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Inter: allenatore nuovo, storia Vecchi…a

Se il campionato fosse iniziato il 18 marzo, l’Inter sarebbe ultima in classifica, dietro a Empoli, Palermo, Pescara e Genoa. Solo 2 punti in 8 partite, questo è il racconto di una decadenza, quella dell’Inter, che ha concluso il suo campionato dopo il 7-1 contro l’Atalanta, che ha mostrato una squadra europea, ben distante da quella vista in queste ultime giornate. Due pareggi contro Torino e Milan e poi ben sei sconfitte contro Genoa, Crotone, Sampdoria, Fiorentina, Napoli e ieri anche contro il Sassuolo.

Nonostante il cambio in panchina, l’Inter cade ancora, stavolta in casa contro il Sassuolo, squadra contro la quale i nerazzurri erano sempre abituati a grandi risultati (per due volte 7-1). Esonerato Pioli, a tre giornate dalla fine del campionato, e squadra affidata a Vecchi, allenatore della Primavera che ha già allenato la prima squadra nel periodo intercorso tra De Boer e lo stesso Pioli, ma i risultati non cambiano.

Quattro cambi di panchina (primato condiviso col Palermo), che non sono riusciti a cambiare l’inerzia di questa stagione fallimentare. Il primo obiettivo era lottare tra le grandi d’Italia e ottenere l’accesso alla Champions League, ma dopo abbastanza punti persi, si pensa ad assaltare il terzo posto ed eventualmente accontentarsi di un Europa League senza preliminari. Il primo Pioli aveva rivitalizzato la squadra, portandola alle porte della Champions League, poi il crollo. Un crollo che ha portato i nerazzurri all’ottavo posto in classifica dietro Lazio, Atalanta, Milan e Fiorentina. Anche l’obiettivo minimo dell’Europa League, con annessi preliminari, adesso sembra lontano e alla dirigenza di Suning non resta che iniziare a progettare l’anno che verrà. In mezzo la figuraccia in Europa, uscita ai gironi contro Sparta Praga, Southampton e Hapoel Beer Sheva.


A cambiare non sono stati solo gli allenatori, ma anche i dirigenti e i presidenti: infatti, in corso d’opera, l’Inter è passata dalle mani di Thohir ai cinesi del Suning, passaggio che ha entusiasmato i tifosi, ma potrebbe avere scombussolato una squadra già senza leader e certezze. La distorsione tra ciò che la squadra milanese crede di essere e ciò che realmente è, sa di abissale, una squadra che lotta e ambisce alla Champions e a tornare a essere uno dei migliori club al mondo, a una squadra che fatica ad approdare in Europa League. Più profonda è la caduta e più gloriosa sarà la risalita (e le passate stagioni della grandi d’Italia lo testimoniano), ed è per questo che l’Inter sta già programmando la prossima stagione, con in primis l’intento di dare alla squadra l’allenatore che merita: Conte, Simeone, Spalletti i nomi che circolano, prima, però, dovrebbe intervenire sulla struttura, carente e senza basi, perché gli ultimi risultati hanno dimostrato che non è l’allenatore il problema dell’Inter.

 

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