Italia, Ventura: “Porte aperte a tutti, punto sui giovani”
Il commissario tecnico della Nazionale Giampiero Ventura, ai microfoni di Radio Anch’io Lo Sport su Radio 1, è tornato a parlare dell’esclusione di Pellè nell’ultima partita a causa del suo gesto contro l’allenatore nella gara tra Italia e Spagna: “Spero che non sia stato frainteso quel che è successo. Si è visto di peggio nel calcio ma con la maglia azzurra il discorso è diverso. Quel gesto ha annacquato e intaccato l’immagine della Nazionale. E’ stato questo, Pellè deve fare riflessioni però. Porte aperte? Gli serve una riflessione, altrimenti vuol dire autorizzare tutti a non rispettare l’azzurro. Se il tempo dirà che non merita, vedremo, ma le porte sono aperte a tutti”.
Il portiere del Milan Gianluigi Donnarumma, nonostante la sua giovane età sta dimostrando di essere un portiere affidabile e, perchè no, l’esatto erede di Gianluigi Buffon: “Se non ci fosse Buffon, avrebbe già preso il suo posto. Vederlo allenarsi così è bello, ha un futuro straordinariamente importante. Davanti ha Buffon, però, che è un giocatore che ha fatto la storia della Juventus e della Nazionale. Parliamo del giocatore e dell’uomo, ma alle sue spalle nasce un altro Buffon come Donnarumma”.
Balotelli col Nizza sembrerebbe esser rinato come giocatore, le sue reti decisive con la maglia rossonera non sono sfuggite al tecnico Ventura: “Di Balotelli si sa già tutto: è un giocatore dalle grandissime potenzialità e qualità che è frenato da un modo di essere che non mi mette in condizione di esprimersi al meglio. Niente è precluso a nessuno, porte aperte a tutti quelli che vengono a far parte di una squadra. Guardavo i giocatori dell’Italia di Lippi: Toni, Totti, Del Piero, Inzaghi. Parliamo di giocatori di assoluta qualità. Per una questione generazionale c’è stato un cambio di livello, un abbassamento. Balotelli deve fare il grande passo, mettere a disposizione le sue qualità della squadra e non viceversa”.
Ventura segue con attenzione il campionato italiano, lui che un anno fa era alla guida del Torino che adesso sta facendo molto bene sotto la direzione di Mihajlovic: “Di scontato in questo campionato non c’è niente. Il ritorno del Milan, quello della Roma, rendono affascinante questa Serie A. Questa mia nuova avventura da commissario tecnico è molto stimolante ed impegnativa, per mille motivi. Per la prima volta nelle qualificazioni Mondiali passa una sola, abbiamo la Spagna davanti e per la prima volta nella storia non siamo testa di serie. Io voglio allenare i più giovani. Quando hai tre giorni per preparare una gara non puoi fare rivoluzioni immediate o cambiamenti importanti. L’ultimo Europeo ha dimostrato che in quei 40 giorni, Conte ha fatto una squadra con una struttura, non potevamo cambiarla in tre giorni. Da lì siamo ripartiti con qualche certezza e con tanta voglia di cambiare strada ma non perché quelli che c’erano non andavano bene ma perché il dato anagrafico spinge a puntare sui giovani”.
Puntare sui giovani, questo è l’imperativo del CT che ha in programma alcuni stage per valutare i giovani italiani: “Ho già chiesto di farli ma non per valutare i Bonucci, Barzagli e Chiellini. Fanno 70 partite all’anno. Voglio ragazzi di 21, 23 anni, quelli di grande prospettiva in attesa di far parte della Nazionale che mi auguro giocheranno i Mondiali. Sono stati concessi, inizieremo a novembre con quei giocatori giovani. Lì potrò modificare il modo di stare in campo, chiamando ragazzi come Verdi, Di Francesco, Calabria. Più che Under 21, direi l’Under 24″.