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Izzo shock: “Con l’Avellino finsi un infortunio per evitare la combine”

La confessione shock di Armando Izzo del Torino farà discutere. Il difensore granata è stato ascoltato in tribunale a Napoli nell’ambito del processo istruito sul calcioscommesse. Il napoletano ha raccontato sue esperienze dirette con il mondo malavitoso, capitate quando giocava nell’Avellino e nella Triestina.

Izzo, in onore del padre deceduto al quale aveva promesso di raggiungere con le proprie forze la Serie A, rifiutò e addirittura si finse infortunato per non partecipare alle combine. “Rifiutai subito perché il mio desiderio era quello di fare carriera nel mondo del calcio e di diventare un calciatore. In quel momento pensai alla promessa che feci a mio padre prima che morì” dichiara il difensore.

La partita sotto esame è Modena-Avellino giocata nel 2014. Secondo le prime ricostruzioni, il giocatore del Torino (ai tempi in forza all’Avellino) decise di rimanere fuori dalla formazione: Izzo si trovava a Secondigliano quando fu contattato da Luca Pini, amico gioielliere attualmente indagato, per ricevere dei gioielli. “Doveva consegnarmi dei gioielli per mia moglie e per le mie figlie – prosegue -. A fargli compagnia c’era un certo Salvatore Russo, denominato Geremia. Andiamo in un ristorante dove c’erano il mio compagno di squadra, Francesco Millesi ed i fratelli Accurso (Umberto ed Antonio, parenti dello stesso calciatore e affiliati alla camorra)”.


“Mi chiesero di accordarmi – prosegue Izzo – ma avevo capito subito che c’era qualcosa che non andava. In quel raduno c’era un aria strana. Tanto è vero che dopo una mezz’ora decisi di chiamare un taxi e ho preferito andare via. C’era qualcosa di strano e me ne ero accorto subito”. Non sarebbe l’unica volta in cui Izzo è venuto a contatto con le scommesse nel mondo del calcio. Il difensore ha infatti raccontato anche un altra situazione capitata a Trieste. Indaga la polizia.

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