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Il Palermo trova la “quadra”: ora funziona anche la fase difensiva

FOTO PEPE / PUGLIA

Il Palermo di Baldini comincia a trovare la quadra. I rosa sono dietro al Bari – ormai promosso in B – e attendono l’ultima giornata di campionato, proprio la sfida con la capolista, per capire quale posizione prenderanno sulla griglia di partenza dei playoff. Certo, l’esclusione del Catania, con tanto di punti tolti e classifica stravolta, ha dato una spinta non indifferente in graduatoria, ma è innegabile che la cura Baldini stia finalmente funzionando. O quantomeno si intravede un attimo di chiarezza che, a dirla tutta, pareva irraggiungibile.

Il reparto offensivo, con Matteo Brunori in testa, è da primato, ma l’evoluzione più sostanziosa – perché ormai quasi inaspettata – l’ha avuta la fase difensiva. Il Palermo non prende gol da due partite di fila, una di queste addirittura in trasferta. Non è un record, in assoluto, perché Filippi aveva fatto di meglio (Andria, Potenza, Paganese), però Baldini eguaglia la sua serie ottenuta nelle prime uscite della gestione, a Catanzaro e contro il Monterosi.

Il dato più preoccupante tra l’altro, erano anche i gol subiti: 19, nelle precedenti 14 partite, peggio del suo predecessore. L’ultimo bottino di Baldini è di tre vittorie consecutive per scacciare i fantasmi di diciannove anni fa, grazie anche ad una serie di otto gare senza sconfitte. Nel momento più difficile la squadra ha risposto con orgoglio. E dire che dopo la sfuriata del tecnico si poteva temere una reazione opposta. Invece quelle provocazioni così pesanti hanno influito positivamente e consegnato una mentalità sicuramente diversa rispetto al passato.


Il modulo, sistemato qualche ingranaggio e impegnati meno giocatori senza snaturarne l’identità, ora ha una sua sostanza. L’esperimento Luperini ha funzionato. Lo stesso centrocampista era fiducioso del nuovo ruolo sulla trequarti: “I gol arriveranno”, aveva detto. E sono ben 4 rispetto al suo digiuno con Filippi. Inoltre, poter schierare un mediano come l’ex Trapani in avanti permette di avere un filtro più deciso in un centrocampo che gioca con due soli interpreti. Stesso discorso per le fasce che hanno trovato nuova linfa vitale riuscendo a incidere su entrambe le fasi. Se a sinistra il francese Giron è più un uomo “d’assalto”, a destra Accardi può dare le giuste garanzie a supporto dei centrali. Tra questi splende la coppia Lancini-Marconi, con quest’ultimo e capitan De Rose pronti anche a “bisticciare” alla ricerca della partita perfetta.

Roba da campo, che finisce lì e consegna la visione di un gruppo volenteroso e attento ai dettagli. Lo stesso Brunori che, dall’alto dei suoi 24 gol, potrebbe sembrare solo un bomber classico, è l’uomo adatto per fornire equilibrio e sostanza alla manovra. I suoi record sono da cannoniere navigato ma la sua mobilità lo porta a definire meglio le qualità di un gioco aggressivo che parte dagli attaccanti, impegnati ad impedire, agli avversari, sortite offensive e sorprese sgradite.

Il centravanti non si ferma mai: guai a stare solo in avanti, l’allenatore lo vuole sempre al centro della manovra anche quando la squadra ripiega. E’ l’esaltazione delle caratteristiche dell’italo brasiliano che attualmente come re Mida trasforma in oro tutto ciò che tocca. La cura Baldini quindi ha funzionato? Parleremo alla fine. Sicuramente è la strada giusta.

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4 thoughts on “Il Palermo trova la “quadra”: ora funziona anche la fase difensiva

  1. si, però non dimenticate mai che è il genio di Castagnini ad averci dato questi campioni. Abbiamo già la squadra pronta per la B ed una rosa che vale minimo 20 milioni di euro

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