La prima di Baccaglini: prima del miracolo, però, serve il progetto
La prima passerella non può mai essere come le altre. C’è l’anomalia enorme, quella della stagione in corso, ma è pur sempre una “prima”. Quella che di solito si fa in Coppa Italia o all’esordio in campionato e che adesso arriva nella fase clou della stagione, col Palermo alla ricerca disperata di punti per rincorrere il sogno salvezza. Paul Baccaglini vuole una squadra che ci creda fino all’ultimo e sarà presente al “Barbera” per dare una spinta in più alla squadra, pur essendo “solamente” il presidente e pur dovendo attendere ancora più di un mese per poter essere il proprietario.
Questione di tempo, intanto il neo presidente può godersi l’esordio davanti al proprio pubblico. Dopo aver toccato con mano il clima che si respira in città girando per i quartieri e per i mercati rionali, Baccaglini ha voluto dimostrare a più riprese la vicinanza con i tifosi e con i palermitani. Dirette Facebook, acchianate a Santa Rosalia, incontri con le istituzioni e continui messaggi social per rendere Palermo un fenomeno di costume.
Basterà ad attirare nuovi investitori? Forse, ma i palermitani si aspettano altro. Un progetto solido, un investimento serio e la voglia di tornare ai vecchi fasti. Il resto, salvezza o retrocessione, conta fino ad un certo punto. Così come la partita con la Roma: fare punti equivarrebbe ad un mezzo miracolo, come accaduto a Napoli. Se l’entusiasmo di Baccaglini dovesse funzionare, però, occhio al fattore contagio: ingranare subito alla prima potrebbe avere un effetto a valanga, motivo per cui crederci è fondamentale.
I dubbi, le diffidenze e le date di scadenza per il closing mettiamole da parte, per il bene della squadra. Le risposte di Baccaglini, d’altro canto, sono arrivate: il proprietario sarà lui al 100%, la società sarà acquisita (e non controllata) tramite una spv e i capitali arrivano dai “clienti” del fondo Integritas. Rimane da capire il suo reale legame col fondo (non possiede neanche un’azione) e come riuscirà ad acquisire l’intero pacchetto azionario, ma se non vorrà esporsi lui ci sarà pur sempre la Covisoc. Quindi, anche per chi non volesse accodarsi al treno dei fiduciosi, basta aspettare.
Sicuramente, tanto lui è l’ennesimo “impiegato” di Zamparini e come tale yes man.
Che bello. Finalmente un articolo serio equilibrato , piaccia o meno (a me non piace) questo e il futuro del calcio oramai postmoderno. La spv ha un potenziale incredibile
Il problema è’ che la spv e’ la zampa & associates, un gran teatrino e specchio per le allodole, incredibile che la stampa e le istituzioni si stanno facendo prendere in giro da Mr Pino pincopallino