, ad esempio, si sta adattando come seconda punta quando il suo momento migliore lo ha vissuto con Baldini giocando da unica punta . Insomma, per me Dionisi ormai si è incartato inesorabilmente. Occorre scovare , con competenza, un tecnico esperto che prenda il meglio da questo gruppo e raggiunga i 44, 45 punti necessari.
Bravissimo caro Solo Rosanero, in molti sono ancora convinti che andremo ai play off, io spero invece di arrivare a 45 punti per finire la stagione… ma di questo passo, arriveremo a fare altri 13 punti?
Il tuo odiato Corini lo scorso anno a questo punto della stagione aveva già 45 punti, ottenuti con una squadra molto inferiore rispetto a questa. I numeri e il tempo ti hanno dato torto (ancora una volta). Cambia sport, senti a me.
Dire che un allenatore è scarso non significa odiarlo, forse sei tu che porti rancore dentro te.
Ti ricordo solo che, nonostante i numeri, era tutto il popolo rosanero a non volere Corini ( come sta succedendo adesso con Dionisi) ed è stato esonerato dalla società, non da me.
Adesso ti rendi conto di quanto ridicolo sia il tuo commento?
Scritto per attaccare me ma è un boomerang nei tuoi confronti.
Chi vuol capire capisca…
Ma “tutto il popolo rosanero” quando, dove? Dove prendi questi dati totalmente inventati da te? Avevi torto e basta e tu sei il ridicolo della situazione non certo chi sapeva che Corini fosse un ottimo allenatore per la categoria. ++++++++++++++
Continui a nominare il nome di Corini tuo dio invano. Quest’anno sei già riuscito a farlo cacciare a pedate da Cremona con una semplice citazione. Proprio in quell’occasione, persino Eugenio ha capito che sei un attassatore seriale. Adesso ti implora in ginocchio di dimenticarlo in modo che lui possa trovare una panchina libera a Papua-Nuova Guinea.
Bene, tu continua a commentare i miei commenti così da rendere evidente a tutti la tua manifesta subalternità di non-pensiero.
Anche a Cremona pensavamo che Corini fosse un ottimo allenatore per la categoria. Poi hanno richiamato Stroppa.
Difficile. Con questa andatura non ce la facciamo di certo . A Cosenza occorre non perdere . Un punto sarebbe davvero ottimo per non farsi risucchiare definitivamente. Il problema è che a Cosenza ci hanno sempre disintegrato senza pietà. Però attendiamo e speriamo in un punto per poi cercare qualche vittoria. Di più non possiamo fare .
Sui Playoff sai come la penso . In ordine strettamente temporale viene prima la salvezza. Poi, una volte acquisita se dovesse esserci la possibilità parleremo d’altro. Ci vuole senso della realtà e pragmatismo.
La Ternana l’anno scorso ha chiuso al quintultimo posto a 43 punti, ai play out si è suicidata contro il Bari.
Io penso che una parte dell’articolo che coglie in pieno la nostra stg e’ quando si dice che la B non la puoi affrontare con la sola tecnica. Il Pisa ha un gioco orrendo palla lunga ai 3 lungagnoni forti fisicamente e pedalare. Saltano sistematicamente il centrocampo e stanno andando in A in scioltezza. Noi abbiamo troppe femminelle.
X drastico.
Confermo!!! Tutto il popolo rosanero sarebbe lo stadio, tifosi ed ultras (vedi striscioni esposti), stampa e giornalisti al completo.
Quando, la risposta è quando è stato cacciato via.
Dove, a Palermo città metropolitana.
Se non sei soddisfatto chiedi nozioni al direttore.
Da adesso non rispondo più alle tue fandonie per rispetto alla redazione, tanto parlare con te è come discutere con un mulo, sei duro di comprendonio.
Tantissimi saluti.
I fatti smentiscono Valerio ed hendrixiano!
Gomes non solo è intelligente tatticamente, ma è anche bravo tecnicamente, unisce qualità e quantità, tecnica e tattica, copertura e costruzione, interdizione e geometrie.
Gomes è il più forte giocatore del Palermo e della serie B
io mi auguro sinceramente che lei prenda soldi da Gomes, solo così si potrebbe giustificare tanto accanimento (gm)
Forse anche da Diakite e Banjia
Non prendo soldi da nessuno. Tifo gratis.
Poi non sono solo io a difendere Gomes, ma tutta la tifoseria. Basta dare un’occhiata ai social e un orecchio ai presenti allo stadio.
Gomes, Baniya e Diakité onorano la maglia e meritano rispetto
Non riesce a capire che il “rosanerismo” è finito e che deve rassegnarsi a tornare Giuseppe.
Drastico, ma il tuo pupillo Yasin Desplanches oggi come oggi è il secondo o il terzo portiere del Palermo? Anche a lui non hai portato benissimo. Diciamo così…
Vorresti per caso insinuare che Drastico dopo aver attassato Azzi, Prati, Valencia e Corini ha attassato pure Desplanches?
Potrebbe andare da Bonolis a fare lo Iettatore ad Avanti un altro…