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Jajalo: “Felice del mio esordio, il mio ruolo è questo”

Si è già presentato al pubblico del “Barbera” con una prestazione da applausi. Mato Jajalo, fino a pochi giorni fa un oggetto sconosciuto per i tifosi del Palermo, ha dimostrato di poter essere una pedina importante nello scacchiere tattico di mister Iachini. Gettato subito nella mischia, il centrocampista croato non ha avuto problemi ad integrarsi nei meccanismi ben oliati dei rosanero, sostituendo degnamente un perno della squadra come Enzo Maresca. Il tutto con nemmeno una settimana di preparazione alle spalle, dimostrando anche una grande affidabilità: “Ho fatto cinque-sei giorni con la squadra e ho giocato subito – ha dichiarato Jajalo – sono contento. Non pensavo di poter fare così bene, c’erano giocatori infortunati e Rigoni con la febbre. Non sono al 100% ma posso giocare. A centrocampo ho giocato ovunque, questa da centrale è però la mia posizione. Mi piace di più“. Jajalo arriva a Palermo dopo una conclusione a dir poco tormentata del rapporto col Rjieka: ritiro abbandonato, contratto rescisso e parole non certo d’elogio da parte della dirigenza. Il centrocampista, però, preferisce evitare polemiche al riguardo: “Posso solo ringraziarli per questi sei mesi, ho giocato anche in Europa League con loro, però ormai è una storia passata“. Il presente si chiama Palermo e vede davanti a sé una sfida di prestigio a San Siro contro l’Inter, nella quale gioca un suo ex compagno di squadra dei tempi del Colonia: “Conosco Podolski, è bello vedere il Palermo davanti all’Inter. E’ bello per me essere in un club del genere. Penso che Podolski abbia bisogno di tempo ma è un grande giocatore. Ha giocato nell’Arsenal, un grande club“. Per Jajalo non si tratta inoltre della prima esperienza italiana, avendo già militato tra le fila del Siena nel 2010. Non un’annata fortunata, culminata con la retrocessione, che però ha visto il centrocampista croato disimpegnarsi in ruoli diversi: “Al Siena giocavo da esterno, ero un giocatore più offensivo. Di tutti i club in cui ho giocato ho un buon ricordo, sono sempre state grande esperienze. A Siena, anche se siamo andati in serie B, non siamo stati fortunati. Non sono rimasto lì perché volevo crescere, sono andato in Germania, al Colonia. Sono andato lì anche per la nazionale“. Da Siena però si porta dietro qualche conoscenza che gli tornerà utile anche in questa avventura a Palermo:  “Qui tutti i ragazzi mi aiutano, non solo Terzi. Conosco anche Milanovic e tutti mi aiutano, anche il mister“. Con Igor Budan, che al Rijeka ha avuto come dirigente, non ha invece parlato: “Non conosco Budan, non ho parlato con lui…“, glissa senza troppi giri di parole il centrocampista, che vorrebbe ispirarsi a due icone del calcio croato: “Mi ispiro a Prosinecki e Modric. Parravicini ha detto che assomiglio a Stankovic? Magari, vediamo“.

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