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Ino Lo Biundo, la vita in una foto | “Io, Maradona e un record imbattibile”

Cinquant’anni di calcio, di sport e di passione raccontati con migliaia – per non dire centinaia di migliaia – di click. Ino Lo Biundo, così come Mike Palazzotto, è uno dei fotografici storici di Palermo e del Palermo Calcio. Un lavoro che è una vera e propria passione, nata già tra i banchi di scuola: “Cinquant’anni fa era diverso: io la mattina andavo a scuola, il pomeriggio cercavo di imparare il mestiere – racconta Ino -. Quando avevo nove anni iniziai ad andare allo stadio, prima portando le borse al mio principale, poi da solo: e per una trentina d’anni sono stato il fotografo ufficiale del Palermo”.

Ino Lo Biundo, 63 anni, ha vissuto gioie e dolori del Palermo di varie generazioni. Per oltre 20 anni ha fatto “coppia” con il nostro direttore Guido Monastra in giro per tutti gli angoli d’Italia nei quali giocava il Palermo, da Casarano a Camerino di San Rufo, da Ercolano a Nicastro: uno a raccontare con la sua inconfondibile voce e l’altro con immagini memorabili, testimoni di un Palermo che a quei tempi potevi vedere solo sulle Tv private (in differita) e non certo su Sky in diretta. Ino Lo Biundo detiene probabilmente un record insuperabile: “Dal 1976 fino al 1986 ho seguito tutte le partite del Palermo, non ne ho saltata neanche una. Trasferte, amichevoli, partite interne e Coppa Italia. Ho fatto tante di quelle foto che neanche ricordo qual è la più bella. Di quello che abbiamo combinato insieme io e Guido si potrebbe scrivere un libro (ride, ndr)”.

FOTO – PALERMO, GLI SCATTI MIGLIORI DI INO LO BIUNDO


In tutti questi anni, Ino ha avuto modo di entrare in contatto con decine e decine di giocatori, ma uno su tutti è rimasto un suo grande amico: Giuseppe Volpecina, terzino degli anni 80. Un rapporto che è andato ben oltre in campo, visto che Lo Biundo ha battezzato due figli all’ex terzino. E Volpecina ha fatto conoscere a Ino anche Diego Armando Maradona: “L’anno in cui il Palermo venne radiato “Volpe” giocava a Napoli, nell’anno dello scudetto – racconta -. Io ho delle bellissime foto con lui, quella stagione ho vissuto spesso a Napoli: andavo via il giovedì e rientravo il lunedì.  Indipendentemente dai suoi problemi personali, Maradona era una persona eccezionale”.

E proprio Volpecina è il protagonista di uno dei ricordi più divertenti di Ino Lo Biundo: “Ricordo un Pistoiese – Palermo dove vincemmo con un gol all’ultimo minuto. Finita la partita, un signore in carrozzella si avvicinò a Volpecina e gli sferrò un pugno. L’arbitro cerco di sdrammatizzare la situazione, Volpecina con un sorriso disse; “E meno male che è in carrozzella”.

Chiosa finale di Lo Biundo con una vena di tristezza, ricordando gli anni del presidente Renzo Barbera: “Non nascono più persone come Barbera, un’altra generazione rispetto a quella attuale. Una persona speciale, un presidente che piangeva dopo le sconfitte. Quest’anno ho visto la squadra più scarsa dei miei 50 anni di carriera. Prima si guardava se un giocatore sa giocare o meno a calcio dal punto di vista tecnico, adesso si guarda prima l’atleta e poi il giocatore”.

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