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Italia – Belgio 2 – 2 LE PAGELLE / Cambiaso e Dimarco top, “follia” Pellegrini

Luciano Spalletti - Fonte LaPresse - stadionews.it

Luciano Spalletti - Fonte LaPresse - stadionews.it

L’Italia butta via una grande occasione per ipotecare il primo posto nel girone di Nation League. Sembra dominare il Belgio ma poi in un minuto – nel finale del primo tempo – perde un uomo per espulsione, subisce un gol e non riesce più a gestire la gara.

L’esatto contrario dell’ultima partita con la Francia: quella volta la gara è cominciata in salita e sembrava potesse diventare un calvario per poi trasformarsi in trionfo; con il Belgio – con assenze importanti e tante novità – poteva finire in goleada ed invece è un miracolo se gli azzurri sono riusciti a portare a casa un pareggio.

Per quasi tutto il primo tempo la partita è sembrata una passeggiata di salute. Gara sbloccata dopo 61 secondi e un’azione travolgente da quinto a quinto; raddoppio a metà primo tempo dopo un’altra azione da favola e controllo assoluto della gara fino al fattaccio: l’espulsione (giusta) di Pellegrini e l’immediato gol del Belgio su schema di punizione.

Il gol del Belgio ha trasformato l’Italia da principe in rospo: la squadra ha ceduto più con la testa che con le gambe, regalando subito campo e fiducia agli avversari e diventando incapace di superare la metà campo per tutta la ripresa.

Marcatori: 2′ p.t. Cambiaso (I), 24′ p.t. Retegui (I), 42′ p.t. De Cuyper (B), 17′ s.t. Trossard (B). Al 40′ p.t. espulso Pellegrini (I)

ITALIA: Donnarumma 6; Di Lorenzo 5, Bastoni 5, Calafiori 5,5; Cambiaso 7,5, Frattesi 6 (dal 45′ s.t. Bellanova s.v.), Ricci 6 (dal 25′ s.t. Fagioli 5,5), Tonali 6 (dal 35′ s.t. Pisilli s.v.), Dimarco 7 (dal 25′ s.t. Udogie 5,5); Pellegrini 4; Retegui 6 (dal 35′ s.t. Raspadori s.v.).

BELGIO: Casteels 5,5; Debast 6, Faes 5,5, Theate 6 (dal 23′ s.t. Vranchx 5,5), De Cuyper 6,5; Tielemans 6,5, Mangala 5,5 (dal 23′ s.t. Castagne 6); De Ketelaere 5 (dal 23′ s.t. Lukebakio 6), Trossard 6,5, Doku 6 (dal 42′ s.t. Fofana s.v.); Openda 5,5 (dal 42′ s.t. Ngonge s.v.).

Donnarumma 6: Il primo tiro che gli arriva è quello del gol di De Cuyper su punizione: il tiro è molto angolato ma lui non appare esplosivo come dovrebbe. Poi tanta ordinaria amministrazione su cui è sempre presente e sicuro.

Di Lorenzo 5: La maglia azzurra della Nazionale per lui è sempre più ingombrante rispetto alla maglia azzurra del Napoli. Il primo tempo scivola liscio senza problemi ma nella ripresa – con l’uomo in meno – va in difficoltà come tutta la squadra. Poco attento sul corner da cui nasce il 2 a 2.

Bastoni 5: Commette un errore da matita blu quando serve una palla “pericolosa” a Pellegrini in impostazione: da lì nasce il fallo del romanista, l’espulsione e il gol del Belgio che riapre la gara. E cominciano i problemi: correo sul 2 a 2 e rischia un fallo da rigore (è salvato dal Var) con un’entrata in scivolata in chiaro in ritardo.

Calafiori 5,5: Anche lui, come i compagni di reparto, per 40 minuti il lavoro deve inventarselo. Poi la gara cambia e cominciano i problemi. Sul 2 a 2 è anche lui piuttosto assente.

Cambiaso 7,5: Sblocca la partita dopo un minuto con un movimento perfetto da “quinto” che va a chiudere l’azione in area di rigore. Il suo primo gol in azzurro è anche merito della sua velocità nello spingere in rete la respinta del portiere sul suo primo tiro. Cambiaso ispira anche il secondo gol con un’azione in verticale e un tiro angolato che il portiere respinge sui piedi di Retegui. Come esterno di destra offensivo domina la fascia. E nel secondo tempo, quando c’è da faticare anche in copertura su Doku, lui risponde presente.

Frattesi 6: Stavolta per un tempo fa il comprimario, del resto non servono gli straordinari. Nella ripresa cresce l’intensità della sua partita: deve coprire il centrocampo e deve anche cercare di offrire una spalla all’attaccante azzurro. Alla fine è uno dei più lucidi.

(dal 45′ s.t. Bellanova) s.v.

Ricci 6: La sua personalità colpisce. Le sue giocate a volte sembrano elementari e scontate ma in realtà ha già preso in mano il centrocampo e fino alla parità numerica detta legge. Con l’uomo in meno la sua tecnica passa in second’ordine, bisogna randellare e la sua efficacia cala nettamente. E non è un caso che Spalletti lo sostituisce.

(dal 25′ s.t. Fagioli) 5,5: Entra per riempire di benzina il serbatoio del centrocampo ma la squadra si è già disunita, lui ci mette impegno ma la palla ce l’ha sempre il Belgio.

Tonali 6: Primo tempo senza acuti, nel secondo tempo la sua forza fisica e la capacità di battaglia diventano preziosi per cercare di arginare un Belgio sempre più autoritario.

(dal 35′ s.t. Pisilli) s.v.: Debutta in Nazionale e basta questo per ricordarsi per sempre quest’Italia – Belgio che non entrerà nella storia. Ha il tempo per una bella giocata in pieno recupero che gli frutta l’applauso dei suoi tifosi.

Dimarco 7: E lui il “piede di porco” che scardina la partita. In realtà il suo è un piede educatissimo: il suo primo assist per Cambiaso è molto bello, l’apertura (sempre per Cambiaso) che origina il secondo gol è addirittura geniale. Nel secondo tempo deve trasformarsi in terzino e a metà ripresa esce stremato.

(dal 25′ s.t. Udogie) 5,5: Si piazza sulla sinistra, cerca di offrire alternative alle ripartenze dell’Italia ma viene quasi ignorato.

Pellegrini 4: Nemmeno con l’Italia riesce a strappare applausi nello stadio Olimpico che lo fischia da un po’. Era partito benino ma poi commette un fallo magari non cattivo ma decisamente pericoloso e inutile che gli costa l’espulsione dopo solo 40 minuti. E sulla punizione successiva il Belgio accorcia le distanze: peggio non poteva andare. Un momentaccio.

Retegui 6: Ancora un gol, apparentemente facile (tap-in a porta vuota ma da posizione angolata) ma è la conferma del fiuto da attaccante che lo rende capocannoniere del campionato. Non fa molto altro, dopo il 2 a 1 vede il pallone con il cannocchiale e si limita a tentare il primo pressing.

(dal 35′ s.t. Raspadori) s.v.: Spalletti lo manda in campo perché servono forze fresche per cercare di tenere qualche palla in attacco.

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