Italia – Francia 1 – 3 PAGELLE / Cambiaso il migliore, Vicario incerto: azzurri beffati al fotofinish
Italia – Francia 1 – 3 | Marcatori: 3′ p.t. Rabiot (F), 33′ p.t. autogol di Vicario (F), 35′ p.t. Cambiaso (I), 20′ s.t. Rabiot (F)
La Francia ci restituisce il 3 a 1 di Parigi e supera l’Italia, al fotofinish, soffiando agli azzurri il primo posto di Nations League: pari gli scontri diretti, la beffa arriva per colpa di una differenza reti generale che premia la Francia per un solo gol. Una beffa per l’Italia, che forse non si aspettava una Francia così in palla dopo il deludente 0 a 0 in casa con Israele di giovedì scorso.
La vittoria dei francesi non può essere messa in discussione. E’ stata la peggiore partita dell’Italia e, forse come diretta conseguenza, la migliore dei transalpini. Se ci aggiungiamo che ancora una volta l’Italia ha subito gol dopo due minuti e che sui calci piazzati ha subito tre gol evitabili ecco spiegata – almeno in parte – la difficoltà mostrata per larghi tratti della gara.
Nella prima mezz’ora c’è solo una squadra in campo, la Francia, che trova due gol da calcio piazzato ma che non perde nemmeno un contrasto a centrocampo, sembra avere più forza fisica e più voglia. E’ stato il secondo “schiaffo” a svegliare l’Italia che è stata brava a riaprire la gara con un gol frutto del solito schema degli esterni: da Dimarco a Cambiaso. Il momento migliore dell’Italia si è visto nell’ultimo quarto d’ora del primo tempo e nel primo della ripresa, niente di trascendentale ma almeno una prestazione da squadra.
Poi il terzo gol della Francia ha costretto l’Italia a cercare la rimonta in modo confuso e approssimativo. E i cambi del tecnico hanno solo dato forze fresche ma poca lucidità. Solo nel recupero l’Italia è riuscita ad assediare la Francia (Kean vicino al pareggio al 94′), confermandosi squadra generosa e vogliosa di emergere. Doti che la fanno apprezzare anche in giornate negative come questa
ITALIA – Vicario 5; Di Lorenzo 5, Buongiorno 5, Bastoni 5,5; Cambiaso 6,5 (dal 33′ s.t. Maldini s.v.), Frattesi 5 (dal 21′ s.t. Raspadori s.v.), Locatelli 6 (dal 21′ s.t. Rovella s.v.), Tonali 5, Dimarco 6,5 (dal 38′ s.t. Udogie s.v.); Barella 5,5; Retegui 5 (dal 21′ s.t. Kean 6).
FRANCIA – Maignan 6,5; Koundé 6,5, Konaté 6,5, Saliba 6, Digne 6; Koné 7, Rabiot 7,5, Guendouzi 7; Kolo Muani 6, Thuram 6,5 (dal 33′ s.t. Barcola s.v.), Nkunku 6.
Vicario 5: Non è la sua giornata fortunata. Prende il primo gol dopo due minuti su calcio d’angolo (e sulla palla che spiove nell’affollata area piccola dovrebbe uscire e non lo fa) e poi subisce il secondo gol al secondo tiro in porta della Francia: una punizione millimetrica di Digne che dopo aver battuto sulla traversa, rimpalla sulla schiena del portiere e termina in rete. Abbastanza incerto su un tiro dalla distanza di Nkunku e incolpevole sul secondo gol di Rabiot che salta indisturbato e indirizza vicino all’incrocio. Nell’unica uscita alta in cui interviene con tempestività ha pure la sfortuna di travolgere Buongiorno.
Di Lorenzo 5: Infastidito dalla posizione e dalla fisicità di Thuram che gravita dalle sue parti. Per lunghi tratti della gara annaspa vistosamente. Sulle palle alte nella propria area non c’è mai.
Buongiorno 5: Il gol di Rabiot ce l’ha sulla coscienza per almeno metà: magari si aspetta l’uscita del portiere ma si fa superare dal centrocampista francese con un po’ di ingenuità. Il gol è una mazzata anche psicologica, ci mette mezz’ora a riprendersi e a capire come disinnescare gli attacchi profondi della Francia. Ma quando si subiscono tanti gol su calcio piazzato si vede che c’è qualcosa che non va e lui non può esimersi da responsabilità.
Bastoni 5,5: Quando la Francia, all’inizio, domina per ritmo, precisione e visione tattica anche lui va in grossa difficoltà, deve gestire la pericolosità di Kolo Muani e il suo contributo in fase di impostazione è piuttosto limitato.
Cambiaso 6,5: Segna il gol che rianima l’Italia con una bella conclusione al volo di sinistro: soprattutto è bravo a tagliare verso il centro dell’area, capendo prima che la palla sarebbe arrivata lì. E da quel momento in poi gli riesce quasi tutto, soprattutto nel pressing. Anche nella ripresa è uno dei più vivaci e pericolosi.
(dal 33′ s.t. Maldini) s.v.: Spalletti ci prova ma sembra più una scelta scaramantica che altro.
Frattesi 5: Gira a vuoto per lunghi tratti della gara. Difende poco, spinge ancora meno e commette anche il fallo evitabile che regala alla Francia la punizione del 2 a 0.
(dal 21′ s.t. Raspadori) s.v.: Come non ha visto palla Retegui non la vede nemmeno lui.
Locatelli 6: E’ una delle poche novità di questa Italia e sembra un po’ fuori posizione. Non è solo un problema suo, nessuno dei suoi compagni di reparto sembra ispirato. Quando l’Italia torna a essere squadra si rivede il centrocampista un po’ ingegnere e un po’ pitbull.
(dal 21′ s.t. Rovella) s.v.: Vivacità sì ma non va oltre una distribuzione accademica del gioco
Tonali 5: Utilizzato sul centrosinistra, fa fatica anche lui in un centrocampo che manca di precisione e di idee. Assicura il solito contributo di randellate e polmoni ma non è abbastanza.
Dimarco 6,5: E’ sempre più uomo decisivo. Quando le cose si mettono male con lo 0 a 2 è lui che inventa e rifinisce sulla fascia sinistra l’azione che riapre la partita e la qualificazione.
(dal 38′ s.t. Udogie) s.v.:
Barella 5,5: Il ruolo di collegamento tra centrocampo e attacco gli era riuscito meglio giovedì con il Belgio. La pressione della Francia, soprattutto nel primo tempo, finisce per sterilizzare la sua pericolosità, tanto da indurlo spesso a retrocedere di una ventina di metri per provare a giocare palla.
Retegui 5: Palloni giocabili come attaccante ne vede pochi e niente, per provare a dare una mano deve lottare tanto fuori dall’area di rigore. Volenteroso ma inoffensivo.
(dal 21′ s.t. Kean) s.v.: Come tutti i subentrati ha l’attenuante di una partita in salita. Potrebbe fare il miracolo all’ultimo respiro ma Maignan gli chiude la porta.