La lettera di Santini: “Razzismo piaga sociale lontana dal mio credo”
Una lettera quella di Claudio Santini, calciatore del Padova, in cui il calciatore si mette a nudo e respinge le accuse di razzismo che gli sono costate una maxi squalifica da 10 giornate.
La lettera di Santini
“Mi ci sono voluti alcuni giorni per attutire il colpo – le parole contenute nella lettera riporta da Il Mattino -. Non voglio entrare nel merito della giustizia sportiva e nelle decisioni che ha preso e che prenderà (riferimento al ricorso presentato davanti alla Corte d’Appello Federale, OES), ma non riesco a sopportare che la mia immagine venga macchiata e che il mio nome venga affiancato al razzismo”.
“Essere stato accostato al razzismo, piaga sociale grave e tematica delicata basata su un preconcetto ingiustificato e cattivo che neanche dovrebbe esistere, mi ha ferito profondamente e ci tengo perciò ad esprimere il mio pensiero e il mio disappunto. Perché tutto questo è assolutamente lontano dalla mia persona e dal mio credo”.
“L’educazione ricevuta congiunta al percorso sportivo e agli studi che mi hanno permesso di laurearmi (in scienze motorie, OES) mi hanno formato nel profondo rispetto verso gli altri e nei valori sociali. Fin da bambino, ai tempi delle giovanili nella Fiorentina, sono cresciuto insieme a ragazzi di colore e in tutti questi anni ho avuto tantissimi compagni di squadra di colore con tanti dei quali abbiamo stretto rapporti profondi e di vera amicizia”.
“Ricordo con grande gioia quando da piccolo con la mia famiglia ospitammo in diverse occasioni bambini di colore, miei coetanei al tempo, provenienti da squadre di altri paesi per svolgere tornei internazionali a Firenze, al fine di promuovere un bellissimo scambio interculturale”.
“A testimonianza di quanto io sia lontano da questo tipo di discriminazione il fatto che sia stato io stesso a propormi volontario a partecipare, per conto della mia società, all’iniziativa proposta dalla Lega Pro contro il razzismo, di un anno fa circa, che mi ha visto promotore in prima persona con una foto mia personale con un cartello con scritto “oggi e sempre uniti contro il razzismo”. Ci ho messo la faccia e sempre lo farò contro ogni tipo di discriminazione, in quanto io per primo soffro quando, come spesso succede, dagli spalti o sul terreno di gioco vengo insultato e offeso per la mia calvizie“.