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Il sindaco di Trapani: “Speculatori hanno decretato il fallimento del club”

Tutta la rabbia di Giacomo Tranchida. Il sindaco di Trapani ha scritto una lettera ai cittadini in cui commenta amaramente la situazione legata alla società calcistica, sull’orlo del fallimento e della radiazione.

Arrampicatori e speculatori del calcio business, squali e squaletti, che di certo non hanno dimostrato di amare i colori della maglia granata, hanno di fatto decretato il fallimento della società Trapani Calcio – scrive Tranchida senza mezze misure -. Di contro, va dato atto che normali cittadini, sportivi e tifosi, professionisti, e piccoli imprenditori trapanesi – coordinati dal comitato C’è chi il Trapani lo ama“ – fino all’ultimo hanno tentato di salvare il salvabile ma la nuova massa debitoria rivelatasi man mano era diventata insormontabile. Dalla Lega Pro, anche stamani abbiamo verificato che non è possibile ottenere alcuna deroga ne ulteriori tempi.

“Da questo Comitato cittadino e dai tifosi si riparta – aggiunge il sindaco, che non nasconde la sua simpatia per gli imprenditori locali -, con umiltà ma con dignità tutta trapanese, assieme al fardello di tante famiglie di dipendenti a maggior ragione sconfortate. La casa comunale rimane aperta per stimolare ed ospitare in trasparenza ogni possibile intesa di rilancio. Rimarrà chiusa a nuovi avventurieri, come nella seconda parte del mese scorso nei confronti di soggetti nuovi salvatori di fatto diversamente rivelatesi.


“A chi ipotizza ci sia stato un disegno anche datato per portare al fallimento, penso che nelle competenti sedi l’attenzione dell’AG sia stata presente. Davanti a nuovi sviluppi tendenti a suffragare tale infausta ipotesi, la Città di Trapani avrà ragione e legittimità nel costituirsi parte lesa. Un raggio di sole è anche una speranza che squarcia il grigio, stamani in viale delle Sirene una targa per ricordare una NON Trapanese, Sidonia, che più di altri ha dimostrato di amare questa Città, finanziando la riqualificazione di aiuole – giardino pubblico. Questa è la differenza tra chi investe per far business e chi fa le cose per amore e naturale passione”.

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